Assassin’s Creed II – Recensione Assassin’s Creed 2
Debuttato nel 2007 per le console casalinghe di Microsoft e Sony, Assassin’s Creed si è affermato come nuovo brand di Ubisoft affascinando i giocatori con una trama e un gameplay intriganti ma lasciando un senso di parziale insoddisfazione dovuto alla scarsa profondità del titolo. Meno apprezzata la versione pc, uscita diversi mesi dopo con l’aggiunta di nuovi contenuti ma rivelatasi scarsamente ottimizzata sotto il punto di vista tecnico e di controllo.
Ora è il tempo di Assassin’s Creed 2, accolto con successo su console ed ora giunto anche su pc con tempi relativamente inferiori al predecessore.
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Per chi si fosse perso qualcosa, Assassin’s Creed ci mette nei panni di Desmond, un ragazzo dei nostri tempi rapito da una società scientifica, la Abstergo, dotata di tecnologie di avanguardia che permettono di carpire dal DNA umano le memorie degli antenati. Desmond è stato scelto in quanto discendente di famosi esponenti della setta degli Assassini, in particolar modo Altaïr, personaggio vissuto ai tempi delle Crociate in Terra Santa e con il quale si spenderà la maggior parte del tempo di gioco, in lotta contro l’ordine cavalleresco dei Templari.
Nel corso dell’avventura si scoprono inquietanti risvolti che portano alla luce la cospirazione dei Templari per dominare il mondo e come loro e gli Assassini e esistano ancora ai tempi odierni di Desmond e siano ancora in lotta.
Assassin’s Creed 2 ricomincia esattamente dove il primo episodio viene interrotto. Desmond viene liberato dall’Abstergo e condotto in un nascondiglio degli Assassini, dove deve nuovamente tornare ad esplorare il suo passato, questa volta nella figura di Ezio Auditore, baldo giovane vissuto nella Firenze rinascimentale della seconda metà del quindicesimo secolo.
Il nuovo titolo inizia in maniera meno concitata, mostrandoci la vita di Ezio sin dal suo sbocciare e permettendo al giocatore di familiarizzare con la nuova ambientazione in maniera più progressiva e senza essere immediatamente gettati nell’onda del conflitto cospirativo. Questo comunque non mancherà di rivelare presto la sua facciata, introducendosi violentemente nella vita del protagonista e portandolo a divenire un Assassino in cerca di vendetta e giustizia.
La trama si inserisce perfettamente nel contesto, intrecciandosi alla storia di personaggi realmente esistiti nel periodo, quali Lorenzo De Medici o Leonardo Da Vinci, senza mai cadere nel banale e nel prevedibile; visiteremo inoltre diverse città oltre Firenze, quali ad esempio Forlì o Venezia. È notevole sin da subito la cura dedicata per far sembrare l’ambiente e i personaggi il più verosimile possibile, con espressioni linguistiche e gestuali attinenti e curando al meglio l’aspetto sociale e culturale del periodo. Le città sono piene di vita e si evolvono in maniera dinamica insieme allo sviluppo della trama, rendendo la narrazione molto più intrigante del predecessore.
Freerunners rinascimentali
Sotto il profilo del gameplay, il primo Assassin’s Creed parve il risultato dell’inserimento di meccaniche analoghe a quelle della saga di Prince of Persia in un ambiente esplorabile liberamente, senza cioè percorsi forzati e definiti, alternate di tanto in tanto da fasi più esplorative con Desmond.
Se si può dire che in questo secondo episodio la formula di base sia rimasta invariata, Desmond incluso, all’atto pratico si è costretti a riconoscere come il livello qualitativo si sia alzato sensibilmente, con una perfetta concordanza tra immediatezza e profondità.
Si scalano palazzi, si saltano ostacoli, si esibiscono acrobazie paragonabili a quelle dei moderni freerunner, e tutto in maniera molto meno complessa del predecessore grazie a una minor richiesta di input, per la gioia delle nostre tastiere e dei nostri nervi. Anche il combattimento ha subito un notevole miglioramento, soprattutto nel versante varietà: i nemici attaccano in massa senza disdegnare colpi alle spalle, e per compensare ciò si ha disponibile un inventario decisamente più ampio e tante nuove possibilità di azione grazie ad esempio all’inserimento di oggetti per il ripristino della salute e alla possibilità di usare le armi dei nemici. Non solo: si avranno anche pugnali da lancio, bombe fumogene e tante altre chicche.
Notevole è l’importanza rivestita dal denaro in questo episodio, con cui ci procureremo non solo oggetti di supporto, ma anche armi e armature nuove, e addirittura mappe con cui poter trovare tesori e dipinti per l’abbellimento di una villa che si sblocca nel corso dell’avventura. Tale villa svolge una funzione secondaria del gameplay ma che ben si amalgama e consente al giocatore di distrarsi, contribuendo ad eliminare quel senso di vacuità che dominava il primo capitolo.
La vitalità delle città e la varietà di approcci che essa offre è ulteriormente sottolineata da tante novità più o meno di rilievo, quali la possibilità di assoldare prostitute per distrarre le guardie, maggiori approcci e assassini furtivi, e così via.
Migliorato anche il sistema di "rapporti" con le guardie: se nel primo ci si limitava a un mordi e fuggi dove bastava nascondersi per un po’ perché tornasse tutto a posto, qua essere colti in atti illeciti significa aumentare la notorietà e il relativo indicatore, che più è alto e più ci renderà identificabili. Si può rimediare a questo inconveniente corrompendo i banditori, strappando i manifesti che ci ritraggono o uccidendo gli informatori. L’elenco delle novità non finisce qua, ma preferiamo lasciare a voi il piacere della scoperta con la garanzia che non avrete delusioni.
Audiovisioni dall’animo
Un titolo di questo calibro immancabilmente si presenta sotto dignitose vesti grafiche; se il primo episodio colpiva per livello di dettaglio usato nonostante la vastità, poco sorprendente ma pur sempre piacevole è sapere come questo sia stato ulteriormente migliorato. Dopo aver goduto dei paesaggi medio-orientali splendidi in cui ogni texture ed effetto grafico trasudava la volontà di voler immergere il giocatore, questa volta è il turno delle nostre ricche città d’arte e delle campagne circostanti, anch’esse ricche di atmosfera e dettagli ancora più curati. Ciò che invece sorprende davvero è la quantità decisamente maggiore di personaggi presenti: decine e decine di npc sullo schermo che intaccano in maniera irrisoria il framerate anche nelle scene con più azione. È possibile personalizzare varie caratteristiche ed attivare anche filtri grafici che anche settati al massimo si rivelano assolutamente più gestibili del primo pesantissimo episodio. Le uniche pecche riguardano qualche problema di compenetrazione poligonale che talvolta fanno perdere enfasi alle animazioni, ma in generale non si può che lodare l’ottimo lavoro svolto, stavolta effettuato nel pieno rispetto dell’utenza pc.
Voto positivo anche per quanto riguarda la colonna sonora composta da Jesper Kyd, già noto per altri suoi lavori quali la saga di Hitman e naturalmente il primo Assassin’s Creed: ogni tema musicale risulta azzeccato ed adatto alla situazione, donando fascino all’esperienza e garantendo quell’atmosfera che solo la musica potrebbe donare. Come diceva Nietzsche, "senza musica la vita sarebbe un errore", errore in cui non incappa assolutamente il nuovo gioco.
Tra ritardi giustificati e sconcertanti prospettive
Giungiamo quindi ora al corpus dell’esame di Assassin’s Creed 2 per pc; come abbiamo già detto, contrariamente a quanto avvenuto per il primo episodio il secondo non s’è rivelato come una dura mazzata all’hardware dei nostri computer, ed anche i controlli sono stati ottimizzati al meglio risparmiando nevrosi al giocatore. L’attesa dell’uscita è stata inoltre ricompensata con l’inclusione di default dei DLC usciti a pagamento per console, ovvero la Battaglia di Forlì e il Falò delle Vanità, i quali aggiungono qualche apprezzabile ora al già discretamente longevo titolo. La febbre degli "obiettivi" (o dei "trofei", a seconda del caso) ormai dilaga anche su pc: Ubisoft ha infatti reso disponibile un nuovo servizio di ranking per i suoi giochi, ovvero Uplay, con funzioni del tutto analoghe a quelle rese disponibili da Microsoft e Sony nelle loro console.
Ma non tutte le novità inattese giungono per fare bene; è necessario infatti parlare del nuovo sistema di protezione anti-copia di Ubisoft, probabilmente il più invasivo che la storia dei videogiochi ricordi.
Se l’esordio di Steam e dei titoli richiedenti attivazione online per essere giocati è tutt’ora oggetto di accese discussioni, cosa si potrebbe dire allora di un sistema che richiede una connessione permanente per essere giocato? È accettabile pagare un titolo a prezzo pieno ed essere costretti a dover mantenere attiva una linea internet per poter giocare? E se la linea saltasse? E se ci fossero problemi al server? "Affari vostri", pare la risposta di Ubisoft. Se per qualsiasi ragione la vostra linea o i server di Ubisoft avessero problemi non sarà possibile proseguire in alcun modo il gioco, rischiando persino di perdere i salvataggi. Davvero snervante e davvero riprovevole nei confronti di tutti coloro che il gioco lo acquistano, dato che con tutta probabilità anche questo sistema di protezione verrà eluso in qualche modo da chi non vuole pagare.
Conclusioni
Assassin’s Creed 2 è tutto ciò che si poteva desiderare dal suo predecessore: maggiore profondità e varietà sotto ogni aspetto. Le avventure di Ezio Auditore ci terranno incollati al monitor per un bel pezzo, con tante missioni secondarie e tanti contorni per prolungarne il godimento. Un’opera curata maestosamente e che anche nella sua nuova incarnazione per pc non delude affatto le aspettative, dando anche ogni extra che gli utenti console debbono pagare tuttora a parte. Ciò che non convince per niente è invece il sistema di protezione, il più fastidioso mai creato, che vi impedirà di giocare senza disporre di una connessione.