Arise: a simple story – Recensione
Certe volte è difficile trovare le parole giuste per descrivere in maniera oggettiva la propria esperienza con un videogioco. Le sensazioni percepite nel vivere certe opere si susseguono fortissime e si ha la sensazione che nessuna combinazione di elementi grammaticali possa esprimere al meglio quello che si è provato. Arise: A Simple Story è un videogioco straordinario che racconta una storia ordinaria, in cui la semplicità è uno spunto per ergersi verso l’alto, in un concatenarsi di emozioni davvero speciali e da conservare con cura. Potreste immaginare (o conoscere) quello che accadrà fin dall’inizio, eppure Arise vi colpirà sempre con la stessa forza, accarezzandovi con amore per poi colpirvi duramente, lasciandovi attoniti ed estasiati.
Come già accennato all’inizio, la storia che ci racconta Arise: a simple story tiene fede al titolo, ed è a tutti gli effetti una storia semplice raccontata con una dolcezza e una delicatezza memorabili: il sipario si apre con la morte e la cremazione del protagonista, punto di via unilaterale verso l’ignoto.
Eppure quello che ci si trova davanti ignoto non è e, di fronte a un’aldilà dipinto esteticamente come una montagna innevata bagnata da tenui venti e candidi fiocchi di neve, ci si troverà a rivivere i momenti più importanti della vita appena giunta al termine, strettamente legata alla condivisione con un’altra persona, la dolce metà del nostro protagonista, baluardo del suo vissuto fin dall’infanzia e parte del suo nido in età adulta.
A rendere meno banale quello che è a tutti gli effetti un Platform in tre dimensioni giunge la particolare capacità del protagonista, che mentre ripercorre gli eventi più importanti della sua vita terrena può controllare lo scorrere del tempo a proprio piacimento, arrivando a muoverlo in avanti e all’indietro sia per pochi secondi sia per intere stagioni, modificando in maniera importante la struttura ambientale dal punto di vista estetico, ma soprattutto facilitando le varie possibilità di esplorazione, aprendo percorsi altrimenti chiusi e illustrando nuove possibilità in apparenti vicoli ciechi.
L’abilità di controllo temporale accorrerà in nostro aiuto in ogni livello, aiutandoci a risolvere gli enigmi ambientali – composti da trovate interessanti, ma mai eccessivamente impegnativi – che dovremo superare per avanzare: in una tempesta di neve sarà magari utile avanzare nel tempo per aumentare lo strato di manto bianco presente al suolo consentendoci di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, in altri casi si potrà invece saltare da un girasole all’altro modificando la posizione del Sole e quella conseguente dei fiori che seguiranno il suo tragitto, e così via. Potrebbe inoltre risultare utile bloccare del tutto lo scorrere del tempo a un preciso istante, azione comodamente eseguibile (su PlayStation 4) con la pressione del grilletto destro.
In ogni livello, Arise: a simple story sfrutta in maniera originale la meccanica del controllo temporale che si incastra perfettamente con la struttura del level design fornendo esperienze sempre nuove per tutta l’avventura, della durata di circa 4-5 ore. Proprio perché il livello di sfida è tarato verso il basso e va di pari passo con quella che è una storia che non si dilunga e non scende a compromessi nel suo dipanarsi, non annacquandosi mai e tenendo incollato il giocatore per quella che risulta in un’esperienza che può essere vissuta e goduta tutta d’un fiato, l’inserimento di alcuni collezionabili sparsi per i livelli aiuta a incrementare – anche se di poco – la longevità complessiva: questi altro non saranno se non ricordi della vita passata insieme dai due personaggi, che mostreranno qualche disegno relativo ad alcuni retroscena sulla storia raccontata in maniera sapiente dai ragazzi di Piccolo Studio.
Arise: a simple story permette inoltre vivere la storia anche in modalità cooperativa locale assieme a un altro giocatore. Purtroppo questa funzionalità non aggiunge nulla di nuovo, ma va semplicemente a dividere i tasti con cui operare tra i due giocatori: uno dei due, quindi, si occuperà di muovere il personaggio, l’altro invece controllerà lo scorrere del tempo e potrà bloccarlo a piacimento. Un risultato che si traduce in un qualcosa di ugualmente godibile ma molto più macchinoso dell’idea base riferita al giocatore singolo.
Un capitolo a sé merita la componente artistica dell’opera, maestosa visivamente e superba nelle colonne sonore: Arise è in grado di cullare il giocatore nei momenti più delicati e dolci, per poi sopraffarlo nei momenti più crudi; le innumerevoli emozioni vissute dal personaggio principale verranno rappresentate su schermo – in base alle varie sezioni – in maniera magistrale: livelli pieni di colori, luci brillanti, alberi in fiore nei momenti di idillio, mentre il dolore verrà manifestato in maniera netta con notti piovose scandite dai rombi dei tuoni, in cui faranno la propria apparizione i Dolori, figure scure che rappresentano le afflizioni del protagonista da cui dovremo fuggire.
Il tutto è poi accompagnato da una colonna sonora davvero incredibile, in grado di travolgere anche il più imperturbabile dei videogiocatori, smuovendogli l’anima e portandolo – a più riprese – a versare copiose lacrime. Come già detto all’inizio del nostro articolo, si verrà accompagnati per mano nel rivivere tutti gli eventi principali passati dal protagonista assieme alla sua compagna di vita e le tracce musicali sapranno sottolineare alla perfezione ogni singolo istante proposto. Proprio per questo una storia come quella di Arise: a simple story può essere vissuta e apprezzata non per i colpi di scena, ma per merito di un racconto dai tempi perfetti e dallo stile impeccabile.
L’esperienza di Arise, sostanzialmente, è tutta tra queste righe presenti qui sopra, ma quello che il titolo è in grado di scatenare è davvero speciale, toccante in maniera inaspettata, doloroso in modo aspro e fanciullesco come una fiaba di cui si aspetta solo quel lieto fine che chiuda il cerchio e ci permetta di dormire sereni, consci di essere stati parte di una stupenda storia d’amore capace di dimostrarsi più forte di ogni cosa e vincere anche l’inesorabile scorrere del tempo.
Certe emozioni non hanno lingua e, dopo diverse ore di gioco e innumerevoli lacrime versate, possiamo dire con certezza che Arise: a simple story è un’opera eccezionale, una di quelle esperienze che tutti dovrebbero provare, che porteremo con noi per molto tempo e a cui penseremo con malinconia, memori dell’incredibile turbinio di sentimenti provato per tutta la sua durata. Opere come questa rendono – se ce ne fosse bisogno – la nostra passione per il medium ancor più solida, innalzandola e rendendoci fieri e orgogliosi di essere dei videogiocatori. Arise è tutto questo e anche tanto altro: un’esperienza, semplicemente, incredibile.
Pro
- Emozionante dall'inizio alla fine
- Musiche sublimi
- Artisticamente riuscitissimo
- Meccaniche di gioco originali e divertenti
Contro
- La modalità per due giocatori sembra un po' forzata