Alien Swarm – Recensione Alien Swarm
E’ recentemente emersa anche tra i grandi publisher, probabilmente spinti dal successo di molte produzioni indie, la tendenza a sviluppare freeware. Un software liberamente scaricabile, quando ben realizzato, è meglio di una campagna pubblicitaria in pompa magna e sembra che questo sia stato percepito anche da EA, che ha recentemente pubblicato il suo Need For Speed World gratuitamente. Poteva allora mancare in questo "mercato" costituito solamente dall’offerta una delle più grandi case produttrici di sempre? Chiaramente no, ed ecco quindi che anche Valve pubblica il suo primo titolo freeware: Alien Swarm. Il progetto è stato interamente sviluppato da una divisione di modder che per lungo tempo si sono dedicati a sviluppare appunto mod per i titoli Valve, per poi venire scelti per formare un team e dare vita ad un progetto di loro libera scelta. Inutile girarci attorno: considerando che questo è il loro primo lavoro come gruppo di sviluppo, e che il titolo è gratuitamente scaricabile via Steam, Alien Swarm è un prodotto di gran qualità.
Back To Basics
Alien Swarm ruota interamente attorno al suo gameplay: nessuna storia di fondo, pochi messaggi sparsi per i livelli in puro stile Dead Space si incaricano di raccontare una "storia" in verità un pò scialba, avvalendosi di clichè ormai entrati nell’immaginario collettivo e che non sono più in grado d’intimorire nessuno. Ma poco importa: ciò che rende questo gioco una vera e propria gemma, un prodotto di quelli che non ci si aspetterebbe mai d’essere commercializzati gratuitamente, è la giocabilità. Alien Swarm si basa infatti su quella che sembra la nuova filosofia zen di Valve: la cooperazione è la via. Forti di tre compagni di squadra, dovremo addentrarci sempre più a fondo nei meandri di una base apparentemente deserta con cui i nostri referenti hanno perso i contatti, cercare sopravvissuti e raccogliere informazioni militari di valore vitale. Manco a dirlo, ci vogliono meno di tre minuti per rendersi conto che la zona è completamente infestata da alieni deformi simili a insetti, e qui comincia il tripudio di pallottole e di ragionata euforia richieste nel riuscire a passare i punti più ostici del nostro cammino: fuoco amico abilitato, nemici che letteralmente "zergano" da ogni buco presente sulla mappa e munizioni contate.
Ebbene sì, ognuno dei tre marine che ci accompagnerà disporrà mediamente di soli cinque caricatori: questo è un elemento che per quanto possa essere ritenuto proibitivo per i meno avezzi alla tattica da campo, quellla fatta di decisioni istintive e piani appena abbozzati che si spera vadano a buon fine, risulta infine estremamente importante per la godibilità generale del gioco. Quali scontri è meglio saltare? Chi spara a chi in modo tale da non sprecare nessuna munizione? Va detto che l’IA che muove i nostri compagni non è particolarmente sveglia: essa ha una mira praticamente infallibile, ma non si cura di preservare almeno una piccola scorta di munizioni e spara a qualunque cosa non porti le scarpe. A tal riguardo, è apprezzabile la possibilità d’impartire semplici ordini al nostro gruppo, ma il sistema si rivela impreciso, gli alleati di lenta esecuzione e più di una volta la somma di questi elementi non mancherà di causare qualche evitabilissimo game over.
A salvare una barca che altrimenti rischierebbe d’imbarcare troppa acqua già dopo la prima ora di gioco, subentra un comparto multiplayer sontuoso. A conti fatti sembrerà di giocare a una versione in miniatura di Left 4 Dead: quattro compagni, orde di nemici e assoluto bisogno di co-esistere per sopravvivere. Se proprio si vuol fare il paragone con il fratello maggiore, Alien Swarm stravince dal punto di vista dell’interazione tra compagni di squadra, ognuno dotato di armi e abilità particolari che li rendono tutti diversi, ma perde a causa di carenze più o meno gravi sotto il profilo del coinvolgimento, dell’atmosfera e della capacità d’interessare sulla lunga distanza. Tecnicamente parlando siamo su buoni livelli: l’engine non è particolarmente affaticante per macchine di medio livello, gli scenari sono un pò asettici e riciclati ma comunque fungono al loro scopo e rendono l’idea di essere interamente circondati tanto da muri quanto da nemici. Per quanto concerne il comparto sonoro, invece, il livello qualitativo ha un crollo inaspettato: un doppiaggio che, per quanto marginale, poteva essere almeno vagamente più ispirato e musiche praticamente inesistenti.
Cooperare è la chiave per sopravvivere, ma occhio al fuoco amico!
In Conclusione
C’è poco da dire: Alien Swarm è un gioco riservato a chi ha esperienza con il genere, graziato da una distribuzione gratuita e da un gameplay sublime che farà la gioia di chi vuole un’esperienza allo stesso tempo sia impegnativa che appagante. Purtroppo sono proprio questi gli elementi che non consentono al titolo Valve di ergersi a nuovo paladino del freeware, perchè se è vero che qualitativamente la produzione c’è, è altrettanto vero che viaggia continuamente tra picchi altissimi e burroni scoscesi: ottima giocabilità, ottima caratterizzazione dei personaggi ma level design da dimenticare e longevità troppo soggettiva. La possibilità di selezionare diversi livelli di difficoltà è una garanzia d’accessibilità anche ai meno dotati, ma rischia di travisare il vero senso d’essere del gioco: una continua lotta per la sopravvivenza da affrontare con acume, calma e sangue freddo. Comunque, il prodotto è gratuito, quindi a provarlo non si ha nulla da perdere: si potrebbe scoprire che il vero gioco dell’estate è, a sorpresa, arrivato.