The Last of Us Part II: i dettagli che contano
I mille livelli della cura al game design di Naughty Dog.
È difficile parlare di The Last of Us Part II senza citarne la qualità di creazione, soprattutto di fronte alla cascata di informazioni che Naughty Dog sta condividendo sul suo game design.
Sono molti i miglioramenti dietro le quinte per restituire al giocatore un feel di combattimento più naturale e realistico, così da riuscire nell’intento di farci sentire più a disagio con ogni uccisione che ci sentiremo costretti ad eseguire: l’intelligenza artificiale, ad esempio, è stata resa più efficiente e competitiva, le animazioni più fluide; in particolare colpisce il fatto che ora i nemici comunichino fra di loro chiamandosi per nome, caratteristica che dona loro più umanità e, di nuovo, profondità.
Un altro dettaglio?
Ogni personaggio e nemico ha, esattamente come noi, un battito cardiaco tutto suo. È qualcosa che non influenza minimamente le meccaniche di gioco, ma rimane un dettaglio sottopelle che è lì per Ellie, i suoi compagni, i suoi avversari, persino gli Infetti.
Ascoltiamo Anthony Newman, co-director di The Last of Us Part II:
Ogni singolo aspetto del gioco è stato migliorato in qualche modo, e uno di questi è il comparto audio. Quando Ellie corre e poi si ferma, se state attenti potete notare che sta compensando per recuperare fiato. Questo avviene perchè, dietro le quinte, il battito di Ellie varia a seconda della situazione, aumentando in una situazione di conflitto, quando Ellie subisce danno, o anche solo in presenza di nemici. Queste variazioni nel suo battito cardiaco modulano la sua respirazione e quindi i suoni che sentirete.
Questo livello di dettaglio è in grado di aggiungere ulteriore spessore alle meccaniche di gioco in un titolo che ha fatto dell’ambizione lo standard, come solo Naughty Dog e The Last of Us Part II sanno fare.
Attendiamo ulteriori dettagli sulla creazione di un titolo attesissimo e (quasi) un capolavoro garantito.