Adr1ft Playstation 4 – Recensione
Tre mesi fa Adr1ft è uscito su Pc e ora finalmente approda anche su Playstation 4 dimostrando tutte le potenzialità anche del VR. Anche in questo caso il gioco è qualcosa di più di una semplice demo dei vari visori di realtà virtuale che stanno spopolando sul mercato. Il gioco di Three One Zero infatti ha un certo spessore e rientra in quella categoria di racconti interattivi alla The Vanishing of Ethan Carter.
Adr1ft però innova e aggiunge all’offerta classica del genere una spiccata componente survival, in cui dovremo essere in grado di sopravvivere nello spazio siderale completamente abbandonati a noi stessi. In assenza di gravità tutto è più difficoltoso e questo rappresenta una sfida interessante anche per i giocatori più smaliziati. Scopriamo assieme se il successo su Pc è stato bissato anche sull’ammiraglia Sony.
Alex Oshima si ritrova nel vuoto cosmico dello spazio siderale abitato solamente da qualche relitto abbandonato. Siamo stati testimoni infatti del disastro della gigantesca stazione spaziale Han-IV che ha ucciso l’intero equipaggio. Ci ritroveremo quindi con la nostra tuta spaziale danneggiata e quindi in preda alla paura e alla confusione. In queste condizioni dovremo sia sopravvivere che tentare di ricostruire quanto andato distrutto nella speranza di poter tornare a casa sani e salvi.
L’incedere del gioco è quello tipico del genere. Ci ritroveremo a dover utilizzare delle informazioni frammentarie in vari hard disk sparsi ovunque, fluttuanti a gravità zero e contenenti messaggi vocali e varie informazioni vitali. Raccogliendo informazioni noi giocatori potremo scoprire maggiori dettagli sulla protagonista e sui altri personaggi prematuramente scomparsi. Potremo anche capire cosa si cela veramente dietro l’incidente e in che modo forse si sarebbe potuto evitare. A differenza di Gone Home ad esempio dove l’esplorazione e la narrazione sono in primo piano, in Adr1ft il gameplay è più basato sull’azione.
La sopravvivenza viene prima di tutto e infatti vi sentirete fin da subito spaesati e in preda all’ansia. Penserete quindi fin da subito più a sopravvivere piuttosto che a trovare tutti i collezionabili. Gli spostamenti dovranno sempre essere misurati pena l’esaurimento del prezioso ossigeno. Ci muoveremo sempre per inerzia fluttuando, quindi risulta fondamentale imparare a padroneggiare il sistema di controllo. Dovremo dosare i propulsori e al contempo gestire al meglio la visuale per non perdere l’equilibrio. Non è facile all’inizio ma ci farete presto l’abitudine dato che a ogni urto perderete una preziosissima quantità di ossigeno. Al chiuso consumerete meno ossigeno che nell’atmosfera anche se potrete sempre fare affidamento su delle bombole di ossigeno che fluttueranno ovunque.
Avremo una piccola mappa per aiutarci anche se la destinazione non sarà mai indicata con chiarezza, il rischio di perdersi si fa quindi di volta in volta molto concreto. La storia come già detto passa quasi da subito in secondo piano e tutto si trasforma in un’esperienza visiva e sensoriale. Nelle quattro ore di avventura ci si sentirà realmente soli, le azioni si faranno via via un po’ ripetitive anche se vi perderete letteralmente nell’osservare splendidi scorci dell’universo che vi si pareranno di fronte. Proprio per questo motivo dopo avere completato la campagna principale, potremo giocare in modalità libera e goderci l’universo senza necessariamente doverci preoccupare dell’ossigeno.
Il comparto tecnico è eccellente sotto ogni punto di vista. L’Unreal Engine 4 rende tutto estremamente realistico, soprattutto negli esterni, con la Terra sullo sfondo. Rispetto alla versione Pc però su Playstation 4 possiamo notare stuttering, texture che non si caricano per tempo e crash del gioco quando si ricarica un checkpoint. Molto probabilmente sono problemi che verranno risolti presto con una patch dato che altrimenti l’immersività con il supporto VR potrebbe essere seriamente compromessa.
Un buon porting per console che certamente con l’utilizzo del visore VR regalerà molte gioie ai videogiocatori. Il prezzo budget ne fa poi un titolo certamente da provare, quantomeno per mettere le mani su qualcosa di profondamente innovativo.
Pro
- Innovativo
- Esperienza coinvolgente
Contro
- A volte ripetitivo
- Qualche pecca grafica