ABZÛ – Recensione
ABZÛ, combinazione di due termini sumeri, significa “saggezza dell’Oceano“. Il titolo scelto da Matt Nava, tra le menti dietro ai capolavori Flower e Journey, e dal suo team ci sembra perfetto per descrivere ciò che rappresenta quest’opera targata Giant Squid: “Un affresco del mare e delle sue profondità alla scoperta dei suoi segreti più reconditi”.
Se come il sottoscritto avete sempre provato un misto di timore e reverenzialità verso le giganti distese d’acqua rappresentate dal mare, inizialmente potreste approcciarvi con i “piedi di piombo” verso ABZÛ, sia per l’atipicità di questo titolo sia per l’imprevedibilità di quel che si potrebbe nascondere nelle profondità marine. Fortunatamente questi timori si rivelano ben presto infondati poiché il titolo Giant Squid prontamente rassicura il giocatore su ciò che rappresenta ABZÛ: un viaggio sì, ma scevro di pericoli e dominato da un’insaziabile sete di conoscenza verso l’ecosistema marino e verso una trama non palesata, eppure che si stende davanti ai nostri occhi.
In fondo al mar
Nei panni di uno strano subacqueo ci ritroveremo a nuotare sempre più in profondità esplorando flora e fauna oceanica, senza doverci preoccupare di ossigeno o di minacce rappresentate da squali o altri pesci particolarmente pericolosi. Anzi, proprio un esemplare pericoloso per antonomasia come il Grande Squalo Bianco, rappresenterà l’animale guida del gioco: incontreremo statue e affreschi che lo raffigurano e sarà spesso il nostro unico indizio su quale strada seguire tra le profondità marine.
Superato l’iniziale stupore per la miriade di esseri che incontreremo, il nostro viaggio si farà molto più intrigante con alcuni semplici ma efficaci enigmi per avanzare negli otto capitoli che compongono ABZÛ. Arrivati fin qui sembra chiaro che non ci sono veri e propri elementi lampanti nella trama del titolo Giant Squid ma solo tanti indizi che, disseminati nei vari ambienti, ci porteranno a seguire il nostro alter ego nella scoperta di uno schema naturale viziato da elementi discordanti e misteriosi, in grado di catapultarci attraverso profondità inesplorate e ambienti via via sempre più affascinanti.
Nella vastità chiamata Oceano
ABZÛ è pensato come un titolo davvero semplice ed essenziale con un numero esiguo di comandi. Il consiglio, nostro e degli stessi sviluppatori, è quello di utilizzare un pad (se giocato su PC) con due stick analogici per poter sfruttare la telecamera libera e muoversi agevolmente anche nelle fasi più “concitate”. I restanti comandi si limitano al nuoto, allo scatto e all’interazione con ambiente e pesci per nuotare sul loro dorso.
Tutta l’esperienza di gioco è pensata per fare in modo che il giocatore sia incuriosito dai tantissimi elementi disseminati qua e là, dalla più insignificante alga alle gigantesche balene, senza lasciar spazio a dialoghi, diari e menù di sorta.
Non stupitevi quindi se inizialmente vorrete passare i minuti girandovi attorno alla scoperta dei vari esemplari della fauna marina presenti, alcuni dei quali sbloccabili scoprendo delle conchiglie nascoste. Il ritrovamento di alcune statue raffiguranti diverse tipologie di squali poi permetteranno al giocatore anche di “meditare“. In questo modo sarà possibile passare, tramite una telecamera fissa, tra i vari esemplari presenti nella zona per osservare le loro movenze e perché no, notare qualche dettaglio sfuggito in precedenza.
La risoluzione degli enigmi non è un’impresa ardua in ABZÛ per via della sua spiccata propensione all’esplorazione, ma sarà comunque suggestivo sbloccare dei portali sottomarini o recuperare gli strani assistenti robotici che aiuteranno il nostro subacqueo solitario ad oltrepassare alcune zone inaccessibili altrimenti.
A livello visivo il lavoro di Giant Squid è davvero superlativo grazie all’ispirata direzione artistica di Matt Nava e all’uso sapiente dell’Unreal Engine 4. Con uno stile grafico tendente più al pastello che al realismo ma con colori bellissimi e animazioni credibili, ABZÛ sarà una gioia per gli occhi anche dei giocatori più esigenti.
L’ottimo lavoro fatto su ABZÛ sarà evidente soprattutto quando ci troveremo a sfrecciare all’interno di correnti marine in modo fluido e dinamico, passando tra vari banchi di pesci, (in grado di aumentare la nostra velocità interagendovi al momento opportuno), e senza notare rallentamenti o cali di frame rate, almeno nella versione per PC.
Se ciò non bastasse e se da un gioco cercate un’esperienza ancora più avvolgente ABZÛ saprà accontentare le vostre richieste grazie a una colonna sonora e a un comparto audio di prim’ordine. La suggestione di ABZÛ aumenta in modo sfrenato grazie alla splendida musica in grado di avvolgervi, rilassarvi, ed emozionarvi al momento più opportuno e a più riprese, coadiuvando la costruzione di quest’affresco marino.
Andando a cercare il pelo nell’uovo nell’ottimo lavoro fatto da Matt Nava e soci non si può tralasciare un dettaglio importante come la longevità: terminare l’esperienza preparata per ABZÛ richiederà appena un paio d’ore. Ogni giocatore potrà comunque valutare quanto tempo soffermarsi per esplorare le varie zone alla ricerca di chicche nascoste o proseguire direttamente nell’immersione verso la fine.
Lungi da noi considerarlo come un difetto ma non possiamo nemmeno sorvolare il fatto che ABZÛ si configura come un titolo diverso e non adatto a tutti: ogni giocatore dovrà valutare in base al suo gusto videoludico se provare quest’esperienza di gioco diversa e prima di tutto artistica.
Un affresco di una vividezza toccante ed emozionante è quello che ABZÛ rappresenta nel panorama videoludico, un’opera che farà scoprire il mare e ve lo farà amare alla follia. Risulta difficile trovare difetti in questo titolo, eccezionale sia a livello grafico che sonoro se non nella sua esigua longevità ma, se volete provare un’esperienza indimenticabile e atipica state sicuri che il lavoro di Giant Squid è di prim’ordine.
Pro
- Affresco vivo del mare
- Poesia in musica e movimento
- Stile perfetto
Contro
- La longevità è il suo tallone d'achille
- Non è un titolo adatto a tutti