Batman: The Telltale Series – Ep. 2 Children of Arkham – Recensione
Con il primo episodio Realm of Shadows, Telltale ci ha presentato la sua personale prospettiva di Batman, mai come ora legato a doppio filo con la sua vera identità di Bruce Wayne; allo stesso tempo gli autori ci avevano dato un assaggio della promettente formula narrativa che hanno voluto intraprendere: prendere il setting e i personaggi classici dell’universo di Batman e cambiare qualche cosa per creare una storia nuova, godibile anche per i fan storici dell’eroe DC. Con Children of Arkham Telltale ingrana la marcia successiva in questa direzione e ci consegna un degno secondo episodio della serie.
Trattandosi della recensione del secondo episodio di Batman: The Telltale Series, saranno presenti alcuni spoiler riguardanti il primo capitolo Realm of Shadows, di cui troverete la recensione la recensione a questo link.
Dopo il potente Cliffhanger nel finale di Realm of Shadows, Bruce Wayne deve ora vedersela con il lato oscuro dei suoi idolatrati genitori, e della loro fortuna. Per farlo dovrà rimettere in discussione tutto, a cominciare dai suoi ricordi della fatidica notte del loro omicidio a Park Row. Nel frattempo, dopo la caduta di Carmine Falcone, Batman dovrà vedersela con l’avvento del Pinguino, questa volta direttamente collegato alla famiglia Wayne e quindi nelle condizioni di colpirlo più sul personale di quanto non abbia mai fatto.
Nonostante i lettori più assidui troveranno delle analogie con alcune opere fumettistiche incentrate sull’oscuro passato di Thomas e Martha, la scelta narrativa di Telltale ci è sembrata molto azzeccata, soprattutto perché rompe l’usuale aura di perfezione che ha sempre circondato i coniugi Wayne e mette in un serio dilemma morale Bruce in prima persona. Per lui fare la cosa giusta nei panni di Batman sarà difficile come mai prima d’ora.
La qualità della scrittura dell’episodio è ancora alta, ma rispetto al primo capitolo il ritmo narrativo è molto più efficace e serrato tra rivelazioni, colpi di scena e scelte da fare. In particolare alla fine del capitolo il giocatore è chiamato a compiere una decisione cruciale per quanto riguarda il rapporto del protagonista con due personaggi centrali, una scelta che ha del potenziale per plasmare in modo significativo la storia nei capitoli successivi.
La struttura di gioco già vista nel capitolo precedente torna pressoché inalterata in questo secondo episodio. Chi sperava in una maggiore permanenza nei panni di Batman rimarrà probabilmente deluso, ma c’è da notare che Bruce agirà in modo molto più deciso e meno diplomatico rispetto al passato.
I combattimenti in Quick Time Event sono ancora decisamente semplici da affrontare, e anche la pianificazione tattica non propone una grande sfida. Del tutto assente purtroppo è la modalità investigativa, che nel precedente capitolo ci aveva intrigato e fatto sperare in un ritorno. Novità che abbiamo apprezzato invece, è stata la possibilità di scegliere se affrontare un’intera sequenza narrativa nei panni di Batman o di Bruce; un buon metodo per suscitare la curiosità a rigiocare il capitolo per assistere a entrambe le scene.
Children of Arkham riesce nella non troppo ardua impresa di surclassare il precedente capitolo soprattutto sul punto forte dei giochi Telltale: la trama. L’episodio lascia purtroppo qualcosa a desiderare sul piano del gameplay, che speriamo verrà approfondito nei prossimi capitoli. La storia e i rapporti tra i personaggi si fanno più intricati, complicati e interessanti, con scelte difficili da portare avanti e conseguenze da affrontare. Esattamente come una storia di Batman dovrebbe essere.