Age of Mythology Retold RECENSIONE
Per gli amanti del titolo originale del 2002 e per chi invece non conosce questo spin-off della serie di Age of Empires, torna a gamba tesa con una nuova veste grafica e non solo, Age of Mythology: Retold.
Age of Empires e Age of Mythology Retold
Esce oggi, 4 settembe 2024 quella che per molti può essere una attesa sorpresa di un titolo ai tempi tanto amato da aggiudicarsi il premio gioco dell’anno e entrare nelle top 10 dei giochi per computer fino al 2006. Uso attesa perchè non è stato il primo capitolo della sua saga d’origine ad ottenere una sua versione remake/remastered: sia Age of Empires I nel 2018 che Age of Empires II nel 2022 hanno avuto la loro Definitive Edition rispettivamente al 20esimo e al 25esimo anniversario, ma dato il successo anche di questo Age of Mythology non si è voluti far scappare l’opportunità di un ritorno sulle scene.
Parlando della serie originale, questa viene lanciata in Europa nel 1998, riscuotendo fin da subito un grande successo che si è poi visto schizzare alle stelle soprattutto grazie al secondo capitolo, Age of Empires II: The Age of Kings di ambientazione medievale e di solo un anno successivo. Se però tra il secondo e il terzo capitolo dal sottotitolo Age of Discovery passarono 6 anni, nel mezzo ecco che troviamo lo sviluppo e il rilascio di Age of Mythology che prese le basi della serie d’origine per svilupparle in un gameplay dai tratti nuovi, un esempio tra tutti l’introduzione di una risorsa nuova, il favore.
Se nel primo Age of Empires le culture giocabili sono ben 12, similmente al secondo in cui ne sono disponibili 13, qui ci si concentra a buon motivo su tre più una aggiunta nel DLC The Titans: avremo la civiltà Greca, quella Norrena, gli Egizi e gli Atlantidei (i più uno). In realtà nel 2015 uscì una seconda espansione, The Tale of the Dragon, con la civiltà Cinese, ma che per il momento non è presente nella versione Retold.
Un gameplay nuovo
La prima differenza sostanziale in Age of Mythology Retold riguarda proprio il gameplay in relazione alle civiltà: nella serie originale per sviluppare ogni civiltà, benchè con le proprie specialità e unità speciali, si può seguire lo stesso pattern adattato alle statistiche particolari che servono e in cui tutte le culture (con le dovute eccezioni) possiedono lo stesso tipo di unità che esegue uno stesso compito specifico.
Un esempio sono i cittadini o abitanti, molto versatili perchè i loro compiti riguardano raccogliere le quattro tipologie di risorse disponibili, quindi possono diventare raccoglitori, minatori, falegnami, allevatori e anche costruttori perchè saranno i responsabili della costruzione di edifici e case. Per tutte le civiltà i contadini funzionano allo stesso modo e l’early game che ne risulta è quindi molto simile per tutte le partite.
Parliamo anche delle unità militari, moltissime delle quali specifiche per ogni cultura come quelle di produzione esclusiva dei castelli, è proverbiale la potenza della cavalleria bizantina e i suoi catafratti d’elite; oppure che possiedono dei bonus speciali, o addirittura che non esistono proprio.
In Age of Mythology Retold ogni civiltà si svilupperà in modo diverso proprio perchè cittadini e unità sono diverse. I Norreni non hanno costruzioni stabili come il mulino o la miniera per depositare i beni raccolti, ma utilizzano dei carri trainati da buoi mobili, che possono quindi spostarsi e raccogliere più tipi diversi di risorsa. Un altro tratto distintivo è che non solo gli abitanti, ma anche la fanteria avrà la possibilità di costruire edifici: i cittadini potranno costruire case e buoi, mentre i guerrieri tempi e caserme per l’addestramento di altri soldati.
Nella civiltà Egizia molte costruzioni iniziali non avranno un costo e molte altre si baseranno sull’oro piuttosto che altre risorse e richiederanno in generale molto tempo. Questo perchè questa cultura possiede l’unità esclusiva Faraone che diminuirà il tempo di costruzione degli edifici e aumenterà la produzione di un determinato edificio potenziato.
Se poi i Greci sono quelli con un pattern più simile ad Age of Empires, senza differenze sostanziali, i cittadini Atlantidei saranno veloci a costruire gli edifici ma lenti ad essere generati dal centro città. Potranno però accumulare risorse istantaneamente, senza doverle trasposrtare in un luogo specifico; in più potranno essere promossi a soldati a costo di tempo e oro, tratto condiviso con i Norreni.
Vediamo quindi come ad ogni civiltà sia combinato un tipo di gameplay e pattern di sviluppo diverso che non riguarda solo statistiche delle unità, ma proprio azioni che queste possono compiere.
Il Favore e gli dei
Una novità assoluta di Age of Mythology Retold rispetto alla serie d’origine è inoltre la risorsa del favore. Durante la selezione della civiltà ad inizio partita dovremo scegliere anche un dio iniziale, tre per ogni cultura più uno speciale norreno dell’espansione di Retold, che ci fornirà dei bonus speciali e abilità utilizzabili dentro e fuori le battaglie. Un fattore che sicuramente ha reso famoso questo titolo è stata appunto la coomponente mitologica, surreale e spettacolare che l’utilizzo di divinità può dare.
Terremoti, tempeste di neve, infestazione di insetti e foreste in fuoco sono solo alcuni dei pirotecnici attacchi che potremo scagliare contro i nostri nemici e che possono risultare game changing. Ad ogni passaggio di età, ne sono presenti 4, dovremo scegliere ogni volta tra due divinità minori con le proprie abilità e unità speciali che modificheranno l’andamento dello sviluppo in maniere sempre diverse. Ogni dio minore sblocca anche un’unità speciale che combatterà al nostro fianco.
Come sappiamo, gli dei, molto similmente agli umani, sono capricciosi e richiedono un costo in favore per le loro specialità, per questo ogni cultura ha un modo differente per guadagnarselo. Se per i Greci è sufficiente costruire un Tempio e mandare orde di cittadini a pregare, gli Egizi ne accumuleranno costruendo più edifici possibili tra cui cinque esclusivi della loro civiltà; oppure i norreni che dovranno combattere per farsi notare da Odino e Thor.
Infine gli Atlantidei dovranno esplorare con scout e eroi, a mano a mano che si spostano la loro visione diminuirà, ma stando fermi si amplierà gradualmente fino ad un massimo da cui poi comincierà a prodursi favore. Un’aggiunta importante per tutte le unità di esplorazione sia di terra, sia d’aria che di mare sarà la modalità auto esplorazione che manderà autonomamente gli scout ad esplorare le aree intrise di fog of war per trovare i nemici.
Versione Retold
Oltre alle novità di cui ho parlato, Age of Mythology Retold presenta delle differenze per quanto riguarda il bilanciamento generale tra le civiltà importantissimo per il multiplayer, un occhio per le navi e le battaglie nautiche e il ruolo delle meraviglie rispetto alla versione del 2002, per cui anche i giocatori di vecchia data potranno apprezzare questo remake e divertirsi nuovamente. La grafica è stata rimaneggiata e modernizzata in alta definizione risultando chiara, nitida e anche bella da vedere.
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Ha fatto la storia e potrebbe farla ancora
Pro
- Gameplay vario per ogni civiltà, per ognuna occorrà attenzione e pratica
- Anche il ventaglio di unità disponibili è ricco e differenziato
- La nuova veste grafica rende giustizia al gioco
- Il coccodrillo che spara raggi laser è la cosa più bella che abbia mai visto
Contro
- Potrebbe volerci un po' per capire e riuscire a applicare le meccaniche di ogni civiltà
- Il tutorial è troppo scarno, non bastano solo dei video esplicativi delle diverse civiltà