Ash of Gods: Redemption – Recensione
Lo scrittore Herman Melville dichiarò: “È meglio fallire nell’originalità che avere successo nell’imitazione.” La linea di demarcazione che divide l’imitazione dal plagio spudorato è sempre più sottile, bisogna ammetterlo, ma i ciprioti/russi AurumDust hanno preso questa linea e l’hanno attraversata con un trattore.
Lo stile grafico di Ash of Gods: Redemption è praticamente identico al ben più conosciuto The Banner Saga e al suo seguito. I due ottimi giochi sviluppati dai texani Stoic Studio hanno infatti fornito ben più di una semplice ispirazione agli sviluppatori di questo titolo. Molto gradevoli e ben recitate dai doppiatori le cut-scenes presenti.
AurumDust ha dichiarato che la storia e alcune meccaniche del combat system fossero già in discussione dal lontano 2007, mentre lo sviluppo vero e proprio è partito nell’Aprile 2016 , quando il primo The Banner Saga aveva gia quasi 2 anni di vita alle sue spalle.
L’originalità è la migliore forma di ribellione. (Mike Sasso)
Ash of Gods: Redemption è uno strategico a turni, al momento disponibile per PC, gli sviluppatori garantiscono che il titolo sarà disponibile entro il 2018 anche su Playstation 4 , Xbox One e Switch, con una spruzzata di gioco di ruolo e un pizzico di mentalità da gioco di carte collezionabili.
Il gameplay è anch’esso molto simile ai titoli di Stoic Studio, quindi classica mappa a scacchiera e combattimento a turni, ottima l’assenza del fattore fortuna e dell’assegnazione randomica dei danni. Le meccaniche da CCG sono presenti nella gestione delle magie, qui presentate come un mazzo di carte, ogni carta/magia può essere utilizzata solo una volta per combattimento.
In questo titolo impersoneremo tre personaggi distinti, in qualità di leader di gruppi di sopravvissuti a quella che sembra essere un’apocalisse in cui il genere umano può essere un mero spettatore: anche in questo caso di originalità nemmeno l’ombra. Un vero peccato perchè il mondo di gioco (qui chiamato Terminum) è graficamente molto affascinante. I dialoghi dai toni maturi, alcuni dei quali a scelta multipla, possono essere divertenti, nonostante il setting del titolo sia molto serioso; purtroppo sono anche inutilmente prolissi: spesso per caratterizzare maggiormente i comprotagonisti del gioco, nonostante lo sforzo prodotto nei dialoghi, non ci si allontana molto dai cliché del genere.
La nota positiva del sistema dialoghi è la possibilità che le nostre scelte portino i nostri personaggi a subire delle ferite; dopo aver subito quattro ferite il personaggio in questione morirà e non potrà più essere utilizzato nel prosieguo dell’avventura, ricevere carte aggiuntive o altri effetti sia positivi sia negativi.
I ragazzi di AurumDust sono senza dubbio alcuno dei buoni mestieranti, in quanto il gioco è perfettamente ottimizzato, le animazioni, effettuate in motion capture, sono fluide e i momenti di incertezza grafica sono davvero molto limitati.
Un punto a favore di Ash of Gods: Redemption è l’ottima localizzazione dei testi in italiano, cosa sempre più rara ma molto importante per cercare di conquistare quella fetta di utenza ancora non avvezza alla lingua d’Albione.
Menzione positiva anche per le musiche di grande effetto ed adeguate alle tematiche del gioco, realizzate da Adam Skorupa, Krzysztof Wierzynkiewicz e Michal Cielecki; tutti con molta esperienza nel campo avendo lavorato alle colonne sonore di titoli quali The Witcher, Eve Online e Call of Juarez.
Ash of Gods: Redemption è uno strategico con elementi da gioco di ruolo e da gioco di carte collezionabili, con un ambientazione affascinante ma mal sfruttata, dialoghi ottimamente localizzati in italiano ma mancanti di mordente e inutilmente prolissi. Graficamente molto simile alla serie The Banner Saga con cui condivide anche un solido e appagante gameplay. Sufficienza piena ma nessuno sforzo d’ingegno da parte degli sviluppatori. AurumDust ha del potenziale e si vede ma devono trovare un idea originale. Rimandati.
Pro
- Stile grafico ricercato (ma non originale)
- Ottimo lavoro di localizzazione italiana
- Musiche d'atmosfera
Contro
- Assoluta mancanza di originalità
- Dialoghi prolissi