Batman: The Enemy Within – Episode 5: Same Stitch – Recensione
Si chiude con “Same Stitch” questa seconda stagione delle avventure firmate Telltale del Cavaliere Oscuro di Gotham. E che finale!
Se la prima stagione ebbe il problema di non riuscire a montare un climax davvero “sentito”, convogliato da un villain poco attinente al protagonista, l’epilogo di The Enemy Within al contrario ci coinvolge in prima persona, facendoci sentire tutto il peso delle nostre decisioni attraverso l’intera stagione, e le incarna nella nascita dell’antagonista storico di Batman. Telltale stessa aveva annunciato che il capitolo conclusivo sarebbe stato il suo lavoro più ambizioso e ramificato, rimarcando il concetto con un duplice trailer, ed è con vero piacere constatare che non stava esagerando.
N.B. Trattandosi della recensione del quinto episodio di Batman: The Enemy Within, saranno presenti leggeri SPOILER riguardanti i capitoli precedenti, di cui troverete le recensioni qui di seguito:
Same Stitch ci coinvolge in qualcosa che sapevamo che sarebbe accaduto prima o poi: l’acerbo John Doe muore e, finalmente, nasce il Joker. Ma che tipo di Joker? Telltale ancora una volta mette un “What if?” di traverso al canone di Gotham, proponendo una soluzione diversa a quella che tutti conosciamo. John Doe smette di essere un individuo instabile dalla flebile e sottomessa personalità e, a seconda delle nostre scelte negli episodi precedenti, può trasformarsi in un vigilante che cerca di emulare Batman – a modo suo e con un codice morale distorto – o nel maniaco omicida che tutti conosciamo. In entrambi i casi l’iconico arcinemico di Batman guadagna una dimensione umana inedita; alla fine del gioco si entra in empatia con la sua follia, frutto di una personalità fragile che non fa altro che reagire ai continui rifiuti e manipolazioni. Un gioco che riesce a farci empatizzare con il Joker, facendoci dispiacere che i due personaggi finiscano per scontrarsi, non può che essere un’opera da elogiare.
Uno dei più grandi valori di Same Stitch è che a seconda del Joker che ci troveremo davanti gli eventi cambieranno considerevolmente, rendendolo a tutti gli effetti un capitolo “due in uno”, arricchendo così di un valore di rigiocabilità davvero notevole non solo l’ultimo capitolo, ma l’intera stagione. Per entrambe le versioni, viene offerta una conclusione epica che vi farà scordare i ritmi a volte troppo lenti di qualche episodio passato. Telltale riesce efficacemente a sbatterci in faccia le nostre scelte e manipolazioni, a farci sentire in colpa per esse. Ma, soprattutto, a farci capire che compiere la scelta (apparentemente) giusta non sempre basta a mantenere il controllo e a evitare tragedie, a dimostrazione di come a volte si è costretti a camminare su un sentiero grigio, dove la superiorità morale può essere un lusso.
La relazione tra Bruce e John è quindi al centro dell’episodio, che brilla di una buona sceneggiatura e un potente climax maturato lentamente per tutta la stagione. L’unico peccato è che il focus dell’episodio toglie inevitabilmente la scena a personaggi che avrebbero meritato più attenzione: Harley Quinn non riceve l’approfondimento che ci saremmo aspettati e Catwoman scompare troppo velocemente, mentre dopo le importanti scelte di dialogo fatte all’inizio della stazione ci saremmo aspettati una qualche maturazione del suo rapporto con Bruce. A risollevare il tono ci pensa una scelta finale che ci ha lasciato spiazzati, costringendoci a mettere in pausa il gioco per riflettere: una scelta che incarna magistralmente il dilemma e il conflitto che Bruce Wayne affronta ogni notte. Al di là di quella finale, ci siamo imbattuti in effetti in diverse opzioni di dialogo che non hanno effetto nell’episodio stesso, e che quindi suggerirebbero una continuazione in una terza stagione.
Al livello di gameplay Same Stitch coinvolge finalmente di più il giocatore, anche se prevalentemente nelle sessioni di combattimento. Le varie meccaniche introdotte con la serie restano purtroppo poco o per nulla esplorate, fatta eccezione per una breve sessione di investigazione che peraltro non richiederà nemmeno di unire gli indizi tra di loro. Sembra evidente che, almeno per ora, Telltale abbia scelto di focalizzarsi sulle dinamiche classiche.
Rispetto al passato, in questo episodio vestiremo prevalentemente i panni dell’Uomo Pipistrello, con una corrispondente alta dose di azione e scontri in Quick Time Event. Una buona parte degli avversari affrontati nell’arco della stagione faranno il loro ritorno per un confronto finale, ma ne vedremo anche di nuovi. I combattimenti risultano esaltanti e scenografici grazie a una cura delle coreografie davvero notevole, anche se difficilmente vi metteranno in seria difficoltà.
Per quanto riguarda il comparto tecnico Telltale ha spremuto all’osso il suo engine, e nella nostra prova su PS4 non abbiamo riscontrato problemi di sorta. Quello che abbiamo apprezzato invece è la regia delle inquadrature e la scelta di location e atmosfere, oltre a varie strizzatine d’occhio all’opera classica DC Comics. Troviamo riferimenti alla Suicide Squad di Amanda Waller, ma anche all’originale genesi del Joker nell’iconico stabilimento della Ace Chemicals. Ancora una volta Telltale riesce a immergerci in un fumetto animato, il cui stile enfatizza la natura narrativa della sua opera.
Sempre d’effetto e immersiva anche la colonna sonora ad opera di Jared Emerson-Johnson, che contorna efficacemente questo capitolo pieno di azione. Di buon livello generale anche il doppiaggio, con un Troy Baker per Batman/Bruce Wayne in gran forma. Ma a brillare particolarmente è Anthony Ingruber, che ci regala una performance eccellente per John Doe, interpretando il Joker dal sorprendente magnetismo.
Same Stitch è uno dei migliori episodi che Telltale abbia mai creato nella sua carriera. La trama dal duplice esito non solo incarna un reale effetto delle diverse scelte dei giocatori, ma sfrutta appieno il coraggio che gli sviluppatori hanno dimostrato nel gestire liberamente il franchise: qualcosa che con altre serie più standardizzate non sarebbe possibile fare. L’epilogo di Batman: The Enemy Within è talmente incisivo da farci dimenticare le mancanze di alcuni episodi precedenti e sollevare il valore dell’intero pacchetto. Un titolo che non farà cambiare idea a chiunque non digerisca la formula ludica di Telltale, ma decisamente consigliato per qualsiasi fan del Cavaliere Oscuro.
Pro
- Due diversi corsi di eventi stabiliti dalle scelte passate
- Scene di azione coreografiche e coinvolgenti
- Un Joker straordinario, anche grazie a Anthony Ingruber
- Un finale epico e riuscito per la stagione
Contro
- Alcuni personaggi lasciati in disparte
- Dinamiche gameplay sempre al minimo sindacale