Animal Crossing: New Horizons – Recensione
La serie di Animal Crossing è tra le più pure dell’intero panorama videoludico e Tom Nook, da buon imprenditore, ha deciso di allargare i suoi orizzonti tornando dopo anni da New Leaf, da cui è ispirato. Stiamo parlando ovviamente del bramato Animal Crossing: New Horizons, pronto a regalarci su Nintendo Switch una nuova oasi di conforto a dosi di vita virtuale. Non nascondiamoci dietro un dito: New Horizons è il titolo di punta Nintendo di questa prima parte dell’anno e come tale è stato trattato da un bacino d’utenza che più diversificato non si può. Tra diverse novità e lealtà incrollabile alla formula vincente della serie, sarà New Horizons quel passo in avanti tanto atteso?
Per scoprirlo non vi resta che partire con noi in viaggio… su un’isola deserta!
Stagioni diverse
Con Animal Crossing: New Horizons la serie si dirige verso nuovi orizzonti portando con sé un bagaglio vecchio otto anni, partendo da New Leaf: la destinazione designata è un’isola inclusa nel pacchetto di Nook Inc., la nuova succursale del procione d’affari, che offre l’opportunità di dipingere ciò che si vuole su una tela bianca. Qui abbandoneremo le vesti di sindaco per caso e ci verrà richiesta, ancora più che allora, tutta la nostra creatività.
Tra i primi a usufruire di questa possibilità da sogno siamo proprio noi che, dopo aver creato il personaggio con un editor abbastanza basilare (all’inizio) e dopo aver accertato la prenotazione (i nostri dati come il nome e il compleanno) con i nipoti di Tom Nook, siamo pronti per cambiare vita. New Horizons rimane sempre un Animal Crossing nell’animo, ma arriva sulla console madre di Nintendo con diverse piccole novità che alzano l’asticella della serie. Una delle prime differenze è l’importante scelta tra emisfero settentrionale e meridionale, a cui corrispondono stagioni diverse.
Nell’emisfero settentrionale le stagioni si susseguono come siamo abituati noi europei, nel nostro caso con la primavera alle porte, mentre nel caso dell’emisfero meridionale sarà tutto il contrario. Alle stagioni sono naturalmente connesse condizioni climatiche diverse, quindi in autunno gli alberi saranno coperti di foglie rosse e il terreno di funghi, mentre in inverno gli stessi alberi saranno innevati e sarà possibile costruire pupazzi di neve, il tutto con specie animali differenti. Questo cambiamento si collega anche al fatto che New Horizons è anche il primo Animal Crossing a uscire simultaneamente in tutto il mondo, abbandonando persino l’idea dell’abbronzatura in cambio di più colori di pelle (finalmente).
Prima di partire per l’isola deserta Marco e Mirco offriranno la possibilità di scegliere in quale atollo vogliamo piantare le radici, proponendo una rosa di quattro isole dalle conformazioni simili ma diverse tra loro. Una volta scelta l’isola preferita verremo catapultati sulla nostra nuova casa, e a seguire ci sarà un veloce corso di orientamento tenuto da Tom Nook in persona. Il procione ci darà il benvenuto dandoci la nostra tenda, permettendo di scegliere dove piazzarla. Con questa libertà d’azione Animal Crossing: New Horizons può ufficialmente aver inizio.
Un’isola per tutti
L’amata serie si è sempre distinta per il suo gameplay rilassante senza alcun tipo di trama né reale obiettivo, e New Horizons non tradisce questa regola. Rispetto agli altri Animal Crossing questo è un gioco in continua evoluzione in cui si parte con un mondo vuoto da riempire a nostro piacimento, un’isola i cui primi giorni si trascorrono tra alberi da frutto e un paio di tende ma che cela potenzialità incredibili e può divenire regno della fantasia e della costanza: La scelta di far fiorire l’isola o lasciarla al suo destino spetta solo e soltanto al giocatore, che verrà ripagato nel tempo con il proprio paradiso personale.
Ci sono diverse condizioni da accettare all’avvento di questo nuovo capitolo Animal Crossing su Nintendo Switch, in primis la questione che vi è una sola isola per console e questa va condivisa tra tutti i suoi account anche in caso di più copie del titolo. Per creare una nuova isola sarà necessario infatti eliminare tutti i dati di gioco direttamente dalle impostazioni della console e con essa tutti i progressi fatti nel tempo. Il procione strozzino è molto chiaro su questo punto e richiede il consenso di tutti in caso di abbonamento familiare. Un altro grande scossone è dato dal debutto del salvataggio automatico. Oltre a portare al licenziamento di Mr. Resetti, ora in cerca di un altro impiego, ciò fa sì che il gioco salvi i progressi spesso e volentieri.
Seguendo le parole degli sviluppatori, il motivo dell’introduzione del salvataggio automatico è quello di evitare la manipolazione del tempo – e per lo stesso motivo il salvataggio in cloud non è al momento disponibile. Come da tradizione, Animal Crossing: New Horizons è sincronizzato con il tempo reale. Ciò vuol dire che un giorno sull’isola ha una durata di 24 ore e segue il ciclo giorno/notte, esattamente come la vita di tutti i giorni. In seguito a diversi test bisogna comunque specificare che uno spazio di manipolazione esiste, dato che New Horizons salva solo quando compare l’icona in alto a destra sullo schermo.
Per essere davvero sicuri di salvare ogni nostra azione insomma bisognerà comunque ricorrere a una sorta di salvataggio guidato prima di uscire dal gioco.
Non c’è da spaventarsi sulla sua natura, che è solo sulla carta impegnativa: i fan della serie sanno bene che è possibile trascorrere anche solo un’ora al giorno in Animal Crossing, il tempo di sbrigare le faccende quotidiane o rifugiarsi in un piccolo angolo lontano dallo stress della quotidianità in cui l’ottimismo regna sovrano, per poi ritornare il giorno dopo. Su questo New Horizons non fa eccezione, e si poggia su un debito crescente con Tom Nook da ripagare in totale tranquillità, senza scadenze né interessi. Il primo dovere da isolano sarà quello di ripagare il nostro mecenate delle spese di rilocazione, compreso il Nook Phone di ultima generazione. Lo smartphone, che ci verrà “donato” dopo aver piazzato la tenda, segna il nostro obbligo verso Nook e la nostra carica come portavoce dell’isola. In breve, il compito di rendere l’isola meno deserta toccherà a noi, passando dalla costruzione dell’incredibile museo, che fa il suo ritorno, a molte altre realtà, facendoci diventare parte responsabile e attivissima della nostra nuova casa.
Fai da te, fai per tre
Il Nook Phone può essere visto come l’emblema delle novità di Animal Crossing: New Horizons: una delle prime app che vi troveremo saranno le Miglia di Nook, un sistema a punti che si va ad affiancare alle famose stelline come metodo di pagamento alternativo. Il primo debito bisognerà appunto estinguerlo con una manciata di miglia che si collezionano semplicemente vivendo la vita sull’isola: raccogliere frutti, vendere conchiglie, strappare erbacce, pescare, dissotterrare fossili e molto altro ancora. Tutto ciò che rende Animal Crossing tale permette in pratica di guadagnare punti, ma le miglia hanno anche altri utilizzi, tra cui acquistare più spazio per l’inventario (!) e fare viaggi con il cosiddetto coupon miglia di Nook. Attraverso questo biglietto sarà possibile visitare altre isole più piccole dove fare razzie e invitare altri animali antropomorfi a popolare lentamente la nostra isoletta.
Un’altra app presente sul cellulare si chiama Laboratorio. Da qui è possibile vedere una lista di schemi che è possibile creare per rendere la vita sull’isola più agevole e arredare casa. Direttamente da Animal Crossing: Pocket Camp, il crafting torna e raggiunge la sua piena evoluzione in New Horizons con un sistema fai da te con cui si costruiscono utensili, come il famoso retino per collezionare insetti o un innaffiatoio a partire da materie prime come rami e pietre. Dopo un certo numero di utilizzi gli utensili si romperanno e bisognerà ritornare al banco di lavoro per riprendere le attività giornaliere, che sono il nocciolo di Animal Crossing.
La costruzione di questi oggetti essenziali richiede investimenti minimi e riesce a rendere utile anche le erbacce, con la creazione ad esempio di un ombrello foglia che ci riparerà dalla pioggia. Tutto il resto è arredamento più disparato, con cui si possono abbellire sia interni che esterni: l’unico limite è la fantasia.
Per chiudere il capitolo Nook Phone è necessario parlare dell’opzione Chiama Abitante, che altro non è che la co-op, sia locale che online. La più grande vittoria, forse, di questo nuovo capitolo di Animal Crossing è certamente quello di giocare con i propri cari, a patto di condividere la stessa isola. La modalità cooperativa si basa su un sistema a invito che permette di gironzolare liberamente una volta segnalato il numero di controller. I giocatori (fino a un massimo di quattro) sono così divisi in leader e partecipanti: il leader può svolgere tutte le azioni, mentre i partecipanti non possono utilizzare chat, le tasche o il Nook Phone, ma solo usare strumenti e spostare oggetti.
Questo sistema può risultare un po’ sconfortante all’inizio, dato anche che gli isolani condividono la stessa telecamera e sono dipendenti dal leader, ma è possibile “darsi il cambio” e passare da leader a partecipante (e viceversa) in un battibaleno semplicemente scuotendo il controller. Una volta avvezzi si potranno così scambiare le gerarchie decine e decine di volte per sessione in modo da far progredire l’isola di comune accordo, nel bene e nel male.
L’online invece prevede di recarsi all’aeroporto e ricevere o visitare le isole di altri giocatori. In questa veste non sarà possibile utilizzare alcuni strumenti per evitare che un malintenzionato derubi le ricchezze di un altro isolano: solo una volta che quest’ultimo lo registrerà nella lista dei migliori amici potrà interagire con tutta libertà sull’isola di cui è ospite.
Un po’ ti odio, un po’ ti amo
Dal punto di vista grafico Animal Crossing: New Horizons si presenta molto pulito e mutevole a seconda delle stagioni, tutto da immortalare con la fotocamera del cellulare. Il Nintendo Direct dedicato al titolo ha lasciato intravedere il fascino dell’autunno e un’aurora boreale in inverno, momenti che sarà possibile custodire gelosamente anche grazie alla colonna sonora d’atmosfera per cui la serie è conosciuta.
Il mondo di gioco diventerà giorno dopo giorno più vivo e vede riunire i personaggi più amati dei precedenti capitoli, come i già sopra citati Tom Nook e i nipotini, il curatore del museo Blatero, Gulliver, senza dimenticare Fuffi, il malinconico K.K. Slider e tutti gli altri animali che hanno reso Animal Crossing una conquista per giocatori grandi e piccoli. Per avere un’idea dell’appeal della serie e sulla sua possibile longevità pensate che una simpatica nonnina di 85 anni ha passato più di 3.500 ore su Animal Crossing: New Leaf e deve ancora terminare la collezione della fauna!
Il rovescio della medaglia è che per sua natura Animal Crossing è ripetitivo, quotidiano – un videogioco per alcuni atipico, che serve per staccare la spina e non pensare per un’oretta ai problemi che bussano alla porta. Vi assicuriamo che con un po’ di premura e nel giro di qualche settimana l’isola si trasformerà e sarà molto diversa dal giorno numero uno: dalla tenda si passerà a una casa, negozi spunteranno come funghi, il corso dei fiumi potrà essere dirottato. L’esperienza era e rimane quella di un Animal Crossing, solo portata all’ennesima potenza.
Animal Crossing: New Horizons rappresenta l’evoluzione della serie pur rimanendo ancorato saldamente alla sua tradizione. Su quest’isola tutta nostra – il piccolo regno di questo nuovo capitolo – ritroveremo tutto ciò che amiamo e non di Animal Crossing, compresa la regola non scritta che ci chiede pazienza soprattutto all’inizio e che ci indebiterà fino al collo con Tom Nook. I cambiamenti delle stagioni trasformeranno l’isola esattamente come il giocatore, che la può modellare a suo piacimento come se fosse creta, fino a renderla viva, anche grazie al sistema di crafting ripreso e ampliato da Pocket Camp. I pixel, lasciati alla scorsa generazione, permettono al gioco di compiere un piccolo ma necessario balzo in avanti e la possibilità di giocare in famiglia con la modalità cooperativa locale è ghiotta e tutta da sperimentare. A chi non piace, Animal Crossing: New Horizons ha poco e nulla da offrire; chi al contrario è disposto a dargli una possibilità potrebbe trovare un fidato compagno virtuale da accendere quando si desidera evadere dalla vita quotidiana e vedere che i personaggi si sono preoccupati della sua assenza, festeggiare compleanni e festività.
Pro
- È il solito Animal Crossing, con qualche novità
- In continua evoluzione
- Le miglia di Nook stimolano a giocare
- Co-op locale fino a 4 giocatori
- Localizzazione curata
Contro
- Formula immutata, non fa cambiare idea agli scettici
- Una sola isola per console
- Salvataggio cloud in forse