Astro Bot: Rescue Mission – Recensione
Ecco la nostra recensione di Astro Bot: Resceu Mission
Negli ultimi mesi, i PlayStation VR di molti utenti sono rimasti rinchiusi in qualche armadio a prendere polvere. Non è che ci sia stata una mancanza di titoli a cui giocare, piuttosto vi è stata una scarsa qualità. Ciò è cambiato di recente con Firewall: Zero Hour. Certo è che quest’ultimo non è un gioco per tutti, specialmente non per chi non ama il multiplayer. Ma adesso è arrivato Astro Bot: Rescue Mission, direttamente da Japan Studio di Sony, che promette di cambiare sensibilmente le carte in tavola.
Il titolo è un platform deliziosamente affascinante il cui eroe sarà immediatamente familiare ai possessori di PlayStation VR. Interpretando lo stesso minuscolo robot del minigioco Robot Rescue, Astro Bot: Rescue Mission espande il romanzo e le idee interessanti presentate in quella demo per offrire uno dei migliori giochi di VR dell’anno, e lo fa in un modo che lascerà un sorriso indelebile, lasciandoci la sensazione di aver appena sperimentato la magia.
Come nei migliori platform, c’è molto poco in termini di narrativa: stavolta il cattivo è un alieno che ha distrutto la piccola astronave di Astro Bot e disperso centinaia dei suoi amici robotici e parti della nave attraverso la galassia, lasciando al protagonista (ovvero a noi) il compito di risolvere la situazione. Ciascuno dei 25 livelli del gioco contiene otto robot nascosti, che dovremo trovare, e un camaleonte che ci sbloccherà il livello sfida ad esso collegato. Potremo inoltre raccogliere monete per poter poi sbloccare simpatici gadget nella stanza dei giochi, molto simile alla versione demo di cui parlavano in precedenza.
Come in Moss, saremo in grado di interagire con il mondo. Controlleremo Astro Bot tradizionalmente, ma useremo la nostra presenza nel mondo per tirare palloni da calcio o colpire assi di legno per trovare aree nascoste. Anche il microfono verrà utilizzato creativamente, permettendoci ad esempio di risolvere alcuni enigmi soffiando.
Il Dualshock, sempre visibile nel gioco, a volte è del tutto interattivo: inserendolo nell’apposito slot di un baule, ad esempio, si sbloccherà un gadget che rende il controller più funzionale e indispensabile per completare il livello. A nostra disposizione avremo altri gadget che ci permetteranno di interagire direttamente in altri modi ingegnosi, rendendo ogni partita davvero piacevole.
I platform 3D brillano davvero nella realtà virtuale, perché invece di avere una telecamera fissa, noi stessi diventiamo la videocamera. Bisogna solo abituarsi, dato che dovremo guardare indietro e oltre le cose per trovare i robot nascosti. Dovrete guardare non solo davanti a voi, ma dietro, sopra e sotto. Il level design è bello e coinvolgente e spesso spaventosamente intelligente. Anche i mondi a tema sono delizie visive, così come per la colonna sonora molto orecchiabile.
Astro Bot è un gioco dall’aspetto sorprendente – e non nel modo spregiativo che di solito diciamo quando un gioco per VR sembra buono. Stavolta non sembra buono per la realtà virtuale, sembra buono in tutto. Ciò dipende in gran parte dal design artistico più che da ogni abilità tecnica: tutto sembra accattivante, che si tratti di una foresta verdeggiante, di un parco giochi subacqueo o di una grotta piena di giganteschi funghi luminescenti.
Il gioco non è particolarmente impegnativo, specialmente se non volete trovare ogni singolo robot o i camaleonti nascosti che sbloccano i livelli di sfida aggiuntivi. C’è però un po’ più di sfida nelle fantasiose battaglie coi boss, e ognuno di loro è un piacere da affrontare, sia che si tratti di un gorilla dai denti aguzzi o un Octopus che lancia massi infuocati. Sono tutti i tipi di scontri con i boss che ci aspetteremmo nei classici di Nintendo, certo non dalla console di casa Sony.
Astro Bot si erge da solo come platform classico, ma utilizza la tecnologia della VR per elevarsi oltre. Delizioso e gioioso, è uno dei migliori giochi di realtà virtuale fino ad oggi nonché parte essenziale di ogni libreria PSVR. Non sappiamo ancora se in futuro Sony punterà forte sul suo robottino virtuale, ma sicuramente le basi per una rivalità con Mario ci sono tutte.
Pro
- Platform dalle meccaniche classiche
- La VR non è mai stata così viva
- Non si è solo semplici osservatori ma anche protagonisti
Contro
- Senza VR diventa un platform come tanti
- Ad alcuni giocatori apparirà troppo semplice