Ancient Wars: Sparta – Recensione Ancient Wars: Sparta
Questo non è Miller
Infatti è opportuno fare questa puntualizzazione, dato che Sparta: la battaglia delle Termopili, titolo col quale è arrivato in Italia, è stato si pubblicato sulla scia del film nato dalla graphic novel dell’americano, ma non ha nulla a che fare con questo. Ancient Wars: Sparta nasce un anno prima dell’avvento del fenomeno 300 sul mercato che a distanza di un anno ancora imperversa nelle menti delle persone, il gioco si pone come unico scopo e intento quello di doppiare il successo avuto a suo tempo con Imperivm: le guerre Puniche; e non importa se l’argomento trattato è di qualche anno indietro nel tempo dal 215 a.C., anno dell’arrivo di Annibale a Roma, alla battaglia delle Termopili del 480 a.C. ai tempi della gloriosa Persia, ma il risultato è notevole.
Un gioco dunque che si propone di riprendere solo le gesta storiche, esaltando personaggi non solo dell’antica Grecia ma anche di altre civiltà, come vedremo più avanti.
Egitto, ago della bilancia
Nel menù principale vi verranno proposte tre diverse campagne da poter intraprendere oltre alla schermaglia della quale parleremo più avanti: Spartani, Persiani ed Egiziani. La scelta dei primi due è più che giustificata e scontata dal titolo del gioco e dalla situazione storica nella quale ci troviamo, dubbia invece la decisione per il terzo popolo. Affrontando le diverse campagne noteremo delle differenze nella composizione e nella possibilità di cambiare il corso della storia. Per quanto riguarda gli Spartani manovreremo all’inizio della nostra storia un piccolo plotone guidato dall’eroe Pausania, completamente offuscato in diverse riproposizioni dell’evento dall’eroe Leonida: il ricongiungimento con quest’ultimo non si farà attendere e il giovane comandante spartano sparirà nel nulla per lasciare la scena al Re e il suo fidato Candaule. I comandanti guideranno dapprima una rivolta di ribelli capitanati alla valle di Elos da Cario, Lerni, Terio, Chitene e Pelene nella loro città per poi riunire i popoli liberi per la lotta contro i Persiani alle Termopili dopo aver ricevuto l’avviso da Pausania dell’imminente guerra. Parlando poi del popolo asiatico non troviamo nulla di diverso da quanto ci viene riportato dalla storia: la nostra avventura si concentrerà sul riunire i popoli prima di battere insieme al Dio Re Serse I le leggi divine camminando sul mare e nuotando sotto le montagne prima di arrivare alla battaglia finale alla strettoia per antonomasia della Grecia. L’ultima analisi tocca agli Egiziani, il popolo che farà da mediatore nel gioco, ma non nella storia: infatti sarà la campagna adatta per chi è stanco di rivedere le solite trite e ritrite storie delle Guerre Persiane, oramai note anche a chi non ha mai aperto un libro di storia antica. L’Egitto è dilaniato da una guerra civile che dev’essere sedata, e nel vostro cammino vi troverete in una quasi riproposizione dello scontro che caratterizzò Roma in tempi Cesariani e che culminerà con una severa punizione per i ribelli che verranno inseguiti e uccisi per ripristinare lo status quo in Egitto.
I 300 si muovono
Continuare sulla falsa riga della narrazione degli eroi Spartani sembra banale dopo quello cui siamo stati abituati negli ultimi anni, ma sembra l’unica via anche per rispondere alle caratteristiche di questo gioco. Analizzare tutte le truppe individualmente sarebbe dispersivo, ma viene ovviamente dato per scontato che tutte si muovano allo stesso modo, quindi per semplicità passeremo in rassegna i movimenti degli opliti greci al seguito del Re Leonida. Come eravamo stati abituati nei giochi firmati FX e in quasi tutti gli RTS, avremo la possibilità di muovere una sola truppa oppure raggrupparne molte di più trascinando il mouse su di loro: per indicare il punto in cui procedere basterà un colpo col tasto destro sul punto desiderato e per l’attacco cliccare sulla truppa nemica. I movimenti non risultano difficili nè lenti e mal articolati: il tutto avviene in ottima fluidità senza intoppi. Parlando poi di edifici non troveremo molte innovazioni, dall’acropoli fino alle caserme, passando per le fattorie e le miniere d’oro, tutto risulta uguale ai canonici schemi degli RTS figli di Age of Empires. La costante onnipresente nei giochi FX si ritrova in quella interessantissima voce "esperienza" che porterà i vostri guerrieri ad aumentare, uccidendo nemici, la loro esperienza che quindi conseguirà l’aumento di livello: interessante elemento che, nella casella in basso a destra dove avete il totale controllo della vostra truppa o del vostro eroe, si manifesterà in una freccia rossa che al click vi mostrerà i potenziamenti che potrete apportare al vostro eroe, dalla potenza con la spada, al raggio di lancio con le armi a lunga gittata fino alla prestanza fisica che aumenterà gli HP; per le truppe non ci sarà la possibilità di aumentare queste opzioni come per gli eroi. La simpatica innovazione che finora non si era riscontrata negli altri giochi FX sta nei cavalli: nella seconda missione della campagna spartana, tanto per muovere un esempio, una volta sconfitta i ribelli avremo la possibilità di entrare in un piccolo villaggio dove ci sono dei cavalli liberi di scorrazzare per le terre. Basterà selezionare il soldato o l’eroe prescelto e cliccare col tasto destro del mouse sulla groppa del cavallo per far diventare il vostro fante preselezionato un cavaliere: sarà possibile investire i nemici e raggiungerli a grande velocità per evitare che possano colpire per primi, e una volta che il vostro soldato sarà stato sconfitto, il cavallo resterà a disposizione di un altro fante pronto a prenderne il posto.
Una lancia intrepida per il prode Leonida
Dopo aver esaltato l’ultimo lavoro della FX sul piano della giocabilità che si conferma ad alti livelli, passiamo a parlare del lavoro tecnico, buono sia nella grafica che nel sonoro. Quest’ultimo, onnipresente come in ogni RTS che si rispetti, si manifesta sotto gli innumerevoli dialoghi, doppiati molto espressivamente, e nel fragore delle armi durante le battaglie: anche se volessimo giocare ad occhi chiusi potremmo capire come sta andando la nostra campagna che ci avviserà con uno stridio di ferro durante una battaglia, avvisata prontamente dai nostri soldati e dal loro "nemici in avvicinamento" urlato con tono pronto alla battaglia, e dal pericolo che incombe sul nostro capitano grazie alle truppe che metteranno in risalto il nostro eroe prossimo alla morte. Il lancio delle frecce, le pietre dei peltasti, le lance e i sassi che cadranno dai dirupi per farvi delle imboscate saranno di una tale precisione sonora da poter sembrare di esservi cadute ai lati della vostra poltrona. Parlando di grafica sottolineiamo il buon esito della programmazione che riesce a muovere senza problema molte truppe, fluidamente, e con un motore grafico che mette bene in risalto anche i dettagli degli edifici. Sviluppati anche gli intermezzi prima e alla fine delle missioni, che però rimangono ancora di scarso livello, essendo riprodotti con la grafica di gioco e non con una più elaborata e computerizzata.
Solo un nuovo Imperivm?
Lo stile è quello, non ci si può certo scostare, l’idea parte dal solito progetto di guerra e schermaglia riproponendo le guerre dell’antichità: forse il tema delle guerre Spartane sarà amato maggiormente rispetto alle guerre Puniche anche grazie al fattore Miller, ma dobbiamo sottolineare le innovazioni, che ritroviamo anche nella sezione delle battaglie navali, nelle quali potremo camminare realmente sul ponte della nostra nave e rilanciare un attacco nemico, invece di vedere le solite barchette affondare in acqua. Con una longevità che supera di gran lunga le 20 ore, grazie alle tre campagne disponibili, giocabili a tre diverse difficoltà, e alla schermaglia giocabile in 8 diversi scenari, ovviamente nella versione base, ma che potreste anche creare voi manualmente per potervi sfidare nella più realistica battaglia da voi amata. Positivo sotto molti punti di vista, negativo solo nella mancanza di una grafica superiore alla norma nei filmati di intermezzo, dato che oramai i tempi sono cambiati e non possiamo più accontentarci di una grafica stile Age of Empires, parlando del primo capitolo. Per gli appassionati del genere questo è senz’altro un nuovo capolavoro della FX da non lasciarsi scappare.