Xbox annuncia nuovi licenziamenti, altre 650 persone rimosse da Activision Blizzard
Xbox e Activision Blizzard ancora una volta fanno proseguire la streak di licenziamenti di massa iniziata nel 2023, con altre 650 persone licenziate
Xbox quest’anno è diventata sinonimo di molte cose: questa parola racchiude Activision Blizzard King ormai, franchise come Call of Duty, nuove produzioni come Indiana Jones o Avowed, ma nondimeno Xbox può essere associata, senza alcun problema, al concetto di licenziamenti di massa.
Per chi non lo ricordasse, giusto ad inizio 2024 questo publisher ha visto, togliendo dipendenti da Activision Blizzard e Zenimax, una riduzione di personale pari a 1900 posti in totale. Questa misura pressoché drastica ha certamente sollevato molti sopraccigli, ma non è stata nemmeno la mossa più discussa fra quelle legate ai tagli di questa azienda.
Infatti qualche mese fa, a non molta distanza dal loro Games Showcase, Xbox ha chiuso nientemeno che Arkane Austin, anche a causa del fallimento di Redfall, e Tango Gameworks, autori di Hi Fi Rush, improvvisamente rimossi dal portfolio di studio first party Xbox da un giorno all’altro.
Se non fosse intervenuta Krafton a “salvare” quanto meno i dipendenti di Tango Gameworks e l’IP di Hi Fi Rush, questo studio avrebbe visto la sua completa disfatta per via delle decisioni sempre più discutibili di Xbox, la quale nonostante il concreto successo di Hi Fi Rush, ha preferito licenziare questi creativi e chiudere in tronco il loro studio.
Dal punto di vista dei licenziamenti, Xbox ha ben poco da invidiare ai suoi concorrenti, anzi, è anche grazie a loro se la streak di licenziamenti continua a vivere persino lungo la fine del 2024, visto che è stato appena annunciato che Activizion Blizzard perderà altre 650 persone.
Xbox licenzia altre 650 persone da Activision Blizzard King
Phil Spencer, il CEO di Microsoft Gaming per chi non lo ricordasse, ha comunicato questi cambiamenti tramite una email mandata ai dipendenti della compagnia. Spencer, nella mail riportata da Game File, afferma che i licenziamenti riguardano solo team “esterni” al puro ambito gaming.
Questo vuol dire che, quanto meno, nessuno studio first party è stato chiuso o ridimensionato, o alcun videogioco in produzione ha visto rallentamenti, quanto qualsiasi altro aspetto relativo alla produzione di videogiochi. Questi licenziamenti servirebbero, secondo Spencer, a fondere meglio ABK e Xbox.
“Nell’ultimo anno, il nostro obiettivo è stato quello di ridurre al minimo la scissione mentre accogliamo nuovi team e li supportiamo nel poter creare il miglior lavoro possibile”, ha scritto Spencer nella mail, specificando come questi licenziamenti consentano ai team colpiti di “supportare meglio i nostri studios e le nostre business units con programmi e risorse che si adattino alle loro necessita”.
Come già detto, nella mail Spencer afferma che “nessun videogioco, dispositivo o esperienza è stata cancellata e nessuno studio verrà chiuso”, cercando quasi di rassicurare i dipendenti, ma concludendo la frase con una malaugurante parola, ovvero “oggi”. Non ci sarebbe affatto da stupirsi se Xbox vedrà ancora, nell’immediato futuro, ridotto il suo personale.
Più tempo passa dalla chiusura dell’acquisizione Activision Blizzard King, più Xbox vede licenziati dipendenti da qualche suo team. Si può quasi presumure che una certa “paura” aleggi fra i team first party Xbox, e non è un caso se riguardo Ninja Theory, dopo l’uscita di Hellblade 2, si sia prontamente confermato che il team stia già lavorando ad un nuovo progetto, e che dunque continueremo a sentir parlare di loro.
Questi licenziamenti nel mondo del gaming continuano a colpire senza sosta ogni genere di publisher o studio, ed è assurdo che ormai, ad un anno di distanza dall’inizio di questa serie di licenziamenti, non si mostri alcun accenno di frenata, tutt’altro. Ci si deve davvero chiedere in che acque navighi l’industria videoludica, se ormai sta diventano più comune parlare di licenziamenti che di videogiochi.