Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp – Recensione
Eccomi finalmente con la recensione di un remake a mio avviso davvero particolare e importante. Parlo di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp, un remake di un paio di titoli di una serie che quando uscì mi conquistò a piene mani senza sforzi e con un coinvolgimento notevole, facendomi avvicinare al mondo dei giochi tattici e strategici, filone di cui ho ampiamente spolpato ogni vena aurea nel corso degli anni.
La collection che approda su Nintendo Switch comprende i primi due capitoli: Advance Wars e Advance Wars 2: Black Hole Rising, entrambi editi e rimasterizzati da Nintendo. Inizialmente bloccata a causa del conflitto bellico ancora in atto – cosa che sinceramente non comprendo – finalmente vede la luce questa remaster carica di aspettative e di ricordi.
Il conflitto in Ucraina ha arrestato per molto tempo la distribuzione di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp: fonti non chiare e poco ufficiali vedevano uno degli schieramenti in campo con troppi legami con il mondo sovietico e per non saper né leggere né scrivere il lancio è stato rinviato. Non spenderò molte parole su questo poiché come dicevo in apertura lo trovo insensato: i videogiochi sono videogiochi e non la realtà, e questo spirito bigotto da “mamma antirock” ha sempre lasciato a mio avviso il tempo che trova. Per chissà quale ragione ora siamo finalmente andati oltre e finalmente mi posso godere Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp sulla mia Switch.
La trama del primo e del secondo capitolo è solo un pretesto per iniziare i lunghi tutorial, che ti consiglio di seguire bene. Orange Star è minacciata dalle fazioni vicine che sembrano volerla conquistare: Yellow Comet, Green Heart e Blue Moon. Nel riprendersi i territori occupati verrà pian piano fuori il vero nemico che si cela dietro tutto, e sarà allora che l’unione farà la forza.
Difficile che qualcuno non conosca i titoli in esame ma facciamo finta che sia così, andando ad analizzare il pacchetto come ex novo. Con Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp si parla di due titoli del genere strategico con visuale prospettica su un terreno di gioco diviso immaginariamente a caselle. Ogni elemento della scacchiera che si va a formare ha le sue caratteristiche, così come e ogni unità che lo calpesta. Troveremo quindi pianure, fiumi, mari, paludi, foreste, montagne e strade, ma anche strutture come case, fabbriche quartier generali, aeroporti e cantieri navali. A donare profondità al tutto sono le caratteristiche del terreno e delle strutture: la foresta offre un raggio di visibilità ridotto e un grado di mobilità scarso; le montagne aumentano il raggio di visibilità ma non sono percorribili con mezzi a pneumatico; le fabbriche e le città vanno conquistate, con le seconde forniscono fondi per il lavoro delle prime.
Questi ovviamente sono solo alcuni esempi, ma non è tutto qui, dato che ogni territorio e ogni fabbricato offrono un grado di difesa differente che a parità di unità in scontro determinerà un valore di perdita differente: due unità di fanteria semplice (ad esempio una in città e una per strada) offriranno una vittoria a quella nello spazio edificato.
E queste sono solo le basi, dato che le pedine in gioco saranno il vero fulcro dell’esperienza offerta da Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp. Abbiamo sia per il primo capitolo che per il secondo una varietà di elementi utilizzabili davvero notevole: mezzi corazzati su cingoli e su ruote, mezzi adibiti a trasporto, mezzi di ricognizione e da assalto con media o lunga gittata,… ma anche antiaerei, bombardieri, elicotteri, sottomarini, incrociatori, tank, fanteria e tanto altro.
Ogni mezzo ha le sue caratteristiche e le sue debolezze: un bombardiere distruggere un tank medio come ridere ma viene tirato giù da un mezzo antiaereo come se fosse carta velina. Un sottomarino distrugge una nave ammiraglia ma perde contro un incrociatore. Gli esempi di combinazioni sono infiniti e vanno a inserirsi di prepotenza in una combinazione tattica che va sempre studiata con cura.
Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp infatti è sì un gioco strategico ma è molto più simile a una vera e propria partita a scacchi. A ogni inizio match vengono presentate delle condizioni di vittoria: conquista una data base, resisti tot turni, spazza via il nemico, conquista più proprietà e molto altro. Spesso inoltre vieni messo in difficoltà per esempio dal numero di truppe sul campo e sembri destinato a una sconfitta certa, ma attento: c’è sempre una possibilità di vittoria, chiara e facile da seguire a chi sa osservare e pianificare.
Sfrutta il territorio, analizza le unità nemiche e sviluppa un piano per raggiungere l’obiettivo. Devi conquistare una città e il nemico ha solo mezzi su cingoli? Piazza un tank medio sulle vie d’accesso e porta alle sue spalle un’artiglieria da lunga gittata. Poi prendi un mezzo su ruote, caricaci sopra della fanteria e passando per la via più sicura portati sulla città per conquistarla.
Il gameplay è tutto qui: semplice ed efficace. Selezioni un’unità sul campo, esamini il suo raggio d’azione e le sue debolezze e la muovi; se entri nel raggio di fuoco attacchi, altrimenti usi un’altra strategia, magari in funzione della mobilità e capacità offensiva delle truppe schierate in campo dal nemico. Tieni a mente l’obiettivo e pianifica il combattimento: l’IA nemica è efficace ma prevedibile, dato che persegue i tuoi stessi obiettivi per cui studia la situazione e decidi la tua strategia.
Sfrutta le montagne per la visibilità in caso di foschia (che copre le unità nemiche), fai immergere i sottomarini per celarli al nemico, attacca dall’alto e – mi raccomando – non dimenticare le abilità dei tuoi Ufficiali Comandanti.
Gli UC svolgono un ruolo chiave in entrambi i capitoli di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp. Ogni UC di Advance wars avrà un’abilità che si ricarica nel tempo e che gli fornirà un potere speciale da applicare alle truppe: Max aumenta l’attacco delle unità dirette, Sami aumenta il raggio di movimento e la velocità di conquista delle truppe a terra e Andy ripara le unità danneggiate aumentandone contemporaneamente l’attacco.
Naturalmente fanno anche altre cose e scegliere un UC piuttosto che un altro a inizio schermaglia fa la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Nel secondo capitolo troviamo anche una virtù speciale aggiuntiva che in genere moltiplica l’efficacia del potere speciale offrendo quel boost in grado di capovolgere le sorti di una battaglia. Presto ti darò un paio di dritte divise per capitolo per sapere chi adoperare e quando, così che tu possa sfruttare al meglio la tua tattica.
Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp è una coppia di titoli davvero incredibilmente profonda, e sono rimasto stupito di quanto la giusta pianificazione e la conseguente tattica facciano la differenza: sembra realmente di essere coinvolti in un conflitto bellico nonostante né i titoli originali né la remastered puntino minimamente a colpire sotto il punto di vista grafico, che pur svecchiato rimane molto simile all’originale. Io forse addirittura avrei preferito che non fosse toccato nulla della grafica delle mappe in favore di un effetto nostalgia, ma devo essere onesto e ammettere che il gameplay la fa talmente da padrone da far passare la componente visuale in secondo piano.
Le animazioni sono ammodernate ma potete anche toglierle del tutto, se come me volete solo e semplicemente puntare alla vittoria senza futili distrazioni.
Quindi Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp non ha difetti? Beh no, non ne ha, almeno concretamente. Tutto quello che posso dire, volendo trovare a tutti i costi un aspetto negativo, è che i titoli sono praticamente identici alle controparti originali in tutto e per tutto, e quindi possono risentire del peso degli anni. Devo però allo stesso tempo ammettere che una volta che avrò terminato questa recensione Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp rimarrà ben saldo nella portatile di casa Nintendo fino a che non l’avrò spolpato fino all’osso, e ce ne vorrà di tempo dato che sono state aggiunte delle modalità davvero molto interessati a questa remastered.
In Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp abbiamo una modalità sfida con mappe acquistabili con la valuta in gioco, un multiplayer locale e online che vi permetterà di sfidare gli amici e un editor per creare mappe da zero per poter affrontare chi vi pare. Queste tre sole aggiunte valgono l’alto prezzo del biglietto dato che offrono svariate ore di divertimento. Concludo segnalando che avrei apprezzato l’inclusione in questa collection anche di Advance Wars: Dual Strike e Advance Wars: Dark Conflict, usciti per DS e non considerati in questa raccolta, che sarebbe stata davvero ricca comprendendo anche queste due ulteriori chicche. Ma chissà che non esca presto una seconda collection, o un qualche DLC in grado di colmare la lacuna.
Magnifico. Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp porta su Nintendo Switch un’emozionante rimasterizzazione dei primi due capitoli della saga. I titoli non risentono il peso degli anni e si comportano alla grande in portabilità, offrendo lo stesso divertimento di quando sono usciti. Se li hai provati li ritroverai con gioia e se ancora non li conosci questa è una splendida occasione per scoprire gli albori del genere tattico bellico: non ne resterai deluso.
Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp è la collection per Nintendo Switch che comprende i primi due capitoli della saga.
Pro
- I titoli originali erano grandiosi
- La remastered è fedele e appagante
- Semplice ma profondo
- La saga si adatta alla perfezione alla Switch
- Modalità multiplayer che donano longevità
Contro
- Potevano includere anche i capitoli per DS
- Prezzo forse un po' elevato