Alienation – Recensione
Housemarque si sta rivelando sempre di più una software house affidabile per Sony, in grado di sfornare giochi di grandissima qualità e totalmente inaspettati. Una vera e propria gallina dalle uova d’oro per il Playstation Network. Dopo Resogun e Dead Nation Apocalypse Edition infatti, ecco arrivare Alienation, un ottimo twin stick shooter, dai ritmi al cardiopalma che si pone subito come uno dei migliori esponenti del genere.
Xenomorfi dappertutto
Alienation, per molti aspetti, assomiglia a Dead Nation, con alieni xenomorfi che prendono il posto degli zombie affamati di cervelli. La visuale poi è quella isometrica di sempre, il sistema di mira e il movimento affidati come già detto in precedenza ai due stick analogici data la natura del gioco e i grilletti sul dorso del joypad a controllare armi da fuoco, granate e la speed per allontanarsi velocemente dai nemici quando ci sentiremo troppo accerchiati. Il ritmo però, quello è tutta un’altra cosa rispetto al passato.
In Alienation infatti no avremo mai modo di rifiatare, essendo passati da atmosfere più survival a un arcade duro e puro. Gli Space Fighters sono armati di pesanti corazze e di arma primaria e secondaria, muovendosi come dei forsennati per tutti gli ampli livelli di gioco. Dovremo fare piazza pulita senza sosta di tutto ciò che comparirà a schermo, dagli insetti giganti ai mutanti. Dovremo quindi più che scappare da queste orde, affrontarle sempre a muso duro e distruggere quanto più possibile. Dovremo sempre stare sul chi viva, senza un attimo di sosta e il sistema di ricarica alla Gears of War rende il ritmo ancora più indiavolato. Gli scatti ci permetteranno di evitare la miriade di proiettili presenti a schermo mentre l’active reload ci costringerà a tenere sempre in considerazione il tempismo e il ritmo di fuoco. Non potremo limitarci quindi a premere il grilletto all’impazzata bensì dovremo alternare sapientemente le nostre bocche di fuoco, tra primaria, secondaria e pesante.
Tutti in classe
All’inizio della nostra avventura potremo scegliere fra tre classi differenti, tra cui un poderoso Tank, lento ma bravo a incassare i danni e dalla potenza di fuoco impressionante, un Sabotatore che fa dell’uso delle armi e della massimizzazione del danno i suoi punti di forza principali e infine un Biospecialista che è specializzato nel ripristino dell’energia. Queste classi, oltre alle differenze sul campo, dimostrano specificità anche nei propri skill tree. Potremo infatti sbloccare, a seconda del personaggio che ci ritroveremo a controllare, abilità diverse tra cui colpi ad area, scudi protettivi, cura e maggiorazione dello scatto. Questi elementi aiutano la cooperazione tra giocatori anche se il multiplayer locale non è pervenuto. In qualche party privato, con qualche amico, il gioco comunque darà veramente il meglio di sé.
Il gioco, come già affermato, fa sfoggio di buone componenti ruolistiche. Il personaggio cresce con un sistema di level-up, sblocco di abilità progressivo e anche un sistema di loot alla Diablo. Potremo infatti cimentarci in varie sfide per i livelli che, una volta superate, dropperanno armi introvabili che potranno essere customizzate. Il sistema di crafting precede invece dei nuclei energetici che vanno posizionati nei vari slot, con possibilità di aumentare caricatore, i danni e così via. Dovremo quindi visitare più e più volte le stesse aree per poter raccogliere oggetti interessanti per poter affrontare al meglio le missioni più complesse. Il gioco è quindi altamente rigiocabile e crea dipendenza, soprattutto in compagnia. Il gioco infatti è un hack and slash talmente sui generis, con questa frenesia ed estesa componente da gioco di ruolo, che diverte in maniera totalmente diversa rispetto alla concorrenza.
Dal punto di vista puramente tecnico Housemarque ha fatto un ottimo lavoro con una buona cura dei dettagli mischiata alla spettacolarità delle esplosioni e dei vari effetti speciali, già registrata in Resogun. Troverete quindi esplosioni dappertutto, plasma colorati balenare per tutto lo schermo e resti di alieno come contorno. Nonostante poi il gioco abbondi di nemici a schermo il gioco non registrerà mai in nessun modo alcun calo di framerate.
Alienation è un gioco di ruolo coi ritmi di un twin stick shooter, longevo e frenetico che si gode al meglio con gli amici. Peccato per la mancanza di un multiplayer locale, che comunque verrà molto probabilmente presto implementato da Housemarque, un po’ come accadde con il supporto al titolo di lancio per Playstation 4 Resogun.
Pro
- Ritmo indiavolato
- Componente gdr ben implementata
Contro
- Manca il multiplayer in locale