8-bit Hordes – Recensione
8-bit Hordes, lo strategico di cui analizzeremo le vesti quest’oggi, costringerà indubbiamente qualsiasi appassionato di strategia di vecchia data a un lungo e insperato bagno di nostalgia. Il titolo sviluppato da Petroglyph, il secondo della serie 8-bit, è nato inizialmente come un’espansione di 8-bit Armies per poi esser modificato così tanto da diventar, agli occhi dei propri sviluppatori, meritevole dell’epiteto di “standalone”. E una cosa sarà immediatamente chiara, sin dalle primissime battute: 8-bit Hordes è un omaggio ai classici del genere come Command & Conquer o Warcraft, i primi che insegnarono cos’è uno strategico in tempo reale.
Ma l’omaggio nostalgico sarà sufficiente? Scopriamolo insieme!
LUCE O OMBRA?
8-bit Hordes è uno strategico in tempo reale old school, con una grafica voxel di indubbio impatto, nel quale saremo chiamati a creare il nostro funzionale insediamento al fine di avere la meglio sul nemico. Il gioco consterà di diverse modalità sia in singolo che in multiplayer, in cui avremo facoltà di giocare una serie di missioni in cooperativo online oppure affrontare la classica campagna in solitaria, la quale non sarà dotata di chissà quale spettro narrativo ma sara composta da circa una ventina di missioni. In entrambe le possibilità, saremo chiamati a scegliere fra due differenti fazioni, i Deathsworn, un esercito del male costituito da scheletri, orchi e altre amenità, o i Lightbringers, classica ensemble di paladini e cavalieri della luce. Nonostante premesse piuttosto scontate e l’assenza di fatto di una linea narrativa nel vero senso della parola, le due fazioni si differenzieranno per alcune caratteristiche che mutano abbastanza lo stile di gioco in base al team prescelto.
Ad esempio l’esercito del male potrà contare su costi di produzione delle unità mediamente più bassi, dando indirettamente l’idea al giocatore che essi siano propensi al riempire da subito la mappa con unità sostanzialmente deboli ma in gran numero. Al contrario, pur avendo accesso a unità concettualmente simili, l’esercito della luce potrà contare su unità più costose ma anche più forti. In questo modo, seppur non drasticamente, le strategie da applicare in base alla scelta della fazione renderanno il gioco abbastanza vario e andranno a limare alcuni evidenti limiti del gioco, votato piuttosto evidentemente alla semplificazione.
I TEMPI CHE FURONO
L’animo old school del gioco è evidente, ma la nostalgia è sufficiente? Il mondo video-ludico si è evoluto in modo sostanziale rispetto a 20 anni fa e, probabilmente, 8-bit Hordes potrebbe semplicemente non “essere abbastanza” per i divoratori del genere nonostante il prezzo tutto sommato contenuto (29,99 euro). Il problema fondante è che il gioco di Petroglyph è contenutisticamente semplice da non confondere con facile, visto che il titolo nelle missioni più avanzate offrirà un buon livello di sfida. A tratti, 8-bit Hordes sembra quasi il port di un gioco mobile estremamente semplificato per adattarsi al “mordi e fuggi” tipico del mobile gaming.
Ad esempio le unità non saranno corredate di statistiche, ne saranno presenti informazioni vitali per i più veterani del managing quali hit points, danni, raggio d’azione delle unità ecc. Anche a livello di strutture e di sviluppo, l’evoluzione del nostro insediamento avverrà in modo orizzontale, senza grandi possibilità di upgrade o scelte in grado di modificare lo stile di gioco o la pianificazione complessiva. In generale, 8-bit Hordes è un titolo estremamente lineare e impostato per essere un RTS “in your face”, in grado quindi di divertire se si cerca qualcosa di non complesso e profondo, ma insoddisfacente se si cerca un’esperienza gestionale a tutto tondo e diversificata.
VOXEL-O-MATIC
8-bit Hordes utilizza lo stesso engine grafico voxel delle precedenti iterazioni della saga 8-bit, offrendo però rispetto al passato una fisica un po’ più profonda grazie all’alta distruttibilità di gran parte delle componenti dello scenario. In linea generale, la qualità grafica del gioco è più che buona e offre un dettaglio sopra la media, con un stile volutamente pixelloso curato e ben definito. Il comparto audio è sufficiente (magari qualche effetto sonoro in più non avrebbe guastato) ed è anche e soprattutto merito dello splendido lavoro fatto a livello di OST di Frank Klepacki, indimenticato autore di alcune delle più belle ed evocative soundtrack di Command & Conquer.
Tecnicamente parlando, il gioco scorre piuttosto fluido senza rallentamenti di nessun tipo, nemmeno nelle situazioni più concitate. Il titolo sarà pressoché sgombro di bug e glitch, a parte qualche problema minore e sporadico relativo al pathfinding dell’IA delle nostre truppe. Nonostante abbia sempre un retrogusto forzato l’avvicinarsi a un RTS canonico con il pad, il lavoro fatto da Petroglyph è piuttosto buono e non farà sentire eccessivamente la mancanza di mouse e tastiera. Ad esempio, le unità dello stesso tipo potranno essere richiamate usando tasti specifici indicati sulle loro teste e, al contempo, accederemo all’intero ventaglio di edifici costruibili con la pressione dei trigger dorsali.
8-bit Hordes è un gioco divertente e diretto, il quale offrirà modalità online/offline e un pacchetto di gameplay abbastanza longevo, unitamente a una cornice tecnica di buona fattura e stilysh. Nonostante il suo animo old style, il gioco potrebbe risultare agli appassionati del settore come una versione ridotta all’osso di quello che è oggi il pacchetto ludico standard offerto dagli RTS principali del mercato.
Pro
- Contenuti Online e Offline
- Buona longevità e difficoltà di gioco
- Tecnicamente valido
Contro
- Gameplay poco profondo e semplificato
- Limitate possibilità di evoluzione in-game