Alan Wake 2 The Lake House DLC Recensione
“Compressione. Composizione. Riflessione e rifrazione. Una leggenda metropolitana e un omicidio in costante squilibrio. Causa ed effetto irrimediabilmente aggrovigliati.”
Che le pagine del manoscritto di Alan Wake fossero criptiche non vi erano dubbi ma quanto fatto in Alan Wake 2 The Lake House DLC è un ulteriore passo in avanti verso la spirale di oscurità e follia in cui solo Remedy è capace di nuotare senza annegare.
Dopo un primo DLC, Night Springs (qui trovi la recensione) che si dedicava a raccontare tre microcosmi di realtà parallele, colme di citazionismo ad altri prodotti dell’azienda finlandese, senza però mai aggiungere nuove pagine nel manoscritto che compone la trama di Alan Wake 2, The Lake House è meno DLC e più addendum alla già intricata storia narrata nel gioco principale.
L’agente Kiran Estevez arriva nei pressi di Bright Falls, più precisamente nella struttura dell’FBC – La Lake House – edificio preposto allo studio e monitoraggio di Cauldron Lake, il misterioso lago al centro degli eventi dello scrittore dannato. Un allarme dovuto ad un EMA (Evento del Mondo Alterato), attira l’attenzione della simpatica agente, ma qualcosa non va come previsto.
“Organizzato male, la logica del sogno difettosa, il ciclo di feedback raddoppiato e raddoppiato. Fuori controllo. La pressione continuava a crescere, in cerca di una via di fuga.”
Alan Wake 2 The Lake House DLC Recensione
The Lake House approfondisce un concetto chiave per Remedy: l’arte. Cosa definisce l’arte? Come si identifica un artista? La creazione dell’arte, originale e pura, può essere replicata?
In un mondo che spinge l’acceleratore sull’intelligenza artificiale usata per creare immagini, video e avatar in grado di automatizzare così tanti processi svolti fino ad ora manualmente da singoli individui, è interessante vederne i parallelismi all’interno di questa struttura dell’FBC.
A capo della Lake House vi sono i coniugi Marmont, una coppia di ricercatori che con il passare del tempo sono stati consumati dall’ossessione verso l’Ombra, verso Cauldron Lake e sulla remota possibilità di controllarne i poteri al fine di modificare la realtà.
Un grande peccato secondo me è che gran parte delle dinamiche di questa coppia sono per gran parte nascoste dal percorso principale del giocatore. In parte, The Lake House è tanto più vicina a Control che Alan Wake 2.
Tutto ciò che fa parte della trama di questo DLC viene relegato negli iconici filmati dell’FBC e i tantissimi documenti sparsi ovunque nei vari piani della struttura. Chi come il sottoscritto adora scoprire ogni minima novità di questo universo sapeva già che avrebbe fatto ritorno un personaggio secondario del primo Alan Wake.
Mi sono tuffato nelle scartoffie della Lake House carpendo minuziosamente ogni singola nozione aggiunta dalla folle mente di Sam Lake, eppure, non ho mai smesso di pensare che un giocatore meno interessato a tutto questo si ritrovi nell’oscurità più totale sulle motivazioni che innescano le tragedie della struttura dell’FBC.
Sostanzialmente, un grande difetto che era presente in Control e che era stato parzialmente attenuato in Alan Wake 2 è stato riportato al suo stato di peccato originale.
“C’era una crepa nella Lake House. I Marmont avevano lasciato entrare il lago, ma l’acqua non riusciva a scorrere. Rimase intrappolata, stagnante.”
A differenza di Control, dove Jesse Faden poteva contare su poteri soprannaturali e una pistola mutaforma, l’agente Estevez si muove qui con un arsenale ben più modesto: pistola, fucile a pompa e una manciata di strumenti per fare luce – torcia, razzi segnalatori e flashbang.
Sorprendentemente mi sono ritrovato spesso a corto di munizioni o con le pile scariche in pieno scontro, il che ha reso i pochi incontri con i nemici decisamente più avvincenti.
Tra le poche novità di The Lake House vi è un nuovo tipo di creatura, una presenza disturbante che prende vita da alcune tele: lunga, sproporzionata, con movimenti striscianti che rappresentano il riflesso dell’incubo dell’artista, Rudolf Lane (chi ha giocato al primo Alan Wake si potrebbe ricordare di lui).
Dato che questo nuovo nemico è immune alle armi tradizionali, Estevez dovrà procurarsi una sorta di lanciagranate, l’unica arma in grado di danneggiare questa aberrazioni che escono dalle tele a sorpresa, facendomi spaventare in più di una occasione.
Oltre ai combattimenti, in tutto l’edificio sono presenti alcuni terminali che richiederanno di risolvere piccoli rompicapi al fine di trovarne il codice di sblocco. Un’aggiunta gradevole ma anche in questo caso, ad eccezione di un solo terminale, gli altri sono completamente opzionali (finalizzati solamente per scoprire altri documenti e sbloccare un trofeo).
Nonostante i lievi tentativi di rendere dinamico il gameplay di questa espansione, bisogna scontrarsi con la realtà di un’espansione che si limita, per via della sua stessa natura, ad essere un tassello riempitivo e non effettivamente aggiuntivo alla macro trama generale di Alan Wake 2.
Nessuna connessione alla storia principale se non per via del fatto che, se deciderete di giocare a questo DLC durante gli eventi del gioco base, si potrà iniziare l’avventura dell’agente Estevez poco prima del punto di non ritorno. Persino la conclusione stessa di The Lake House risulta affrettata, ancor di più se si tiene conto di chi non dedicherà tempo a leggere i documenti o vedere i vari filmati sparsi tra i piani della struttura.
Di interessante c’è però un piccolo (ma veramente piccolo) teaser di Control 2 che parzialmente era già noto ai giocatori del DLC dedicato proprio ad Alan Wake in Control. Si avrà modo di parlare con un certo personaggio che mostrerà una brevissima visione di quello che con molta probabilità sarà l’inizio del sequel della storia di Jesse Faiden.
Se ripenso a come A.W.E in Control sia stato un DLC capace di espandere il proprio universo e allo stesso tempo mandare avanti due filoni narrativi: sia quello di Control che quello di Alan Wake, The Lake House compie una leggera involuzione rispetto a tutto ciò. Racconta quello che deve raccontare, “la fine di un’era“, lasciando tanti quesiti irrisolti per un futuro Alan Wake 3 che spero di non dover aspettare altri 13 anni per giocarlo.
Alan Wake 2 The Lake House DLC è un addendum che arricchisce una piccola porzione dei fatti avvenuti in quel di Bright Falls senza osare. La bellezza del brutalismo degli uffici dell’FBC continua a colpire ed ipnotizzare, così tanto che è difficile ricordarsi che si sta giocando ad Alan Wake e non Control.
L’agente Estevez non avrà i poteri di Jesse Faiden ma riesce ad avere un carisma piacevole che accompagna l’intera avventura – di circa 2 ore e mezza – facendoti legare a questo personaggio.
La sottotrama dei coniugi Mormont doveva essere più prominente e non relegata a filmati opzionali e documenti, perché scoprire la loro inesorabile discesa verso l’oblio dell’oscurità meritava di finire sotto i riflettori e avrebbe giovato all’intera esperienza.
Rimane però un must-play per i fan di Alan Wake e più in generale del Remedy Connected Universe, un tramonto che promette qualcosa di grande nella Oldest House in cui ancora incombono minacce, tutte da scoprire.
Non è un lago, non è una spirale è un capitolo in più in Alan Wake 2.
Pro
- Un piccolo teaser di Control 2...
- Un interessante addendum alla trama di Alan Wake 2
- Il brutalismo dell'FBC colpisce ancora
Contro
- ...decisamente breve.
- Tanti aspetti interessanti della trama di questo DLC sono relegati nei documenti
- Nessuna aggiunta al gameplay ad eccezione di una nuova arma