Assassin’s Creed Unity
Sette anni fa usciva Assassin’s Creed – nato in principio come spin-off del ben più conosciuto Prince of Persia – che metteva i giocatori nei panni dell’assassino Altaïr Ibn-La’Ahad (per gli amici solo Altair) in un mondo liberamente esplorabile, ai tempi delle crociate. Da lì in poi, tra spin-off e console varie, di acqua sotto i ponti ne è passata, giungendo oggi a quello che è l’ottavo capitolo della serie principale Assassin’s Creed Unity (contando anche Assassin’s Creed Rogue, che conclude la trilogia americana, insieme ad Assassin’s Creed III e Assassin’s Creed IV: Black Flag). Cosa è cambiato in tutto questo arco di tempo, dopo la vera rivoluzione della serie che fu Assassin’s Creed II?
Liberté, Égalité, Fraternité
Come avrete capito, in Assassin’s Creed Unity abbandoniamo definitivamente le sponde americane, per tornare in Europa, per la precisione nella Francia rivoluzionaria. Il nostro alter ego è questa volta Arno Dorian, figlio di un facoltoso francese che scopriamo sin da subito avere un ruolo nella battaglia tra assassini e templari. Tornando ad Arno, egli entrerà all’interno della confraternita degli assassini dopo una serie di eventi che andranno a sconvolgere la sua vita, dandogli dapprima una inestinguibile sete di vendetta fino a portarlo sulla strada del maestro assassino. Tuttavia non saremo soli nella strada della redenzione: con noi ci sarà Élise de la Serre, amica e poi amante del protagonista, la quale ha abbracciato la via del templare, anche se il destino dei due è inevitabilmente intrecciato.
Essendo Assassin’s Creed Unity ambientato durante la rivoluzione francese, ci si aspetterebbe un coinvolgimento importante del protagonista in essa, ma così non è; pur ripercorrendo eventi più o meno importanti realmente accaduti, e incrociando personaggi del calibro di Napoleone, la rivoluzione passa in secondo piano, fungendo da tramite per le vicende di Arno, le quali ingranano la marcia giusta solamente dalla quinta sequenza, un po’ tardi se si pensa che tutte le sequenze che compongono la trama si concludono con la numero dodici. Le missioni possono però essere rigiocate avendo queste molte possibilità con cui poter essere affrontate, grazie al nuovo Adaptive Mission Mechanic, che permette al giocatore di sfruttare l’ambiente circostante con lo stile di azione che più a lui si adatta. Le missioni di assassinio avranno più strade per poter raggiungere il proprio obiettivo, alcune molto meno “rumorose” di altre; se invece vi piace stare a distanza dall’azione, vi verrà data la possibilità di influenzare alcuni elementi nello scenario affinché siano questi a portare a termine la missione per voi. Non dimentichiamo che anche il presente ha un ruolo in Assassin’s Creed: in Unity i protagonisti del presente saranno i giocatori stessi e non anonimi dipendenti dell’Abstergo, che avranno il compito di interagire con Arno per sventare i piani dei moderni templari. Quest’ultimi non saranno però inermi e interferiranno con le sequenze del giocatore, costringendo i nostri compagni del presente ad aprire delle sorte di portali che porteranno Arno in altre epoche, come quello della Belle Époque in una Parigi di fine 1800. Una trovata bizzarra ma interessante ai fini di trama.
Cosa ci offre il titolo una volta concluso? Essendo quella di Arno una Parigi realmente viva, potremo interagire con la folla attraverso quelli che sono eventi del tutto casuali, che se portati a termine dopo un certo numero di volte sapranno premiarci con corposi bottini da spendere per la personalizzazione del nostro beniamino. Vi sono inoltre delle nuove missioni investigative per gli amanti di casi da risolvere, dove si dovranno raccogliere una serie di prove e interrogare vari indiziati, per poter dare infine un verdetto, per il migliore degli Sherlock Holmes tra voi. Questo ci darà accesso ad armi con il tempo sempre più potenti da poter equipaggiare. Inoltre ci sono sempre i compiti secondari che vanno dal classico “aiuta me e io aiuto te”, alle missioni che richiedono di far da scorta a qualcuno, passando per la ricerca di oggetti scomparsi. Infine rimangono le missioni del club Café Théatre – la residenza di Arno, che dovrà essere restaurata – che offre missioni non molto dissimili dalle precedenti. Insomma non si può dire che non avrete nulla da fare una volta preso il pad in mano.
Arno, il migliore dei parkourer!
Con il cambio di guardia con la precedente generazione, Assassin’s Creed Unity è stato sviluppato appositamente per PlayStation 4, Xbox One, e PC, introducendo delle vere novità all’interno del brand, a partire dalla scalata verso il basso. Non saremo più costretti a tener premuto un pulsante affinché il nostro personaggio si aggrappi all’ultimo istante durante una caduta, grazie al nuovo sistema di scalata che suddivide la scalata acrobatica verso l’alto e il basso, rendendo il tutto più veloce e naturale. In ciò si vede la volontà della stessa Ubisoft nel voler rendere i movimenti dei propri assassini il più verosimili a quelli dei parkourer, atleti che sfruttano l’ambiente circostante durante corse acrobatiche in ambienti urbani. Anche la classica lama celata che accompagna gli assassini sin dal primo capitolo è stata aggiornata alla “lama fantasma” che potremmo tranquillamente definire come una “balestra da polso”, in grado di colpire l’avversario a distanza totalmente in silenzio. Ciò è strettamente legato a un approccio completamente stealth che potremo adottare durante le missioni; ora è infatti possibile accucciarsi semplicemente con la pressione del dorsale sinistro del pad, oltre a poter sfruttare le coperture come i moderni action, premendo “X” o “A”, a seconda della console su cui giocate.
Ubisoft sembra infine aver dato ascolto ai propri fan introducendo un nuovo battle system, riveduto e ampliato, rispetto alle ultime esperienze avute con il brand. Non ci sarà più attesa tra un colpo e l’altro, in quanto i nostri avversari potranno accerchiarci in breve tempo, e a seconda del loro livello (viene indicato sopra all’avversario, da uno a cinque), potremo essere in breve sopraffatti, oltre al fatto che la salute potrà essere ora ripristinata solamente attraverso l’uso delle medicine. Viene infatti data importanza più alla parata e alla schivata che non al semplice contrattacco che ha da sempre reso gli scontri ripetitivi e semplici da portare a termine. Rimane però qualcosa da affinare perché se è vero che ora i nemici attaccano il giocatore tutti insieme, è anche vero che quest’ultimo deve dare una sorta di input per dare il via allo scontro, altrimenti tra l’ingaggio della battaglia e l’effettivo inizio di essa passeranno alcuni secondi di attesa. Ma siamo fiduciosi che Ubisoft metterà nuovamente mano sul battle system per confezionarne uno degno della voce dei fan.
Addio multiplayer, benvenuta co-op
Con l’uscita di Assassin’s Creed Brotherhood, Ubisoft introduceva la modalità multiplayer innovativa ma acerba, perfezionata di capitolo in capitolo. L’uscita di Unity ha interrotto questa “tradizione”, sostituendo la modalità competitiva con un sistema di missioni cooperative online, da svolgere e portare a termine in compagnia di altri giocatori o amici. Le missioni possono essere portate a termine anche in singolo, ma questo diventerà davvero arduo quando le missioni andranno via via a crescere in difficoltà, portando ovviamente bottino e ricompense più ricche una volta compiute. Se però non volete attendere nel matchmaking, potete tranquillamente organizzare delle sessioni private per voi e i vostri amici, consci che i caricamenti tra una sessione di gioco e l’altra saranno davvero lunghi (ma di questo parleremo più avanti).
Tuttavia vi starete chiedendo come distinguervi all’interno delle migliaia e migliaia di giocatori, che affrontano queste missioni online. Ebbene Ubisoft ha introdotto un nuovo e corposo sistema di personalizzazione del personaggio (che vale anche nel single player), dove possiamo personalizzare ogni aspetto del nostro vestiario, a partire del cappuccio fino agli stivali, passando per ogni arma, spaziando tra pistole, fucili, spade, mazze, bastoni, ecc. Oltre a questo si andranno a potenziare dei parametri che ci permettono di accrescere le abilità del nostro personaggio, attraverso la spesa di monete ottenibili completando le missioni in singolo.
Non è tutto oro quel che luccica
Con queste parole stiamo a indicare che Assassin’s Creed Unity è sì bello, ma se fin’ora i difetti elencati potevano essere trascurati dal giocatore, è proprio nel comparto tecnico che la nuova creatura del team francese inciampa. Sin dal suo rilascio nel mercato, il titolo è stato oggetto di critiche riguardo la miriade di bug e glitch grafici che contiene al suo interno, tanto da spingere Ubisoft a correre ai ripari e rilasciare ben quattro patch nell’arco di poco più di un mese. Ma bug e glitch sono stati accompagnati e continuano a esserlo da cali di frame rate che hanno a volte reso il gioco frustrante e ingiocabile. A muovere tutto ci pensa una nuova versione del motore grafico AnvilNext, che viene impiegato da Assassin’s Creed III, restituendo il gioco alla risoluzione di 900p e 30fps. Tuttavia dov’è che possiamo notare questa riduzione nei fotogrammi? E ciò rende il gioco frustrante? Una delle maggiori novità di questo nuovo capitolo – grazie alla potenza messa a disposizione dalle nuove console – è la folla delle persone che popola le strade parigine; non di rado ci capiterà di dover passare attraverso centinaia di NPC per poter raggiungere il nostro obiettivo. Solo in questo caso (e in altre rare occasioni) il framerate diventa ballerino, ma, rispondendo alla seconda domanda, Assassin’s Creed Unity rimane comunque un titolo godibile, grazie anche alla varie patch correttive che hanno con il tempo “smussato” il gioco. Infine qualcosa su cui lavorare rimane ancora: stiamo parlando dei caricamenti che si intervallano tra una missione e l’altra, che ora sono letteralmente raddoppiati rispetto i precedenti capitoli; andando ad abbandonare la schermata in cui potevamo interagire con il nostro protagonista, si è dato spazio ad una schermata completamente nera, dove in prossimità della fine del caricamento comparirà una barra che indicherà la fine dell’attesa, che ripetiamo essere tutt’altro che breve.
Ma allora dove ci è piaciuto Assassin’s Creed Unity? Presto detto. La cura che Ubisoft ha riposto nel suo titolo la si vede negli interni degli edifici, pieni zeppi di dettagli che rendono vivo ciò che ci circonda, soprattutto quando la luce passa attraverso le finestre andando a riflettersi sulla mobilia e superfici riflettenti (tranne che negli specchi). Scordatevi però di specchiarvi, perché gli specchi non riflettono alcuna immagine del protagonista. Inoltre i modelli dei personaggi sono davvero ben realizzati, soprattutto nel rendere verosimile il tessuto che compone gli indumenti di quest’ultimi, e i volti che riescono a far trasparire le emozioni del personaggio.
Il sonoro è nella norma, coinvolgente e capace di farci rivivere le probabili atmosfere di un periodo come quello che può essere una rivoluzione. I cittadini, a meno che non sia deciso diversamente parleranno francese, e potremo comprenderli grazie al sistema di traduzione vocale dell’Animus, come scherzano in Ubisoft. Il doppiaggio italiano è buono, sicuramente uno dei migliori di questo 2014. Di tutt’altra pasta è invece la colonna sonora strumentalizzata per il titolo, che oltre ad accompagnare Arno in ogni sua missione, nonché nelle miriadi di fughe rocambolesche, può essere tranquillamente inserita in un qualsiasi player multimediale ed essere ascoltata in qualsiasi situazioni, magari davanti ad un libro della serie e una tazza calda di tè. Sta a voi scegliere insomma.
[signoff icon=”quote-circled”]Ubisoft quest’anno porta il videogiocatore per le strade di una Francia rivoluzionaria, nei panni di Arno, confezionando un prodotto variegato con tante attività da svolgere una volta conclusa la campagna principale, includendo anche speciali missioni cooperative online, le quali sostituiscono il classico multiplayer competitivo della serie. Inoltre è stata data una marcia in più al combat system che non si riduce più al semplice contrattacco, dando spazio a combattimenti più aggressivi, tra parata e schivata. Tuttavia, per quanto bello possa apparire il comparto grafico, questo è accompagnato da numerosi glitch e bug grafici, che con un lavoro di pulizia ulteriore del codice si sarebbero potuti evitare. Il frame rate è anch’esso afflitto da numerosi problemi, anche a oggi che sono state rilasciate ben quattro patch correttive. Il nostro pensiero è che Ubisoft possa far tesoro delle critiche ricevute in modo da poter confezionare il prossimo Assassin’s Creed Victory con un maggior riguardo per la pulizia finale dello stesso.[/signoff]