Batman: Return to Arkham – Recensione
Diciamocelo, i supereroi non hanno mai avuto vita facile su console (e PC), a partire dal tristemente famoso Superman 64 sono stati davvero pochi gli sviluppatori che sono riusciti a costruire un mondo virtuale degno dei migliori fumetti Marvel e DC. Tutto questo però si interrompe nell’ormai lontano 2009 con i ragazzi di Rocksteady Studios che portano il loro Batman: Arkham Asylum su Playstation 3 e Xbox 360.
Fu davvero una rivoluzione. Per la prima volta veniva offerto ai videogiocatori di tutto il mondo la possibilità di impersonare il proprio supereroe preferito e farlo muovere attraverso un’avventura scritta meravigliosamente, in un mix di originalità e continui riferimenti al mondo dei fumetti e delle serie animate che conquistò la critica di tutto il mondo.
Oggi, 7 anni dopo, Warner Bros. ci riporta in quel mondo con una remastered dei primi due capitoli della saga, Arkham Asylum e Arkham City, adattata alle console attuali da Virtuos e completa di tutti i contenuti aggiuntivi e DLC rilasciati. Varrà la pena tornare di tornare a Gotham? Scopriamolo insieme!
Il manicomio di Arkham
Cominciamo subito con un accenno sulla trama, soprattutto per quei pochi che ancora non la conoscessero. Innanzitutto, non aspettatevi novità su questo punto, e se avete giocato i due capitoli in passato non troverete alcun cambiamento.
Tutto inizia in una notte piovosa, con la batmobile che si dirige verso l’Arkham Asylum con a bordo un passeggero “speciale”, nientedimeno che Joker. Non ci vorrà molto però per scoprire che tutto ciò è sempre stato il piano del villain che in men che non si dica si ritrova a controllare l’intera struttura.
A questo punto a Batman non resta altro che avventurarsi per il manicomio alla ricerca del suo acerrimo nemico, incontrando lungo il tragitto tantissime vecchie conoscenze, dalle più piacevoli a quelle meno, come Killer Croc, Poison Ivy o l’Enigmista, che ci intratterrà con i suoi indovinelli e le sue statuine da collezionare per tutta la struttura.
A inizio articolo vi ho parlato di rivoluzione, e Arkham Asylum non lo fu solo per l’impianto narrativo messo in piedi e per i personaggi caratterizzati magnificamente (a oggi il Joker di Arkham resta la mia interpretazione preferita, non me ne voglia Jared Leto), ma lo fu anche per il sistema di combattimento sviluppato appositamente, quello che è diventato famoso col nome di Freeflow Combat.
Questo sistema basato su combo, contrattacchi e tempismo ha reso i combattimenti super dinamici e divertenti, e non a caso produzioni successive hanno tratto ispirazione dai Rocksteady per i loro combattimenti. In questa prima implementazione comunque rimangono dei piccoli “difetti” – visti soprattutto nell’ottica del capitolo successivo – come la poca varietà di combo e azioni da mettere in campo, e l’intelligenza artificiale dei nemici in mischia che alcune volte tendono ad attaccare uno alla volta e per cui, in fase di rimasterizzazione, ci si poteva aspettare una qualche miglioria.
La città di Arkham
Tranquilli, qui non troverete nessuno spoiler sulla trama, perché come ogni saga che si rispetti Batman Arkham City riprende esattamente dal punto in cui il capitolo precedente era terminato. Vi basti solo sapere che adesso ci troviamo un manicomio di “successo” che si è sviluppato fino a diventare una vera e propria città.
Questo ha dato la possibilità ai ragazzi di Rocksteady di prendere le già ottime meccaniche di Asylum e portarle in un vero e proprio open-world, permettendo così alla serie di fare il vero e proprio salto di qualità. Se infatti nel primo capitolo avevamo sì una mappa esplorabile, ma l’avanzamento del gioco risultava comunque molto lineare e guidato, in Arkham City potremo mettere in mostra le doti acrobatiche del cavaliere oscuro e interrompere in qualsiasi momento la storia principale per passare a quelle secondarie, ognuna legata ad un particolare villain. Queste non sono solo “distrazioni”, ma vere e proprie storyline complete e differenti l’una dalle altre; sarà quindi un piacere completare al 100% Arkham City, sia che siate fan di Batman, sia che invece siate incuriositi dai diversi personaggi di Gotham.
A completare il tutto, come anticipato, in questa remastered sono presenti tutti i DLC rilasciati per entrambe le saghe, ma se in Arkham Asylum questi si limitavano a semplici sfide aggiuntive in cui eliminare i nemici cercando il punteggio migliore, è con Arkham City che Rocksteady ha attuato una vera propria strategia di contenuti aggiuntivi, che vanno da semplici costumi alternativi (anche se alcuni meritano davvero), fino all’eccellente capitolo aggiuntivo su Harley Quinn, che si posiziona esattamente alla fine della storia, e fa da prologo alla fine della trilogia, Batman Arkham Knight.
La pioggia di Arkham
Arriviamo ora al punto saliente di questa recensione, il motivo ultimo per cui, soprattutto chi ha giocato già le vecchie avventure del cavaliere oscuro, dovrebbe considerare l’acquisto di questa collection: il reparto tecnico.
Cominciamo subito col dire che purtroppo il lavoro di Virtuos non è pienamente soddisfacente. Le nuove texture in alta definizione, e il passaggio alla nuova versione dell’Unreal Engine hanno sicuramente dato nuovo vigore alle cupe ambientazioni di Arkham, ancora più evidente negli spazi chiusi dell’Asylum, e sicuramente anche gli effetti particellari hanno subito un notevole miglioramento, e danno il meglio di sé nell’incessante pioggia di Gotham che cade sull’armatura (e sul mantello) di Batman. Tutto questo buon lavoro però risulta compromesso da alcuni problemi realmente inaccettabili su una rimasterizzazione.
Non sono solito giudicare un titolo sulla base del frame-rate, però Batman: Return to Arkham avrebbe davvero giovato dei 60 FPS, vista la grande fluidità del freeflow combat, questi avrebbero dato realmente nuova vita al titolo. Il problema più grande però è che nemmeno i 30 FPS sono stabili, anzi, si avvertono cali importanti anche nelle situazioni più inaspettate. Una situazione davvero inaccettabile!
In definitiva siamo di fronte ad un ottimo gioco, ma ad una pessima remastered. Arkham Asylum è forse il titolo che è invecchiato un po’ di più, soprattutto a livello di meccaniche. Insieme al successore comunque restano titoli assolutamente godibili anche oggi. Purtroppo però ci troviamo di fronte a problemi tecnici incomprensibili per un lavoro del genere.
Concludendo, quindi, Batman: Return To Arkham è consigliabile solo a chi si sia perso le precedenti avventure del cavaliere mascherato su PS3 e Xbox 360, per tutti gli altri che invece si sono già avventurati ad Arkham, non c’è un vero motivo per tornarci, se non i DLC, che però non valgono il prezzo pieno del gioco.
Pro
- Entrambi i capitoli sono ancora perfettamente godibili
- Tutti i DLC presenti
- Il nuovo motore di gioco fa il suo dovere
Contro
- Gioco bloccato a 30FPS
- Cali di frame rate troppo frequenti
- Si poteva migliorare l'IA, soprattutto nel primo capitolo