Acthung! Cthulhu Tactics – Recensione

Acthung! Cthulhu Tactics è un titolo molto interessante, prodotto da Auroch Digital e Ripstone Games, che abbiamo avuto modo di provare durante l’ultima Gamescom. Interessante perché trasporta il ciclo mitologico di Cthulhu, e di tutte le altre terrificanti divinità aliene ideate dal maestro H.P. Lovecraft (atmosfere che possiamo ritrovare anche nel recente Call of Cthulhu), sul finire del secondo conflitto mondiale quando i nazisti, vista la piega che stavano prendendo gli eventi, tentarono di giocarsi un’ultima, sinistra, carta.

Messi alle strette, gli alti comandi tedeschi decisero quindi di far scendere in campo due particolari divisioni. Gli uomini della Natchwolfe, corpo di SS super addestrate e fornite di equipaggiamenti sperimentali e di dubbia origine e la Black Sun, un gruppo militare esoterico formato da studiosi e cultisti di abominevoli e antichissimi Dei, i cui componenti non sono soltanto esseri umani, non del tutto almeno.

Tra le fila della Black Sun infatti, potremo trovare anche dei grotteschi ibridi tra uomo e “qualcos’altro”, ufficiali demoniaci e molte altre orrende sorprese.

I servizi segreti alleati, d’altro canto, non sono stati di certo con le mani in mano, accorgendosi che queste due “particolari” divisioni naziste stavano organizzando qualcosa di grosso in una tetra e antichissima foresta nel nord della Francia occupata.

Per questo, dopo svariate peripezie, gli Anglo Americani mandando in missione una task force mista, composta da quattro elementi che, nel bene o nel male, hanno nel loro background esperienze al di fuori dell’ordinario che gli hanno conferito una particolare attitudine a combattere contro forze soprannaturali e, in alcuni casi, anche dei poter oscuri da usare durante la missione, come ad esempio Ariane Dubois, una combattente della Resistenza Francese che ha visto i suoi genitori uccisi dalla Black Sun e, per potersi vendicare, ha stretto un patto con una inquietante creatura demoniaca che la segue appollaiata sulla sua spalla come un grottesco pappagallo e che le conferisce il potere di risucchiare la forza vitale agli avversari.

Dopo questa premessa sull’ambientazione, passiamo al gioco vero e proprio. Acthung! Cthulhu Tactics è uno strategico (o meglio tattico) a turni ispirato, sia per tematiche che per regolamenti, all’omonimo boardgame con miniature.

Il gioco si divide sostanzialmente in due fasi: una esplorativa e una di combattimento. Durante la fase esplorativa dovremo far avanzare il nostro gruppo attraverso i vari scenari che compongono la missione. Il movimento sarà libero e si potranno saltuariamente trovare dei punti di interesse, segnalati da una lente di ingrandimento, che potranno svelarci qualche dettaglio in più sulla trama o darci delle indicazioni sulla missione corrente. Purtroppo l’interattività con gli ambienti finisce qui. Una volta che entreremo in contatto con degli elementi ostili, si passerà alla fase di combattimento a turni. In questa fase ogni personaggio (sia alleato che nemico) dispone di un certo numero di punti azione spendibili per appunto per fare cose durante il turno, muovere, sparare, usare oggetti o abilità speciali e quant’altro. In combattimento è molto importante anche tenere di conto della linea di visuale e del “cono di illuminazione” ovvero la porzione di caselle nella quale potremo distinguere chiaramente l’entità dei nemici che ci troviamo di fronte.

I personaggi non disporranno solamente di punti ferita, finiti i quali si va KO, ma anche di punti leadership, che condiziona le abilità sul campo e stress o sanità mentale, esaurita la quale ci farà piombare in stati confusionari o nella più cieca follia. Le abilità dei quattro personaggi possono essere potenziate tramite punti esperienza spendibili in un semplice, ma piuttosto completo albero di skill, che si ottengono assieme al miglioramento delle caratteristiche, salendo di livello come in un RPG. Più o meno. Anche gli equipaggiamenti possono essere migliorati, equipaggiando i giusto oggetti che possono essere trovati durante le missioni, sia principali che secondarie.

Tecnicamente Acthung! Cthulhu Tactics si presenta con una grafica più che discreta, anche se a tratti non troppo fluida e con alcune animazioni non proprio perfette, e un sonoro decisamente di alto livello. Davvero gli effetti sonori sono praticamente tutti azzeccatissimi e contribuiscono non poco all’atmosfera generale del gioco.

Dal lato gameplay, rispetto a quanto visto nell’anteprima, ci saremmo aspettati qualcosa di più. La difficoltà del gioco, ad esempio, non è tarata al meglio. Molte missioni e molti scontri scorrono via veloci senza intoppi alcuni e poi una singola schermaglia, magari non chiave per la storia, si propone con una difficoltà esagerata, bloccando il gruppo inutilmente ai fini della storia, e creando un po’ di frustrazione. Passata quella magari, si ritorna a falciare abomini come nulla fosse. Decisamente manca un po’ di bilanciamento.

Un altro difetto è a scarsa varietà. Le ambientazioni e gli avversari che troveremo, salvo qualche caso specifico, tendono a essere un po’ ripetitivi, cosa che unita alla natura delle missioni (praticamente tutte “vai da A a B” o “Seek and Destroy”) e all’interattività pressoché nulla delle fasi esplorative, non aiuta ad appassionarsi al gioco.

Acthung! Cthulhu Tactics è una vera occasione mancata. L’ambientazione e la base di gioco sono davvero molto interessanti, ma il tutto è minato da troppi difetti per risultare davvero coinvolgente. Si può soprassedere sulle animazioni non sempre al meglio, ma l’eccessiva linearità (anche della trama, nonostante il grandioso setting) e lo sbilanciamento di difficoltà in alcuni punti, tirano inesorabilmente il tutto appena sopra la sufficienza. Un vero peccato, perché il potenziale c’era tutto.