The Last of Us Remake, ecco perché è in sviluppo
Jason Schreier spiega perché Naughty Dog su un remake ritenuto da alcuni non necessario.
Il report di Bloomberg riguardo Sony in cui si evidenziava la bocciatura di Days Gone 2 (anche) a favore di un remake di The Last of Us di cui molti non sentono il bisogno ha portato molti a interrogarsi su quali titoli meritino un remake e quali possano riposare un altro po`.
Tra i primi figurano certamente i Jax & Daxter di Naughty Dog, sebbene non ci siano piani in merito, tra i secondi c’è proprio The Last of Us. In fondo, il gioco è uscito originariamente nel 2013, è stato rimasterizzato nel 2014 ed è ancora moderno da reggere il colpo su PlayStation 5.
Jason Schreier, autore del report sopracitato, ha spiegato sul canale MinnMax che ci sono due motivi per cui il remake ha ottenuto il via libera: rendere l’hardware PS5 più familiare ai membri del team di Naughty Dog e per non farli stare con le mani in mano, visto che altri progetti sono in pre-produzione.
All’inizio, il remake doveva essere gestito da Visual Arts Service Group (VASG), dipartimento interno che conta una trentina di dipendenti che secondo Schreier non è mai stato riconosciuto veramente da Sony, “ossessionata” dai giochi AAA. I remake sono invece considerati una sorta di “scommessa sicura” e l’idea di un remake del primo Uncharted (2007) è stata velocemente rimpiazzata dal meno elettrizzante The Last of Us Remake, con cambio al timone di sviluppatori, diventando a tutti gli effetti un gioco Naughty Dog.
Lo sviluppatore californiano è al lavoro su un multiplayer standalone al momento.