Battlefleet Gothic: Armada 2 – Recensione
Immaginate di essere al comando di una gigantesca astronave, lunga diversi kilometri e con un equipaggio più numeroso della popolazione di una cittadina di provincia. Immaginate di lanciare questo mostruoso leviatano spaziale, irto di guglie e pinnacoli come una cattedrale gotica, in un feroce scontro ravvicinato con allucinante bio vascello, una gigantesca creatura vivente facente funzione di incrociatore stellare, fino ad arrivare allo speronamento e, – l’Imperatore ci salvi! – all’abbordaggio.
Se siete riusciti ad immaginarvi questa epica scena, avrete già una buona idea di quanto ci possiamo aspettare da Battlefleet Gothic: Armada 2, il nuovo RTS (astro)navale dei francesi di Tindalos Interactive ambientato nell’oscuro e pericolosissimo universo di Warhammer 40.000.
Battlefleet Gothic: Armada 2 arriva due anni dopo il suo predecessore e, come lui, cerca di portare sui nostri schermi l’atmosfera e le meccaniche dell’omonimo boardgame edito dalla Games Workshop. Per chi non conoscesse il titolo (e relative trasposizioni videoludiche), stiamo parlando di un gioco che riproduce su scala tattica, scontri tra flotte spaziali appartenenti alle diverse razze che popolano l’oscurità del 41esimo Millennio.
Battlefleet Gothic: Armada 2 si presenta molto bene, riprendendo quanto di buono era stato fatto con il suo predecessore e cercando di migliorare quanto invece non andava, a partire dall’interfaccia utente un po’ troppo caotica, e di cui parleremo tra poco.
Questo nuovo capitolo, a livello di ambientazione, prende il via con gli accadimenti che hanno portato l’universo di Warhammer 40.000 alla lore dell’ottava edizione. Il lungo prologo single player, da giocare obbligatoriamente prima di poter sbloccare le differenti campagne disponibili al lancio, parte proprio dall’inizio della 13esima Crociata Nera, quando le orde di Abbadon il Distruttore sbucano fuori dall’Occhio del Terrore, una porzione di galassia corrotta dalle perniciose influenze degli Dei del Caos, e prendono di mira il glorioso pianeta fortezza di Cadia. Il giocatore si troverà a dover guidare, per un paio di missioni, una forza congiunta di navi della Marina Imperiale e di Lupi Siderali nell’eroico, quanto inutile, tentativo di difendere Cadia.
Il prologo, oltre a introdurre agli eventi chi non già un esperto dell’ambientazione, funge soprattutto da lungo e dettagliato tutorial, dove il giocatore può prendere dimestichezza con i controlli della fase tattica e imparare a gestire le sue navi. Come ormai sembra essere un tratto distintivo di questa serie, ogni unità potrà essere gestita singolarmente in un gran numero di aspetti, quali la distanza media da cui ingaggiare l’obbiettivo, se usare di default le armi frontali o di fiancata (e anche di quale fiancata preferibilmente) e altri dettagli del genere, che danno si un senso di completezza e di controllo assoluto su quanto accade in battaglia, ma possono spiazzare e non poco, il neofita, alla luce anche del fatto che questi dettagli sono tutt’altro che trascurabili, andando ad impattare notevolmente sulla riuscita degli scontri.
Questa completezza di comando era piuttosto mal gestita nel primo capitolo della serie Battlefleet Gothic, creava confusione e frustrazione e, in definitiva, non poteva essere sfruttata al meglio. Fortunatamente in Battlefleet Gothic: Armada 2 la gestione di questi fattori è stata ottimizzata non poco, così come la gestione dei gruppi di navi. Adesso, selezionando un gruppo di più unità si possono gestire tutte assieme semplicemente dando l’ordine al gruppo, sarà compito di ogni singolo vascello attuarlo nella maniera a lui più consona, in base alle specifiche. Esempio: se andiamo a selezionare tre navi, di cui soltanto una ha armamenti prodieri, dando l’ordine di attaccare con le armi di prua a tutto il gruppo questo verrà eseguito solo dal vascello con il giusto equipaggiamento, le altre due continueranno a sparare bordate dalle fiancate.
Durante la battaglia, possiamo anche delegare i singoli vascelli a operare in autonomia, previa definizioni degli obbiettivi, e lasciare che vengano governati dai loro rispettivi capitani, tutti dotati di ottima IA, capace di adattarsi al meglio alle situazioni al pari di quella dei nostri nemici. Durante gli scontri dovremo prestare attenzione anche agli elementi del campo di battaglia. Il vuoto cosmico poi tanto vuoto non è, e dovremo quindi saperci districare tra nubi di gas, campi di asteroidi o veri e propri campi minati. Ad esempio potremo nascondere una o più navi all’interno di un ammasso gassoso, aspettando il momento buono per tendere un agguato alla flotta nemica.
Oltre alla fase tattica, vero e proprio cuore del gioco, tra uno scontro e l’altro saremo chiamati a cimentarci in una parte prettamente strategico/gestionale, dove dovremo ampliare e migliorare le nostre flotte, tenere a bada sistemi ribelli, recuperare risorse esplorare e pianificare spostamenti. Sebbene sia piuttosto ben fatta, questa sezione del gioco non si rivela poi eccessivamente complessa, e a lungo andare perde un po’ di mordente. Nulla di noioso, ma la parte tattica rimane comunque più di una spanna sopra.
Le campagne single player disponibili sono tre, quella Imperiale, quella Necron e quella Tyranids, per un totale di ben dodici fazioni differenti, utilizzabili poi tutte nelle schermaglie e nelle partite online. La sezione online presenta solo un tipo di partita, la classica schermaglia, che vede i giocatori affrontarsi in 1V1 o 2V2. Decisamente un po’ troppo scarna, ma confidiamo che venga ampliata successivamente con aggiornamenti post lancio.
Sul lato tecnico Battlefleet Gothic: Armada 2 si presenta davvero bene. Con una grafica chiara e fluida, ricchissima di dettagli. Gli scontri spaziali sono una vera festa per gli occhi (e appagano i deliri di onnipotenza di noi Ammiragli in erba) tanto che zoomando al massimo su un’unità, potrete distinguere anche i vari fregi da cattedrale gotica o i singoli caccia intercettori, minuscoli ma perfettamente dettagliati.
Anche la caratterizzazione delle fazioni è stata realizzata in maniera magistrale, riuscendo a rappresentare al meglio pregi e difetti di ogni tipo di nave e di ogni tipo di flotta. Caratteristiche che bisogna saper sfruttare al meglio, sopratutto in uno scontro multiplayer.
Battlefleet Gothic: Armada 2 ha fatto decisamente dei passi da gigante rispetto al predecessore. L’interfaccia migliorata e la migliore gestione delle unità fanno da contraltare a difetti veniali, quale una non ottimale gestione della camera in gioco, difetti facilmente dimenticabili anche grazie all’enorme cura dei dettagli, fattore importantissimo per tutti gli appassionati di questa ambientazione. Un titolo davvero ottimo, in definitiva.
Pro
- Dettagliatissimo
- Interfaccia migliorata
- Epico nel vero senso della parola
Contro
- Gestione camera da rivedere
- Multiplayer (per ora) scarso