Astro’s Playroom e il DualSense di PS5 – Recensione
Se possedete, o avete posseduto, una PS4 allora conoscerete certamente l’universo di Astrobot, il simpatico robottino che vi introduceva al mondo della console Sony con una serie di livelli e minigiochi atti a farvi scoprire le peculiarità dell’hardware e, soprattutto, del pad. Successivamente lo abbiamo visto protagonista di un gioco tutto suo su PSVR con Astrobot Rescue Mission, un bellissimo platform da affrontare in un modo tutto nuovo grazie alla realtà virtuale.
Si può quasi dire che il piccolo robot sia diventato quasi una mascotte per le console Sony e non lo è da meno su PlayStation 5 grazie ad Astro’s Playroom. Esattamente come in passato, infatti, anche questo titolo contenuto di default all’interno della memoria di PS5, permetterà di scoprire le potenzialità della nuova macchina, e in particolar modo le caratteristiche del nuovo pad, il DualSense.
Sony decide quindi di abbandonare in maniera drastica il nome di DualShock, che in passato è stato promotore di rivoluzioni più o meno importanti come la vibrazione, il Sixaxis e il touchpad, per arrivare a qualcosa di concreto e “sensoriale”: ecco quindi spiegato il Dual”Sense”.
La vibrazione è stata una delle introduzioni più apprezzate dai giocatori e che hanno permesso di vivere alcuni giochi in maniera unica e senza precedenti: basta citare il primo Metal Gear Solid di Kojima con la tortura di Ocelot o i trick mentali di Psycho Mantis. Uscendo un attimo dal contesto PlayStation, il rumble di Nintendo Switch enfatizzato da giochi come 1-2 Switch, ha davvero dimostrato le capacità di “percepire il gioco attraverso il pad”. Ecco, DualSense non solo esalta queste capacità, ma permette potenzialmente di vivere un gioco come mai era accaduto fino ad oggi, e quando giochere ad Astro’s Playroom, lo capirete anche voi. Non commettete l’errore di considerare questo titolo come una mera tech demo di PS5, perché questa volta il lavoro svolto dal Team Asobi di Sony Japan Studios è al pari di un vero gioco single player capace di donare grande intrattenimento attraverso un viaggio che omaggerà la storia di Playstation.
Prima di parlare dell’esperienza sensoriale offerta dal DualSense, parliamo un po’ delle caratteristiche di Astro’s Playroom e del suo gameplay.
Il gioco ci mette nei panni del nostro Astrobot, catapultato all’interno dell’hub del gioco dalla proiezione virtuale del nostro pad e da cui partirà alla volta dei 4 mondi, ciascuno rappresentante di uno degli aspetti hardware specifici di PS5: ventola di raffrendamento, gpu, ray tracing e memoria SSD. Ogni mondo è suddiviso in 4 aree e caratterizzato da un’ambientazione diversa dalla spiaggia alla giungla, dal cielo allo spazio. In ogni area il nostro robottino verrà messo alla prova con varie sfide di platforming e soprattutto con ostacoli che metteranno in funzione le nuove feature del già citato DualSense.
Ma quali sono queste feature? Cominciamo dalla già menzionata vibrazione, denominata Feedback Aptico, che reagisce a ciò che sta avvenendo su schermo grazie a degli attuatori che sostituiscono i tradizionali motori di vibrazione. Queste vibrazioni dinamiche possono simulare qualsiasi sensazione, da quella della sabbia sotto i piedi all’acqua mentre si nuota, fino a quella più incredibile che permette di percepire la lama che scivola sul ghiaccio mentre pattiniamo su di esso. Sappiamo che è difficile da spiegare, ma vi assicuriamo che il risultato è veramente sorprendente.
Ci sono poi i grilletti adattivi che variano la loro resistenza alla pressione a seconda della sensazione che il gioco vuole trasmettere: lo si nota soprattutto quando tiriamo una freccia con l’arco per simulare la corda che viene tirata all’indietro, ma sono ottimi anche per sentire il rinculo degli spari, o quando una macchina passa sopra un dosso. Non mancano ovviamente i sensori di movimento e il touchpad già presenti nell’edizione precedente del controller, che ovviamente hanno un loro spazio anche all’interno di Astro’s Playroom, ma non rappresentano una vera novità e sono le caratteristiche che a livello di gameplay vengono usate meno.
E parlando proprio di gameplay, la meccanica che più di tutti mette in gioco le nuove feature del pad sono gli esoscheletri. Ogni mondo prevede una o più sezioni in cui Astrobot indossa una sorta di tuta tecnologica che cambia sempre. Da una sorta di rana che salta con una molla, una scimmia che si arrampica, una sfera di metallo e un’astronave. Ciascuna di queste tute si muovono sfruttando i sensori di movimento, i grilletti adattivi o il touchpad. Grazie a questo, il gioco vanta di una varietà incredibile, per un titolo relativamente contenuto e che si porta a termine nel giro di un pomeriggio.
Ma Astro’s Playroom non è solo un bel platform o una bella tech demo di Dual Sense, come già anticipato prima, è anche un bellissimo viaggio della storia di Playstation. Senza andare troppo nel dettaglio per non rovinarvi la sorpresa, vi diciamo solo che ogni mondo è ricco di collezionabili che verranno accumulati per l’appunto nella vostra Playroom e che esplorerà tutte le console Playstation, dalla prima all’ultima, con omaggi e easter egg pazzeschi, uno tra tutti il livello finale segreto.
Appena riceverete e configurerete la vostra PS5, assicuratevi di trovate un momento da dedicare ad Astro’s Playroom prima di passare al nuovo gioco per cui, o con cui, avete comprato la console. Vi godrete un delizioso viaggio nel mondo Playstation in compagnia di una graziosa mascotte capace di farvi vivere il futuro dei pad da gioco, o almeno speriamo di cuore che lo diventi. DualSense ha tutto il potenziale di riscrivere l’esperienza di alcuni giochi, ci auguriamo infatti che gli sviluppatori inizino a creare dei titoli che ruotino su questa tecnologia.
Pro
- Divertente
- Pieno di chicche per i veterani Playstation
- Sfrutta a pieno il DualSense di PS5
Contro
- Un po' troppo corto
- Eccessivamente semplice