Astral Chain – Recensione
Dopo l’annuncio della cancellazione di Scalebound nel gennaio del 2017, PlatinumGames ha annunciato a sorpresa un nuovo titolo per Nintendo Switch dal titolo Astral Chain. Immerso nel mistero, Astral Chain nacque come titolo fantasy dove i protagonisti combattevano mostri utilizzando la magia, ma sotto consiglio di Nintendo stessa, divenne un titolo dall’ambientazione cyberpunk e dall’atmosfera più interessante e originale. Prendendo spunto per l’ambientazione da famosi manga come Ghost in the Shell, PlatinumGames ha completato l’opera utilizzando come character designer Masakazu Katsura, famoso mangaka di titoli come Video Girl Ai o Zetman, e il progetto è stato preso in mano a Taura, creatore di NieR: Automata, con la supervisione di Hideki Kamiya. Dopo l’annuncio ufficiale con tanto di trailer completo, che mostrava due ragazzi che combattevano contemporaneamente a mostri armati legati a loro con catene, la curiosità è senz’altro cresciuta da parte di tutti quelli che vedono in un nuovo lavoro di Kamiya un degno successore spirituale di Devil May Cry e Bayonetta.
Burattini in catene
La storia di Astral Chain ruota intorno a un mondo futuristico, nel 2078, dove misteriose creature provenienti da un altro piano dimensionale chiamate Chimere hanno portato l’umanità verso la quasi totale estinzione. I pochi sopravvissuti si sono riuniti su un’isola segreta, chiamata Arca, dove per diversi anni sono riusciti a vivere in pace. Ma ovviamente ciò non è bastato per evitare la minaccia delle Chimere e della materia rossa che esse portano con loro per infettare gli esseri umani: è stato così creato Neuron, uno speciale corpo di polizia che grazie ad anni di ricerche è riuscito a sviluppare una potentissima tecnologia in grado di incatenare (letteralmente) le Chimere a un dispositivo che le rende una vera e propria marionetta da far combattere al proprio fianco.
Questo è il mio Stand!
Evitando ben chiare citazioni alle Bizzarre Avventure di Jojo, il gameplay di Astral Chain risulta molto interessante e divertente. Inizieremo la nostra avventura scegliendo se essere il maschio o la femmina dei due gemelli, figli adottivi del capitano Max, lasciando all’altro/a il ruolo di semplice npc da accompagnamento. La selezione proseguirà con una semplice customizzazione del personaggio, nella quale sceglieremo acconciatura e colore di occhi e capelli.
A quel punto ci ritroveremo in una missione tutorial dove i due fratelli, ancora novizi, rimangono invischiati in un combattimento contro delle Chimere e vengono insigniti dei loro Legion – così sono chiamate le Chimere catturate – essendo stati riconosciuti degni dai piani alti. Durante questa missione verremo edotti dei comandi basilari, quindi il tasto di attacco corpo a corpo (che può diventare una combo premendolo più volte), il tasto per cambiare arma e passare alla pistola, e infine il tasto di schivata che, Bayonetta style, permette un contrattacco se premuto all’ultimo istante. Una volta ottenuto il Legion scopriremo che potremo evocarlo con la pressione di un singolo pulsante e lanciarlo all’attacco. La bestia attaccherà autonomamente i nemici vicini ad essa, ma è presente una sua barra di energia che si svuoterà con il tempo o con i colpi. Sarà quindi necessario ritirare ogni tanto il proprio Legion per permettere una velocissima ricarica di tale barra e farlo tornare poi all’attacco. Se tale barra si azzererà del tutto, il Legion verrà ritirato forzatamente e non potrà più essere evocato fino a quando la barra non sarà riempita di nuovo al massimo, con una ricarica più lenta. Se i colpi dei nemici portati al Legion influiscono solamente sulla durata dell’evocazione, i colpi diretti al nostro personaggio però abbasseranno la nostra energia vitale. Quando essa arriverà a zero verrà usato automaticamente un sistema di ripristino cardiaco che ci rimetterà in piedi, un tot numero di volte (il numero di utilizzi per missione dipende dalla difficoltà a cui staremo giocando) prima del Game Over. Potremo acquistare delle medicine per curarci, e all’interno delle missioni sarà possibile anche trovare alcune casse con all’interno medicine di “rifornimento”, cioè da utilizzare esclusivamente all’interno di quella stessa missione e restituite al termine nel caso non siano state consumate.
Una volta terminata questa breve missione arriveremo al quartier generale della Neuron e faremo la conoscenza del comandante e di tutti i vari personaggi che ci faranno da supporto nelle operazioni. Quest’area è liberamente esplorabile e in essa troveremo negozi, un’area di addestramento, nonché strani incontri ravvicinati del terzo tipo all’interno del bagno. Qui potremo prepararci a dovere fino a quando non decideremo di proseguire nella storia. Da qui in avanti ogni missione avrà al suo interno non solo sessioni di combattimento, ma anche parti investigative (in cui trovare indizi utilizzando una modalità di visione investigativa simile a quella di Batman nella serie Arkham, o sfruttare il nostro Legion invisibile per origliare i discorsi altrui) e sezioni puzzle nelle quali utilizzare le skill principali di uno dei nostri Legion, man mano che ne otterremo di nuovi. Il voto finale che prenderemo in ogni missione si tradurrà in oggetti e punti esperienza da spendere per potenziare i nostri Legion facendo ottenere loro nuove mosse e abilità, ma le battaglie non sono solo muscoli e button mashing: bisogna utilizzare il cervello. Oltre a buoni riflessi per schivare al meglio, avremo la possibilità di comandare a piacimento i movimenti del nostro Legion, approfittando della catena Astral Chain che ci lega ad esso sfruttandola in vari modi. Per esempio, facendo girare il Legion intorno a un nemico, esso verrà legato dalla catena per alcuni istanti rendendolo completamente inoffensivo e indifeso. Mettendo un nemico in procinto di caricare in mezzo alla catena tesa tra noi e il nostro Legion, fermeremo la sua carica e lo sbalzeremo indietro rendendolo inerme. Ci sono anche altri interessanti utilizzi del Legion e della Astral Chain, come ad esempio la possibilità di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili mandandoci il Legion e facendogli tirare la catena per fare in modo che il nostro avatar lo raggiunga.
C’è anche molto altro tutto da scoprire riguardo le abilità dei Legion, e siamo rimasti davvero piacevolmente colpiti dalla loro grande quantità di utilizzi sia in battaglia che in esplorazione.
Portami via con te
Per quanto riguarda il lato tecnico dell’opera, i modelli poligonali sono molto ben definiti e l’utilizzo sapiente del cel-shading dona al tutto un ottimo contrasto con i colori scuri utilizzati per l’atmosfera molto dark nella quale ci troveremo per tutta la durata del titolo. Gli fps sono granitici, e non abbiamo riscontrato nessun tipo di rallentamento in battaglia, nemmeno nei momenti più concitati. In ogni caso, giocare sulla tv di casa mostra inevitabilmente alcuni difetti in ambito di texture degli ambienti, il che ci ha fatto preferire di gran lunga la modalità portatile che, grazie allo schermo più ridotto, permette di fruire del gioco al suo meglio. La colonna sonora è stata composta da Igarashi, stesso compositore di Bayonetta 2, che ha utilizzato musica orchestrale, elettronica, o rock a seconda di cosa ogni scena vuole trasmettere al giocatore in termini di emozioni. Sono stati scelti due vocalist per le theme song, uno maschile e una femminile, per rappresentare la dualità dei due gemelli protagonisti.
Astral Chain ci ha stupiti in positivo. Se inizialmente avere Kamiya solo come supervisore e non come vero e proprio produttore ci ha fatto temere il peggio, testare il gioco con mano fa cambiare immediatamente idea. Astral Chain unisce in sé l’adrenalina di Devil May Cry e Bayonetta con un sapiente uso di gimmick ambientali, della catena e del Legion, che allenano la propria capacità decisionale i riflessi in ogni momento delle battaglie. I personaggi sono tutti molto ben caratterizzati ma come al solito, seppure all’inizio del gioco il titolo sia preimpostato per il doppiaggio inglese, vi consigliamo di cambiare con quello giapponese non appena avrete modo di tornare alla schermata iniziale. Mancano solo pochi giorni all’uscita, e siamo sicuri che Astral Chain saprà “incatenarvi” ben bene alla console.
Pro
- Ottimi combattimenti uniti a strategie variegate
- Colonna sonora ben integrata in ogni situazione
- Doppiaggi ben realizzati sia in inglese che in giapponese
Contro
- Alcune imperfezioni grafiche in modalità TV
- Troppi personaggi all'interno della base, molti dei quali non sfruttati a dovere