7th Dragon III Code: VFD – Recensione
Non sempre ci si sofferma a riflettere su come, oltre a mostri sacri come Final Fantasy, Shin Megami Tensei e Dragon Quest, il Sol Levante sia terra natale di tantissimi e validissimi RPG che, per motivi più o meno chiari, non riescono a raggiungere i mercati occidentali. 7th Dragon fu uno di questi: titolo per Nintendo DS del 2009, riuscì a far breccia nel cuore degli appassionati del genere grazie al design accattivante e al gameplay “sul pezzo”, per quanto non rivoluzionario, ottenendo voti che sfioravano il massimo e “meritando” due spin-off su console PlayStation Portable, anche questi mai arrivati oltreoceano. Solo con il terzo sequel, 7th Dragon III Code: VFD, il brand è uscito dal Giappone.
Dragonsbane
7th Dragon III Code: VFD è ambientato 80 anni dopo l’ultimo attacco di un Vero Drago. Per una serie di vicissitudini più o meno “consistenti”, il protagonista diventerà un Cacciatore di Draghi e si troverà ad affrontare scontri e viaggi nel tempo, alla ricerca di dati sugli altri mostri squamati che nel passato (e nel futuro) hanno dato del filo da torcere all’umanità; completare le Cronache del Drago prima del risveglio di VFD, settima e ultima entità divina, risulterà l’unica chance di salvezza per la razza umana.
Se il design delle creature draconiche e la storia in generale sono piuttosto originali, lo stesso non può esser detto dei nemici comuni e dei personaggi non giocanti: accompagnato da una grafica colorata ma estremamente scarna – e priva di qualunque opzione 3D – il giocatore si interfaccia con macchiette stereotipate e spesso prive di carisma, a tal punto da risultare fastidiose oltre che prevedibili.
La personalizzazione dell’alter ego è piuttosto varia sia nell’estetica sia nelle classi disponibili, inizialmente quattro, ma incrementabili fino ad otto: ognuna di queste ha equipaggiamenti e abilità uniche, che permettono approcci diversi agli scontri e interessanti combo di abilità, anche grazie all’intervento dei membri “in panchina”, non direttamente coinvolti nelle battaglie.
Dragonsb…oredom
Il reale, costante problema di 7th Dragon III Code: VFD è la mancanza di mordente. A dispetto del combat system solido, delle quest opzionali ricche di premi e siparietti e dell’abbozzato, ma divertente simulatore di appuntamenti tra personaggi, la narrazione è devastata dal mutismo del party, protagonista compreso. Il giocatore ha totale controllo su nome, aspetto e classe dei personaggi, che si ritrovano quindi privi di background e caratterizzazione: un grosso peccato, considerata l’apprezzabile varietà di voci selezionabili, che pronunceranno giusto qualche frase durante gli scontri e nulla più.
Old School 4 Dummies
7th Dragon III Code: VFD potrebbe rivelarsi una manna dal cielo per chi, per un motivo o per l’altro, non può giocare un JRPG classico, pur essendone appassionato: per la gioia di costoro (e la sofferenza degli hardcore gamer) 7th Dragon III Code: VFD ha punti di salvataggio e guarigione frequenti, nonché un sistema di sviluppo dei personaggi semplice, veloce ed efficace e un costante “navigatore” verso gli obiettivi da raggiungere e le opzioni da compiere.
I completisti dedicheranno al titolo una quarantina di ore, ma, nonostante gli incontri casuali e un approccio molto old school, il titolo si rivela assai semplice da concludere… e, per chi vuole vincere con ancor meno sforzo, è presente anche una Modalità Facile.
7th Dragon III Code: VFD offre intrattenimento senza troppe pretese e diverte senza lasciare il segno. In un mercato agguerrito e cannibale come quello dei JRPG probabilmente sarà amato da una nicchia molto ristretta, ma ha comunque il potenziale di donare ore e ore di avventura, appagando senza mai frustrare.
Pro
- Storia abbastanza originale
- Colorato e vivace
- Tante classi per moltissime combinazioni
- Comparto audio di tutto rispetto
Contro
- Personaggi anonimi e/o stereotipati
- Grafica mediocre
- Non localizzato in italiano
- Tante idee, tutte poco approfondite