Baroque – Recensione Baroque
Baroque per PS2, di cui esiste anche una versione per Wii, è il remake dell’originale Baroque uscito nel 1998 su Sega Saturn e portato in seguito su Playstation. Se non ne avete mai sentito parlare è perché non è mai uscito dal Giappone. Il gioco si propone di portare un po’ di aria fresca e di novità in un sotto-genere ormai stagnante e semi-abbandonato, il cosiddetto "dungeon crawler" e lo fa con un’atmosfera molto particolare e una formula di gioco del tutto inconsueta. Vediamo con ordine.
Apocalisse
Il protagonista è un uomo incapace di parlare, che non ricorda il suo passato e al quale dovrete dare un nome. Il contesto in cui si trova è del tutto particolare: in un futuro fantascientifico, un cataclisma soprannominato "Blaze" ha devastato il mondo conosciuto e decimato l’umanità. Gli unici esseri ancora esistenti sono i baroque, manifestazioni delle menti degli uomini attraverso le quali i superstiti sopravvivono, per modo di dire, ma con i propri corpi distorti. Dopo un tempo indeterminato dal cataclisma, il nostro protagonista si sveglia: non si sa nulla di lui, se non che si sia macchiato di un grave "peccato" indefinito. Egli incontra un ‘Arcangelo’ che gli spiega che, per espiare la sua trasgressione e guarire il mondo, dovrà raggiungere il piano più profondo della Neuro Tower.
Se la situazione vi sembra poco chiara… è perché lo è. Tutto della trama di Baroque, dal background agli obbiettivi da raggiungere, è volutamente vago. Il giocatore, come il protagonista, deve cavarsela da solo e capire ogni cosa per gradi. Non è detto che tutti i ‘pezzi’ torneranno insieme: per scoprire i vari misteri del gioco bisognerà raggiungere degli obiettivi che vi verranno assegnati dai vari personaggi e, alcuni di questi sono segreti e si manifesteranno solo in determinate condizioni. Questo sistema dovrebbe in teoria spingere il giocatore a sviscerare ogni segreto del gioco e a dialogare con ogni personaggio possibile, ma data la particolare struttura del gameplay sarà molto facile sentirsi spaesati e frustrati dalla mancanza di chiarezza della situazione. Malgrado tutto, per chi avrà abbastanza pazienza, Baroque saprà regalare una trama senza dubbio degna di nota e interessante.
La torre infestata
Il gameplay è sicuramente il lato più controverso e anomalo del gioco. L’unico, gigantesco dungeon è la Neuro Tower, divisa in numerosi piani. Una volta raggiunto un piano, bisognerà cercare il portale che vi farà accedere al piano successivo. La torre, però, si espanderà man mano che verranno sbloccati i vari momenti chiave della storia. Questo è uno dei pochi giochi in cui la morte ha un ruolo importante nel gameplay: quando il protagonista verrà sconfitto, verrà automaticamente portato nell’Overworld, la terra desolata all’esterno della Neuro Tower, ma verrà anche privato di tutti i suoi oggetti e persino dei livelli d’esperienza. E’ qui fuori che egli potrà interagire con gli strambi abitanti: essi vi riveleranno diverse cose e vi chiederanno di perseguire vari obiettivi. Non vengono mai date istruzioni precise ma solo vaghi indizi, e il giocatore è costretto a girare per la Torre cercando il modo per completare le missioni. Anche se ogni volta che morirete dovrete ricominciare da capo, avanzare di livello è abbastanza facile, ma Baroque ha una struttura di gioco che potrà facilmente risultarvi frustrante, ripetitiva e dispersiva.
Nella Neuro Tower il protagonista può cercare di evitare gli scontri. Nei combattimenti può usare due tipi di attacco, ma non c’è modo di parare o schivare gli attacchi nemici. Nei diversi piani potrete trovare svariati oggetti: alcuni di essi potranno essere lanciati ai nemici per arrecare danno, altri potranno essere fusi con le armi per dare vita a numerose combinazioni che le renderanno più efficaci. Oltre a questo, il sistema di battaglia non offre molta profondità: i nemici sono piuttosto difficili da sconfiggere e spesso, per andare avanti, dovrete provare più volte cercando diverse strategie. Terribile invece è la gestione della telecamera: nelle fasi di esplorazione la visuale è abbastanza limitata, ma durante i combattimenti è possibile attivare un lock-on all’avversario (la telecamera non si adeguerà però ai suoi movimenti).
Barocco-gotico
Rispetto alla versione per Playstation la grafica ha subito senza dubbio un miglioramento, ma rispetto ai canoni odierni risulta visivamente antiquata. Le texture dei modelli poligonali sono di bassa risoluzione, le animazioni e le espressioni dei personaggi sono oltremodo innaturali. Le visuali del gioco sono "condite" da un particolare effetto grafico (simile a quello di Silent Hill 2) che trasmette abbastanza bene l’atmosfera surreale, anche se spesso risulta eccessiva e impedisce la corretta visualizzazione degli ambienti. Questi ultimi sono parecchio blandi, e si nota una palese mancanza di varietà. L’unico aspetto positivo è costituito dal particolare design di mostri e personaggi. Se c’è qualcosa di davvero particolare in Baroque è appunto lo stile macabro-surreale che può piacere o non piacere, ma che è sicuramente originale ed efficace.
La colonna sonora è stata affidata ad un compositore diverso dall’originale, i brani sono per la maggior parte ambientali e con tonalità che vanno da claustrofobiche a caotiche, ma si adattano sicuramente alla particolare atmosfera del gioco.
Per concludere
Baroque è un titolo senza dubbio particolare: a chi sa apprezzare i dungeon crawler e avrà il tempo e la pazienza di giocarci, esso saprà regalare una trama coinvolgente e particolare. Di certo non è un titolo per tutti: le particolarità del gameplay e della storyline potrebbero scoraggiare anche i più volenterosi.