The Elder Scrolls IV: Oblivion, remake in arrivo?
Un presunto leak sembrerebbe anticipare il ritorno del gioco di ruolo lanciato nel 2006.
In attesa che la serie prosegua con la sua sesta iterazione, promessa solo oltre il lancio di Starfield, sembra che Bethesda possa fare un passo indietro prima di guardare al futuro. Secondo un presunto leak apparso sul web, The Elder Scrolls IV: Oblivion potrebbe tornare infatti con un remake dedicato.
La segnalazione proviene da Reddit, anche se la fonte ha cercato di fare marcia indietro cancellando quanto scritto. Non abbastanza velocemente però, poiché degli utenti sono riusciti a catturare il testo in uno scatto e a farlo circolare per il web. L’autore, un presunto ex dipendente di Virtuos Games, sostiene proprio che sia in lavorazione un rifacimento di The Elder Scrolls IV: Oblivion.
È bene sottolineare che non si tratti di una fonte ufficiale, pertanto è da prendere con le pinze in attesa di un’eventuale conferma o smentita da parte dell’azienda. Secondo il sito Xfire, l’utente in questione sarebbe lo stesso che anticipò l’esistenza di un remake di Metal Gear Solid 3, confermato poi da Konami nella recente presentazione durante il PlayStation Showcase, con l’annuncio di Metal Gear Solid Delta: Snake Eater.
Quello forse in cantiere presso Bethesda si tratterebbe di un “remaster/remake” di Oblivion, senza specificare quale delle due definizioni si adatti in modo più accurato. Nonostante ciò, il messaggio affidato a Reddit sembri propendere per un rifacimento totale del gioco.
The Elder Scrolls IV: Oblivion, come sarà il remake?
Le informazioni trapelate nelle scorse ore (che sono state catturate prima di essere cancellate e potete trovarle su Xfire) parlano di una ricostruzione basata sul motore Unreal Engine 5, modificato da alcuni elementi tratti da quello originale di Oblivion.
Il progetto sarebbe in lavorazione presso Virtuos, con la fonte che lavorava nella dislocazione di Parigi. Il gioco avrebbe il nome in codice “Altar” e la finestra di lancio sarebbe prevista per il 2025, con la possibilità di rinviarla in base allo stato dello sviluppo.