Ubisoft parla dell’ambientazione del nuovo Far Cry 5
Ubisoft discute il setting di Far Cry 5
In una lunga intervista rilasciata a HardcoreGamer, il creative director di Far Cry 5, Dan Hay, ha discusso dell’ambientazione del titolo, e di alcune critiche rivolte allo stesso setting del videogioco: «Questa volta andremo in America. Andremo a Hope County, Montana, un luogo che esiste nel nostro mondo. Portare il franchise in America e provare a fare le cose per bene e in maniera convincente è una sfida che può intimorire. Ciò che volevamo fare era portarvi in America, mettervi alla frontiera e in una situazione che fosse diversa da ciò che le persone si stavano aspettando. La semplice verità è che non sapevamo ciò che sarebbe successo in America quando iniziammo lo sviluppo. Avevamo questa idea di un personaggio che crede che la fine del mondo stia arrivando e ricordo il periodo in cui l’idea prese davvero forma. Stavo camminando per Toronto e vidi questa persona indossare un cartello che diceva qualcosa simile a “La Fine è Vicina”. Ricordo di aver guardato a lui due anni fa e di aver pensato per la prima volta che forse lui sapeva qualcosa che noi ignoravamo».
Dan Hay continua ancora spiegando l’idea che deriva alla base della creazione: «Ricordo di aver pensato ‘wow starà succedendo qualcosa di cui nessuno sa nulla’. Quindi abbiamo costruito il gioco, la situazione e quando guardi a ciò che sta succedendo ora c’è un certo allineamento. Ciò che è importante capire è il fatto che non abbiamo costruito il gioco con un obiettivo preciso o con delle motivazioni particolari. Lo abbiamo costruito per far si che sia un’esperienza di Far Cry unica, che porta a conoscere personaggi unici e a vivere una storia che dia la sensazione di essere rilevante e credibile. Quando crei dei videogiochi, fai degli errori e cerchi di capire cosa fare meglio. Credo che stiamo facendo molto meglio con questa tecnologia. Credo che stiamo facendo un mondo molto ricco, bello e gigante».