ArmA II – Recensione ArmA II

Nel 2001 sbarcò sugli scaffali un titolo il cui punto di forza si basava sull’elevato grado di tatticismo e realismo. Fu un piccolo studio a sviluppare tale prodotto, un team conosciuto come Bohemia Interactives, sotto il publisher Codemaster. Tale videogioco, che si cela sotto il titolo di Operation Flashpoint, riscosse non poco successo, soprattutto fra quella fascia di giocatori che maggiormente riuscì ad apprezzare le intense meccaniche di gioco. Per tale motivo, un gruppo del suddetto team si slegò da Codemaster, rilasciando nell’anno 2007 un nuovo videogame, con lo scopo di rielaborare il gameplay del titanico Operation Flashpoint. Il progetto riscosse un buon successo, e, seppur rimanendo sotto l’ombra di suo “padre”, venne comunque apprezzato.
Sono passati due anni e Bohemia Interactive, assieme al contemporaneo sviluppo di Operation Flashpoint: Dragon Rising, ha rilasciato il secondo capitolo del sopracitato videogioco, un titolo che cerca di imporsi pesantemente fra la moltitudine di quei FPS bellici che dominano oggi nel mercato videoludico; stiamo parlando di Arma II.
 

 

Una guerra fresca fresca

Settembre 2009: ci troviamo tra il Mar Nero ed il Mar Caspio, dove la Repubblica di Chernarus (regione di fantasia) si trova in quella sottile linea che porta ad una temibile guerra civile, causata da una movimento di un partito filosovietico il quale mira ambizioso al reinserimento nell’ambita Russia. Eh sì, ancora russi! E come potrebbero mai mancare le forze della NATO? Quest’ultima, infatti, cerca di intrufolarsi per ristabilire la pace, fallendo però nell’intento. Ecco quindi giungere i fantomatici marines, tra cui il nostro protagonista, a capo del team Razor.
La campagna è basata su una trama semplice ma nel complesso salda, tra il drammatico e l’eroico. Noi, al comando del nostro gruppo di soldati (uomini, non supersoldati che non cadono nemmeno sotto il fuoco di un colpo di tank), saremo artefici del nostro destino e di quello della squadra stessa, prendendo decisioni nel corso delle missioni. Ad esempio, avremo libero arbitrio riguardo gli obiettivi secondari (se così si possono definire), i quali mantengono un ruolo comunque importante all’interno della trama. Non avremo tutto il tempo per decidere se l’obiettivo sarà giusto o sbagliato, il più delle volte si dovrà prendere una decisione quasi istintiva, rischiando la propria vita e quella dei nostri uomini, modificando a volte lo stesso svolgersi della storia. Saranno infatti presenti 7 differenti finali, di cui alcuni potranno non essere del tutto gratificanti. Sarà dunque importante scegliere con attenzione il giusto approccio con il campo di battaglia, ovvero un’intera mappa (di ben 225 km²) sin da subito libera da esplorare e totalmente agibile. A seconda della tattica scelta dal giocatore, sarà possibile svolgere le varie missioni in maniera sempre differente. Siamo dinnanzi, dunque, a quel che si può rispecchiare in un vero e proprio sandbox, la controparte quindi di un titolo tanto atteso ed in imminente uscita. Sia chiaro: Arma II è sinonimo di guerra, e tale va preso nella sua difficoltà e nel suo realismo. Abbiamo quindi un titolo per Hardcore gamers? Beh…la risposta, fredda e semplice, è sì.

 

 

 
All’attacco marines!

Una volta avviato Arma II ci troveremo dinnanzi ad uno scenario tratto dalla campagna in singolo, reso con la medesima grafica di gioco. Da qui avremo la possibilità di accedere al single player, al multiplayer, ed alle varie opzioni. Il gioco in solo prevede, come sempre, l’opportunità di scegliere se svolgere la suddetta campagna o missioni di natura indipendente (tra cui, grazie ad un editor di gioco, partite create da giocatori stessi). Una simpatica modalità sarà invece la cosiddetta “armeria”, dove potremo prendere i panni di un qualsiasi personaggio, persino animale, al fine di esplorare l’intera mappa! E’ inoltre stato realizzato un esauriente tutorial, che permette anche ad un novizio di apprendere le principali meccaniche di gioco. Queste ultime sono state perfezionate rispetto al precedente capitolo della saga, dove la maggior parte delle azioni di interazione vengono effettuate grazie all’uso della barra spaziatrice ed al classico tasto centrale della rotellina del mouse. Inizialmente potrà sembrare lievemente scomodo l’uso di tali tasti, ma familiarizzare con questi non sarà per nulla difficile.
Come sopracitato sarà fondamentale il controllo della propria squadra, fino ad arrivare a controllare persino un intero esercito in una modalità simil RTS.

Realismo è la parola d’ordine. Boschi, spazi aperti, piccoli villaggi, zone sbaragliate e messe in ginocchio dalla rude guerra: questo è Arma. La paura di perdere un compagno, il legame che si instaura in una squadra, elementi che rendono Arma un titolo degno del suo team di sviluppo. Scenari immensi dominati dal silenzio della natura, infranto dal solo ed agghiacciante sibilo emesso da un incalzante proiettile. Il gemito di un soldato che tenta disperato di sopravvivere strisciando sul polveroso terreno, mentre con le sue ultime forze preme il grilletto in attesa di un soccorso amico. Precisando tale aspetto, in Arma II potremo soccorrere compagni in campo aperto trascinandoli e trasportandoli in luoghi più sicuri, o al primo riparo che si possa reperire, dove in maniera molto spartana si tenta un salvataggio all’ultimo minuto attraverso un massaggio cardiaco. Starà al fato decidere se il ferito sopravviverà o cadrà nel sonno più profondo che l’essere umano conosca.
L’immedesimazione nel soldato impersonato si attesta ad alti livelli, grazie al tattico uso della telecamera in continuo e realistico movimento durante la corsa.
Essere un soldato è dura, per cui nemmeno mettere un singolo nemico a terra sarà facile: oltre ad una buona mira sarà necessario avere una vista scaltra e riflessi pronti per sopravvivere alla rude guerra. Scenografia e conseguente immersività viaggiano ad alta quota, in un titolo in cui fa la sua presenza inoltre una componente RPG appagante. Si potrà infatti interagire liberamente con player non giocanti presenti in zona, estrapolando informazioni magari importanti al conseguimento di obiettivi.
Come ultima cosa, immancabile nel già vasto gameplay, è la presenza di 150 veicoli circa che, come di consueto, spaziano tra carri, elicotteri e aerei, tra i quali alcuni addetti al singolo trasporto ed altri minuti di armi… Ma non finisce qui: si potranno guidare veicoli civili, tra cui bus, moto da cross e persino mountain bike!

Per quanto concerne invece il multiplayer ci troviamo nuovamente dinnanzi ad una delle esperienze online migliori nel loro genere. Oltre agli immancabili Deathmatch, Team Deathmatch, Capture the Flag e Dominion, sono presenti due modalità deliziose: Coop e Warfare. L’immortale modalità cooperativa è forse quella per cui il multiplayer di tale titolo, come i suoi “fratelli”, si attesta ad alti livelli di divertimento: giocare assieme a propri amici, o comunque altri giocatori amanti del genere, è un’esperienza a dir poco entusiasmante. La modalità Warfare si basa invece sulla distruzione di una base nemica o la conquista della mappa di gioco, naturalmente in uno schema player vs player, il tutto incorniciato da punti strategici acquisibili grazie alla conquista delle varie città presenti nell’area di gioco (quest’ultima modalità è stata inserita con la patch 1.14).

 

 

Bug… bug… bug…

Proprio così, a minare l’intero gameplay ecco svariati bug celati ovunque. Il comparto grafico, seppur maestoso, presenta parecchie scorrettezze, tra cui dominano smisurate compenetrazioni di poligoni. Bad clipping persistente, mascherato parzialmente da un effetto blur esteticamente eccelso ma fin troppo elaborato. Effettivamente, l’engine utilizzato per la realizzazione grafica risulta davvero pesante e poco gestibile su macchine che si attestano ormai su un livello medio-basso, dato che i settaggi sono poco personalizzabili e vacillano tra l’obbrobrio visivo e il quasi foto realismo.
Prima e terza persona entrambe afflitte da qualche difetto: la prima godrà di una parziale visione del proprio corpo, ma rovinata, in alcune situazioni, da un movimento innaturale del collo rispetto al tronco, mentre la terza si muoverà come un burattino nel caso si sia sprovvisti di qualsivoglia arma. Purtroppo, i movimenti legnosi di tutti i personaggi presenti si faranno ben notare nel corso dell’azione. L’IA, seppur ben realizzata, a volte dimostrerà atti di deficienza, inceppando in futili banalità. Motore fisico buono, ma comunque poco credibile nella sua intera sostanza.
Insomma, Arma II vanta di un’eccelsa qualità visiva, aggraziata da splendidi filmati scenografici, ma le innumerevoli imprecisioni e i bug vanno a rovinare quest’ultimo e lo stesso gameplay.

 

 

 
Chiudiamo il sipario
 
Arma II è dunque un titolo che sa il fatto suo. Gameplay solido e ben realizzato, caratterizzato da un realismo tipico di Bohemia Interactive, che sa donare attimi di puro divertimento in un’esperienza videoludica indimenticabile. La difficoltà è subito elevata, e allontanerà di certo la fascia d’utenza orientata maggiormente al casual gaming. Un titolo hardcore che cammina su di un tappeto rosso fra gli FPS bellici, raggruppando quella nicchia d’utenti nata dal titanico Operation Flashpoint. Ad abbassare il voto complessivo sono sicuramente i troppi bug che affliggono il prodotto, minando il comparto grafico e l’immenso gameplay stesso. Speriamo in un loro continuo controllo da parte dell’ottimo team di sviluppo.
Che attendete dunque? Impugnate il fucile e coordinate la vostra squadra Razor. La guerra vi attende.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento