Battle Fleet: Ground Assault – Recensione
Battle Fleet: Ground Assault è il seguito diretto di Battle Fleet e Battle Fleet 2, strategici a turni di discreto successo usciti per Ipad, Android e PC e che ci vedevano al comando di imponenti flotte navali impegnate nelle più furiose campagne della Seconda Guerra Mondiale. Battle Fleet: Ground Assault, come si può facilmente intuire dal nome, ci porta invece sui martoriati campi di battaglia terrestri, questa volta alla testa di massicce formazioni di carri armati.
La struttura base del gioco non differisce di molto da quella dei suoi predecessori: gli scontri sono strutturati in turni, durante i quali dobbiamo decidere se e di quanto vogliamo muovere il nostro carro, l’angolazione di marcia che vogliamo tenere alla fine del turno e, ovviamente se in linea di tiro, se attaccare i nemici. Naturalmente tutte le prestazioni del carro, quali velocità, armamento e quant’altro, dipendono direttamente dalla classe di veicolo che stiamo al momento utilizzando: leggeri, medi e pesanti.
I carri leggeri, come è facile intuire, sono decisamente la classe più veloce e manovrabile, utilissima per la ricognizione e per scovare le forze avversarie. Purtroppo, questa classe paga il prezzo della sua agilità con una corazzatura leggerissima e un’armamento davvero limitato. Un carro leggero può eseguire solo poco più di un’azione di disturbo nei confronti di un classe pesante, categoria di carri direttamente all’opposto. I carri pesanti sono lenti da far spavento, ma possiedono una corazza quasi impenetrabile e degli armamenti semplicemente devastanti. Un paio di loro colpi ben piazzati sono in grado di ridurre all’impotenza qualsiasi tipo di avversario. La classe principe in Battle Fleet: Ground Assault, comunque, resta quella dei carri leggeri, buoni in tutto senza eccellere in nulla, ma vera e propria spina dorsale di ogni formazione.
Quando i nostri carri armati entrano in linea di visuale con lo schieramento avversario, si inizia a fare sul serio. Gli attacchi, in Battlefleet: Ground Assault, dipendono molto dal tipo di carro che stiamo utilizzando al momento e non si riducono a un semplice “imposta il bersaglio e premi il comando di fuoco”. Dobbiamo infatti calcolare non solo la direzione verso la quale intendiamo fare fuoco ma anche, e soprattutto, l’alzo della canna dell’arma, dettaglio fondamentale per modificare la gittata del tiro. Oltre a tutto questo, ovviamente, dobbiamo sempre tenere di conto anche del tipo di arma che stiamo utilizzando. Non ha senso tentare un colpo indiretto con un cannoncino leggero, mentre la cosa ha perfettamente senso se utilizziamo uno di pesanti obici montati sui veicoli caccia carri. Anche quando un colpo dovesse andare a segno, inoltre, non è detto in assoluto che faccia del danno: dobbiamo sempre tenere di conto dell’angolo di fuoco e della blindatura del bersaglio. Alle volte un tiro che sembrava davvero da manuale finisce per rimbalzare miseramente sulla corazzatura nemica. La gestione della fisica e della balistica, estremamente accurata, è uno dei tratti più caratteristici di Battle Fleet: Ground Assault.
Quando una cannonata va a segno nella maniera corretta, il carro colpito può subire un ammontare di danno generico o venire danneggiato in una qualche sua componente, più o meno fondamentale, facendo sì che al carro in questione venga applicato un determinato stato negativo: con i cingoli danneggiati si dimezza il movimento, col motore distrutto lo si azzera proprio e così via.
Il campo di battaglia offre anche delle “carte strategia”, che possono essere utilizzate dal primo giocatore che le raggiunge con un’unità. Queste carte permettono di riparare un determinato danno, aumentare una certa caratteristica o, addirittura, ordinare un bombardamento dal cielo o un tiro di artiglieria mirato a nostra scelta. Non molto “simulativo”, ma è una trovata simpatica, che spezza un po’ la monotonia di certe partite.
Si, perché Battle Fleet: Ground Assault alla lunga potrebbe risultare un pochino troppo ripetitivo. La campagna single player, ambientata anche questa nel Secondo Conflitto Mondiale, è davvero trascurabile, molto poco strategica e in alcuni passaggi anche un po’ caotica. Il vero divertimento di Battle Fleet: Ground Assault è il multiplayer: combattere contro avversari online e veder salire il proprio profilo nelle classifiche è il meglio di questo gioco che, proprio per la sua struttura, è molto più indicato per il multiplayer che per la campagna per giocatore singlo.
A livello di grafica e sonoro non siamo proprio al top: gli ambienti e i carri sono innegabilmente ben realizzati, ma hanno comunque un aspetto datato, senza troppi dettagli significativi. Davvero brutte invece alcune animazioni, soprattutto quando danneggiamo un edificio.
Battle Fleet: Ground Assault, pur non essendo un brutto gioco, rischia di poter essere appetibile soltanto per una ristretta cerchia di appassionati. Nonostante l’aspetto molto casual ha delle meccaniche che vanno comunque assimilate a dovere, e questo è decisamente un bene, peccato per la ripetitività e la noia di fondo, specialmente nella campagna single player. Molto divertente l’online competitivo invece, vero e proprio cavallo di battaglia del gioco, che rende l’esperienza una sorta di World of Tanks a turni.
Pro
- Buona varietà di carri
- Fisica e balistica ben simulate
- Divertente online
Contro
- Alla lunga ripetitivo
- Campagna single player trascurabile
- Tecnicamente non al top