Batman: Arkham Origins – Recensione
Seppur Batman sia un uomo in carne ed ossa, senza vista a raggi X, super-resistenza o alcuna capacità di volare, resta pur sempre un grande Supereroe, carismatico e pieno di risorse. Se i suoi amici “Superdotati” possono vantare di moltissimi poteri per molteplici situazioni, lui, invece, necessita di gadget per effettuare le medesime azioni. Proprio per questo moltissime persone sono sempre state scettiche riguardo all’uomo pipistrello:Batman non ha superpoteri. Il lato affascinante di questo eroe, però è che l’alter ego di Bruce Wayne sfrutta la paura per soggiogare i suoi nemici, mettendoli alle strette e atterrandoli uno ad uno. Un vero mostro insomma, se si pensa che il suo rapporto con la polizia non è che sia dei migliori. Viene visto come un criminale, un fanfarone, nonostante lui aiuti la città in maniera più impeccabile degli “sbirri”. Tutte le sue vicende, oltre che nei vari film, possiamo riviverle anche attraverso i videogames: moltissimi sono i giochi usciti dal suo debutto nel mondo dei fumetti; Hack&Slash, Platform, platform a scorrimento orizzontale… Ma è la trilogia Arkham ad aver inciso ed aver appassionato di più i giocatori. In questa recensione approfondiremo Origins, l’ultimo capitolo uscito ed uno dei più attesi.
Arkham Origins inizia con un Batman già abbastanza esperto, capace di fronteggiare orde di nemici, ma ancora piuttosto giovane, pieno di adrenalina in corpo e troppo brutale per essere paragonato a quell’eroe paziente e controllato che tutti conosciamo. La trama inizia senza troppe presentazioni: Maschera Nera minaccia la città, con tutti i suoi scagnozzi sparsi per Gotham e noi dovremo fermarlo. Per quanto possa, inizialmente, sembrare banale e scontata, con il proseguire della narrazione il tutto si farà più intricato e confuso, proprio come un film Thriller che si rispetti. Purtroppo, per non rovinare niente e per evitare spoilers, non potremo raccontare nulla, perché ogni singolo istante in cui si proseguirà nel gioco si verificheranno colpi di scena o situazioni impreviste che lasceranno a bocca aperta il giocatore. Il nostro parco giochi sarà Gotham City, con tutti i suoi palazzi, i suoi nemici e tutta la neve che la ricopre nel giorno più importante dell’anno: la vigilia di Natale. Ovunque andremo, sia nel carcere, per la città, nel dipartimento di polizia troveremo tracce dell’evento natalizio, con regali, pacchetti, lucine, alberi di natale; attorno a questo viene costruita tutta la trama, tutta la story-line che ci regala la sensazione di un Natale arrivato in anticipo. Sarà possibile anche visitare la Bat-Caverna, in cui acquisire i vari potenziamenti che verranno rilasciati, cambiare la tuta (dopo averne sbloccate alcune), provare le varie sfide, ecc… Non si tratterà solamente di un luogo adibito solo alle missioni secondarie, bensì alcune vicende avverranno proprio tra quelle rocce e più di una volta capiterà di tornare nel nostro rifugio per motivi legati alla trama.
Poche vere innovazioni
Il lato tecnico, il più ostico da raccontare, da descrivere. C’è da fare una premessa, però, che potrebbe lasciarvi con l’amaro in bocca o farvi tirare un sospiro di sollievo; il team che si è occupato dello sviluppo di questo nuovo titolo è il Warner Bors Montreal, ovvero gli stessi che realizzarono la controparte Wii U diBatman: Arkham City. Il lavoro svolto, seppur il giudizio possa essere stato condizionato dopo questa mini-premessa, è molto buono, ma troppo uguale ai predecessori. Tutto è bello al primo impatto, ed è piacevole osservare tutta la città e gli edifici dall’interno, ma tutto questo sa di qualcosa già visto. C’è da aggiungere anche che il motore grafico, l’Unreal Engine, è sempre lo stesso, senza vere e proprie migliorie grafiche. Ci troviamo dinanzi ad una minestra riscaldata, davvero ottima e gustosa, ma pur sempre una minestra riscaldata. Le texture, seppur ad una prima occhiata siano eccellenti, ad una più accurata osservazione mostrano le loro smagliature. C’è da dire che moltissimi oggetti ambientali sono ricreati alla perfezione, sia per quanto riguarda la conformazione dei poligoni, sia per le texture applicate; però, molte altre superfici sono state un po’ tralasciate, con colori e dettagli sfuocati, che con l’avvicinarsi si notano sempre di più. Naturalmente, queste sfaccettature nella maggior parte dei casi si notano solamente se il nostro Avatar si troverà dinanzi all’oggetto o nelle vicinanze e solamente in pochi casi i dettagli sono fastidiosi a qualsiasi distanza. La neve, che fa da padrona in una Gotham natalizia rende l’idea di ciò che vuol essere una bufera il giorno di Natale. Con il passaggio da Batman sui tetti o sull’asfalto, la neve verrà spostata, creando una scia lungo il suo tragitto. Se faremo fuori dei nemici e i loro corpi rimarranno sotto la bufera, dopo qualche minuto verranno sommersi da uno strato gelido di neve. Sono piccolezze, ma che lasciano sempre un sorrisetto compiaciuto sul giocatore. I personaggi sono il vero punto forte dell’aspetto grafico: tutto sono riprodotti davvero eccezionalmente, curati nei minimi particolari. Tutti i supernemici, i piccoli criminali, Alfred e Batman sono riportati in maniera maniacale. Se ciò non bastasse, pensate che ogni azione, ogni difficoltà, ogni combattimento a cui Batman andrà in contro vedrà i suoi fallimenti riflessi sulla tuta, piena di tagli di spari, di graffi; più colpi riceverà l’uomo pipistrello, più il mantello si rovinerà. Come detto prima, sono solo piccoli dettagli maniacali, dettati da un Fan Service realizzato in maniera egregia.
Frame Rate ballerino
Come detto prima, vi sono aspetti positivi e negativi del lato tecnico di Batman, ma un problema che attanaglia il gioco è il tanto odiato calo di Frame Rate che ci assillerà per molto tempo durante gli spostamenti per Gotham. Nei luoghi chiusi come edifici o fogne, gli FPS saranno stabili e renderanno fluidi tutti i movimenti, ma durante le varie gite per la città, soprattutto nei momenti più concitati e rapidi, il Frame Rate sballa, rendendo i movimenti e le azioni davvero scomode da effettuare, causando non pochi patemi d’animo per chi impugna il Controller. Anche durante i salvataggi si registreranno dei veri e propri cali repentini di FPS, che ci illuderanno alcune volte di possibili Freeze alla console. Purtroppo, molte volte ci si troverà dinnanzi a problemi quali Pop Up improvvisi: in alcune situazioni si tratterà di banali oggetti di gioco, che compariranno dopo poco e, se ciò non dovesse accadere e l’oggetto in questione è fondamentale per proseguire poco male, perché solitamente questi obiettivi sono segnalati. Molto più fastidiosi nel caso si tratti di nemici durante una ronda a Gotham, soprattutto se i nemici sono armati con armi da fuoco. Non capiterà di rado e questo problema viene accentuato e notato maggiormente se nel momento in cui avviene si utilizza la modalità detective.
Finalmente liberi
Se l’aspetto tecnico è rimasto invariato, anche il gameplay è rimasto tale; ci sono state delle aggiunte, ma niente di radicalmente diverso. Per chi avesse giocato ad Arkham Asylum, si nota come le modalità di combattimento siano eccessivamente aumentate, a differenza delle sezioni Stealth che sono state drasticamente abbattute. La difficoltà, per quanto si scelga un livello consono alle proprie esperienze passate, sarà sempre maggiore alle aspettative. Si può dire perciò che Batman:Arkham Origins sia il più difficile della trilogia. Per quanto riguarda i combattimenti, la maggior parte sono davvero difficili e non saranno poche le occasioni in cui il nostro Batman perirà sotto i colpi nemici; d’altro canto, invece, i momenti in cui dovremo affrontare orde di criminali senza farci scoprire sono stati resi più semplici. La loro parte la fanno anche i nuovi gadget che aiutano ad uscire da situazioni scomode, a disorientare orde di nemici o di dividere il branco di criminali, permettendo così di agire singolarmente su ognuno di loro. Come detto prima, i momenti Stealth sono calati vistosamente, e questo è davvero un peccato per tutti coloro che preferivano agire in maniera più silenziosa. Naturalmente, in città, i giocatori possono agire come meglio credono e questo Free Roaming, per fortuna, amalgama per bene queste due discordanze così in contrasto tra loro. Le sezioni di investigazione, invece, sono state modificate totalmente; si ha sempre quella zona destinata allo studio dello svolgimento dei fatti, ma in più è stata aggiunta la possibilità di studiare completamente la dinamica dell’incidente, ripercorrendo così tutte le vicende, come se stessimo vivendo un film in 3D, da riprodurre o riavvolgere per verificare l’accaduto. Purtroppo, però, durante tutto l’arco narrativo, queste sezioni sono ridotte proprio all’osso e seppur siano riprodotte in maniera impeccabile, si sente la mancanza di questa caratteristica dei polizieschi che si è perduta. La città è in parte completamente esplorabile, piena di segreti e di nemici con cui trastullarsi. Per quanto sembri piccola, perdersi per le strade di Gotham è una questione di un attimo. Per questo è stato inserito il Batwing: un ultraleggero con cui Batman può spostarsi velocemente da punti predefiniti della mappa. Non sarà possibile muoversi liberamente con questo veicolo, ma verrà utilizzato solamente come Spostamento Rapido (simile a titoli come Skyrim, Far Cry 3, ecc…). Per fare ciò bisognerà liberare le varie zone da un segnale che disturba il nostro velivolo, arrivando sino ad antenne apposite, segnate sulla mappa, per poi decodificare il dispositivo disturbatore tramite un Gadget. Un’idea carina, che va a rendere più veloci e meno snervanti gli spostamenti per tutta Gotham.
Longevità da invidiare
La longevità del titolo si appresta attorno le 12/13 ore di gioco, solamente seguendo la Story-line. Durante lo svolgimento della trama, appariranno tante missioni secondarie, che arricchiranno l’esperienza di gioco e permetteranno di sbloccare Artworks o moltissimi altri segreti. “Passeggiando” per la città capiterà di imbattersi in furti, rapimenti o via dicendo, che potranno essere affrontati o anche ignorati. Cosa più importante, però, sono i vari collezionabili sparsi per la mappa e tutti i segreti nascosti sparsi le vie della metropoli o anche all’interno di edifici: mai dare per scontato nulla, perché ovunque può esserci un piccolo trofeo nascosto. Se perciò aggiungiamo alla trama anche tutte le missioni secondarie, tutti gli altri compiti e gli oggetti nascosti da trovare, il titolo raggiunge una longevità a dir poco esagerata. La rigiocabilità, inoltre è molto alta, soprattutto se si aggiunge la modalità “Nuova Partita +” che permette al giocatore di riniziare il gioco con tutta l’esperienza e tutti i gadget acquisiti fino all’ultima partita. Ci troviamo di fronte ad un colosso, per quanto riguarda la durata, che regalerà ai giocatori numerose ore di divertimento.
Chi gioca con me?
Un’ arma a doppio taglio è invece il comparto Multiplayer: originale, ma scontato e banale; con le tipiche abilità attivabili, ma davvero divertente e caotico allo stesso tempo. Purtroppo però non si può parlare molto di questa modalità multigiocatore, dal momento che i server sono spesso vuoti. Seppur possa sembrare un po’ copiato, il gameplay dell’online è qualcosa di geniale: due fazioni di criminali che si fronteggiano, fino all’esaurirsi degli uomini (un po’ comeStar Wars Battlefront, in cui perde chi non ha più uomini da mandare in battaglia) ed una coppia di eroi (Batman & Robin) che dovranno contrastare questi due gruppi. Adrenalinico ed affascinante, divertente a dir poco e comandi rivisti appositamente per le due fazioni criminali. Un’idea ottima è stata l’aver inserito anche i due supercattivi delle due squadre: una, capitanata da Joker avrà il suddetto come personaggio utilizzabile, mentre l’altra potrà vantare Bane. Ovviamente, per tutte e 3 le fazioni ci sarà un proprio livello di esperienza, con cui sbloccare oggetti, vestiti, armi e gadget da utilizzare in partita. Non si può dire molto su questa modalità, non tanto perché poco curata e riuscita male –anzi – bensì perché pochissime persone accedono a questa sessione e, di conseguenza si riesce davvero raramente ad accedere a partite. Un vero peccato, perché il lavoro speso dal team di Warner Bros Montreal è davvero eccezionale e, a differenza di altri Multiplayer un po’ troppo forzati, questo si mostra davvero all’altezza.
Colonne sonore da Oscar
Per finire si può fare un elogio alla colonna sonora ed anche al doppiaggio che, nonostante qualche piccola pecca da parte di personaggi meno importanti, rimane di grande spessore. Le musiche e gli effetti sonori rendono l’esperienza coinvolgente, lasciando a bocca aperta i giocatori che decidono di alzare il volume per assaporare ogni singolo suono proveniente dalla città di Gotham. Per quanto riguarda la colonna sonora, però, ci troviamo di fronte ad un piccolo mostro di lavoro, con tanto di capolavori conosciuti ed altri inediti, creati apposta per situazioni concitate o epiche. Non siamo in presenza di compositori quale Jesper Kyd o Hans Zimmer, ma il lavoro regalato dal o dai compositori regala emozioni forti.
Ancora più difficile
Non abbiamo ancora finito, purtroppo, o per fortuna. Dopo aver finito il gioco, almeno una volta e ad una difficoltà qualsiasi, verrà sbloccata una modalità particolare, ovvero “I Am the Night”, in cui potremo rigiocare tutta la storia normalmente come faremo nella modalità singolo giocatore, ma la differenza sta nel fatto che, se si muore una volta è finita la partita, si dovrà iniziare da capo. In questo caso il Game Over ha un vero significato profondo e non un semplice significato “allegorico”. Non ci sono salvataggi, non ci sono Checkpoint né tanto meno possibilità di caricare una partita; il giocatore dovrà giocare dall’inizio alla fine, senza tregua alcuna. Perché lasciato alla fine questo piccolo baluardo aggiunto solo nell’ultimo titolo della trilogia Arkham? Bè, semplice. Questa modalità, essendo una novità per questo Brand ed elevando la difficoltà del titolo a livelli a dir poco esasperati, è stata esaltata anche dal Team di sviluppo stesso. Questo tipo di partita, perciò, regalerà quella tanto agognata modalità adrenalinica all’ultimo sangue, in cui la sopravvivenza sarà l’emozione più forte che i giocatori possono provare (forse anche prima dello stimolo naturale che spinge ad andare in bagno). L’abbiamo provato e parallelamente, è tanto divertente quanto difficile. Da non sottovalutare affatto, soprattutto se ricercate una vera sfida.
Rivivere le Origini
Facendo il punto della situazione, Batman: Arkham Origins, per quanto simile (forse fin troppo) al suo predecessore, riesce ancora a spuntarla e a risaltare tra i tanti giochi rilasciati sugli scaffali. Stesso motore grafico, stessa città ma storia completamente diversa e nuove emozioni. Per quanto la storia possa sembrare banale ed avere il gusto di “già visto”, ha quel pizzico di “non so ché” che riesce a tenere le persone incollate allo schermo. Problemi a parte,Batman rimane un bel gioco, godibile da chi non si è mai avvicinato a Batman, ma soprattutto da chi ha amato i predecessori, nonostante la vaga somiglianza tra Origins e City. E’ un titolo, perciò da non lasciarsi sfuggire e da aggiungere assolutamente ad Arkham Asylum e ad Arkham City.
Pro
- - L’approccio di Batman è sempre uno dei migliori.
- - Storia intrigante.
- - Gameplay accattivante…
Contro
- - …ma uguale al precedente.
- - Poche vere innovazioni.