Batman Arkham VR – Recensione
La realtà virtuale è senz’altro sulla bocca di tutti da alcuni mesi. La moda del momento ha conquistato tutti: Oculus Rift, HTC Vive, e soprattutto Sony con Playstation VR. Quest’ultimo uscirà a momenti, il 13 ottobre, e noi ci abbiamo già messo le mani provando Batman Arkham VR. Nelle fasi di presentazione questo titolo ha generato non poche perplessità, ma allo stesso tempo ha anche instillato la curiosità di cosa Batman sia in grado di fare unito alla realtà virtuale. In fondo chi non ha mai sognato almeno una volta di essere Batman in prima persona? Questo sogno è ora realizzato, ma vediamo quanto bene…
Assassinio e Investigazione
La storia di Batman Arkham VR è essenzialmente solo una “scusante” per provare le potenzialità della realtà virtuale. Iniziamo la nostra avventura nelle vesti di Bruce Wayne, pronto a entrare nella Bat Caverna e a mettersi la Bat-Tuta: in modo “Bat Stiloso” naturalmente. Una volta arrivati nella nostra tana potremo esplorare ogni anfratto del nascondiglio del nostro pipistrello preferito, partecipando anche ad alcuni minigiochi fin quando non saremo soddisfatti e decideremo di proseguire con la trama. A quanto pare Nightwing è scomparso da qualche parte e il nostro scopo è trovarlo. Tra analisi del sangue, interrogatori, ed enigmi dovremo prepararci a un colpo di scena.
Interazione a più non posso
Il visore ci permette di osservare la scena a tutto tondo, esplorando ogni singolo anfratto di stanze e oggetti. Premere il pulsante “giù” sul pad ci permetterà di girarci a 180 gradi, così da non lasciare nulla di cieco all’esplorazione. Gli oggetti attorno a noi sono raccoglibili e utilizzabili: utilizzando i due stick analogici muoveremo le mani di Batman, cosa decisamente più godibile giocando con due Playstation Move per un’immersività totale. La nostra prova è stata condotta utilizzando un normale Dualshock 4, cosa che molto probabilmente farà la maggior parte dell’utenza, e purtroppo si perde molta della magia che ci mette nei panni del pipistrello mascherato.
Il nostro spostamento non sarà libero, purtroppo: ogni luogo di interazione sarà diviso in “schermate” (come i luoghi pre-renderizzati sul primo Resident Evil per capirci), e per muoverci tra una schermata e l’altra dovremo cliccare sull’uscita della stanza per ritrovarci poi automaticamente sul nuovo luogo di investigazione.
Tutto il titolo è una sorta di demo per il VR: vivremo jumpscare, risolveremo enigmi utilizzando il visore, osserveremo modelli poligonali di personaggi e mezzi di trasporto, tutto per giungere a una conclusione con relativo colpo di scena. Il tutto sarà però privo di gioco reale, a parte un paio di eccezioni: così il titolo sembra più una sorta di (veramente) corto cinematografico interattivo completabile in una quarantina di minuti.
Questi quaranta minuti possono essere ovviamente estesi mettendosi a spulciare ogni angolo alla ricerca di ogni più piccolo segreto del gioco, e c’è da dire che osservare le ambientazioni di Batman Arkham VR è una vera gioia per gli occhi. Gli sviluppatori danno anche una piccola mano, mostrandoci a fine gioco la possibilità di cercare tra le varie ambientazioni dei segreti nascosti dall’Enigmista, che ci permetteranno poi di sbloccare nuovi modelli poligonali da ammirare in tutta la loro bellezza col VR.
In conclusione
Batman Arkham VR va considerato non come un gioco, ma come una tech demo del visore Playstation. Le fasi di gioco sono in realtà veramente poche, e la maggior parte del tempo la passeremo ad ascoltare dialoghi, osservare gli scenari attorno a noi e giocare con gli oggetti che potremo “prendere in mano”. Superati i due o tre enigmi che il titolo ci mette di fronte, i titoli di coda arrivano fin troppo presto. Tra i quaranta e i sessanta minuti per completare il tutto ci sono sembrati veramente pochissimi, e forse gli unici motivi che giustificano i 20 euro richiesti sono la resa grafica davvero stupefacente e la consapevolezza di impersonare Batman in tutto e per tutto. Insomma non proprio il gioco perfetto con cui approcciarsi al VR tra tante altre alternative migliori, anche se ha comunque il suo perchè.
Pro
- Grafica splendida
- Finale sconvolgente
- Enigmi interessanti
Contro
- Cortissimo
- Molto statico