Star Wars: KOTOR remake, Embracer non commenta i problemi
Nessuna notizia positiva all'orizzonte per i fan in attesa del remake di Knights of the Old Republic.
Embracer Group, società responsabile dello sviluppo e della pubblicazione dell’agognato remake di Star Wars: Knight of the Old Republic, uscito originariamente nel 2003 per mano di Bioware, si è rifiutata di commentare le notizie circa gli enormi problemi legati allo sviluppo del titolo.
La crisi che starebbe affliggendo la produzione dell’atteso RPG sarebbe emersa nel corso di una conferenza con gli azionisti della società, ma nonostante la notizia abbia rapidamente fatto il giro del mondo Lars Wingefors, CEO di Embracer Group, si è apertamente rifiutato di commentarne la veridicità, negando qualsiasi approfondimento e alimentando di fatto la sussistenza di grossi problemi con il titolo.
Alla richiesta da parte degli investitori di fornire spiegazioni in relazione ai problemi di sviluppo del gioco, Wingefors ha risposto così:
La mia domanda preferita. Non ho nulla da aggiungere.
Notizie che giungono a distanza di relativamente poco tempo dall’annuncio del gioco e che non fanno altro che dipingere un destino nero per uno dei titoli più apprezzati e attesi dai fan della saga di Star Wars, in cantiere presso lo studio di Evil Dead: The Game, Saber Interactive.
Quando uscirà il remake di Star Wars: KOTOR?
Il remake del famoso RPG, annunciato come esclusiva PS5 nel corso del PlayStation Showcase di settembre 2021, non ha per il momento alcuna data di uscita ufficiale e le notizie di questi giorni non possono che gettare un’aura di oscurità su un percorso di sviluppo che potrebbe anche non giungere mai al termine.
Questi ultimi aggiornamenti, che speriamo possano essere arricchiti da ulteriori informazioni nelle settimane a venire, non sono infatti le uniche notizie a far pensare che il remake di KOTOR, amato acronimo di Knights of the Old Republic, stia navigando a vista in acque burrascose; prima di essere affidato ai ragazzi di Saber Interactive, lo sviluppo del gioco era infatti in corso presso un’altra società, Aspyr.
L’accensione di questa ulteriore lampadina lascia quindi immaginare che i lavori sul gioco siano già da tempo in stato di crisi, soprattutto considerando che un passaggio di testimone in corso d’opera, a maggior ragione parlando di una IP di questo calibro, non può che essere sintomo negativo di una situazione che potrebbe presto sfuggire di mano.