Tredicenne americano tenta di stuprare e uccide la madre perchè gli aveva sequestrato Call of Duty
Torna a incrociarsi il mondo dei videogiochi con quello delle più terribili violenze e tragedie domestiche.
Noah Crooks, tredicenne residente in Iowa, USA, ha tentato di stuprare la madre, e non riuscendoci, ha poi deciso in preda alla più insana follia, di ucciderla, sparandogli con la pistola calibro .22 che la famiglia teneva in casa per difesa. La tragedia si è consumata lo scorso marzo. Ora si sta svolgendo il processo.
Il giovane ragazzino ha subito chiamato la polizia in preda al panico, ammettendo più volte il crimine commesso nei dettagli, nella telefonata registrata dal 911. Crooks, che è adesso quattordicenne, è accusato di omicidio di primo grado con l’intento di commettere un abuso sessuale della trentasettenne madre Gretchen Crooks.
Noah si è reso subito conto della tragedia consumatasi e ha dichiarato che vorrebbe che fosse stato solo un incubo, e di potere svegliarsi e baciarla come ogni mattina. Ma quale sarebbe il motivo di tale follia improvvisa? La madre aveva sequestrato il gioco “Call of Duty al ragazzo”, che era così andato di matto, probabilmente essendone dipendente. Non è il primo caso che la dipendenza ai videogiochi porta a casi di questo genere, specialmente in giovani ragazzi con problemi relazionali.
Il marito della donna, William Crooks appena informato della vicenda pensava fosse uno scherzo, ma poi lo stesso sceriffo gli ha consigliato di precipitarsi a casa perchè era successo un incidente.
William sostiene che lui aveva il ruolo di educatore nella famiglia, e aveva spesso scontri col figlio, ma che poi si risolvevano come in ogni famiglia normale. Lo stesso accadeva tra la madre ed il figlio, che pare litigassero spesso.
La famiglia, descritta da tutti come dignitosa, normale e fortemente impegnata nel sociale, sta affrontando la tragedia con grande coraggio e stoicismo. Questo tragico e triste fatto di cronaca potrebbe essere, come al solito, utilizzato per crocifiggere i videogiochi di guerra e quelli violenti, ma la verità è che spesso questi episodi accadono per lacune dei genitori nel limitare l’utilizzo dei videogiochi o della TV ai propri figli, e regolamentarne lo stesso.