Spyro Reignited Trilogy non ha sottotitoli, i giocatori insorgono contro Activision
Inserire i sottotitoli "non è la norma nell'industria" secondo Activision
Manca qualcosa in Spyro Reignited Trilogy: i sottotitoli durante le sequenze filmate. Se Activision, publisher del remake di Spyro, li ha inseriti durante le fasi di gioco e i dialoghi, lo stesso non ha fatto con le cut scenes, in cui bisogna affidarsi alla conoscenza della lingua parlata o, peggio ancora per chi ha problemi uditivi, il nulla: i videogiocatori sordi, infatti, sono abbandonati a loro stessi.
Sì, perché c’è una percentuale di videogiocatori sordomuti e altri più fortunati che per diversi altri motivi beneficerebbero dai sottotitoli per godersi la storia a pieno. La community, giustamente e senza farsi attendere troppo, si è sollevata contro questa scelta di Activision.
La questione arriva da Gamepitt, in cui l’autore del post si accorge della strana mancanza, scoprendo che i sottotitoli in Spyro 2 (Gateway to Glimmer) e Spyro 3 (Year of the Dragon) compaiono durante i dialoghi con gli NPC con cui è possibile interagire, ma sono grandi assenti durante le cut scenes, che sono quelle che costruiscono la storia e contribuiscono ad immedesimare il giocatore nel titolo. Gamepitt ha contattato Activision per chiedere una spiegazione e Activision ha risposto:
Quando Toys for Bob ha rimasterizzato il gioco, abbiamo dovuto prendere diverse decisioni durante lo sviluppo. Lo scopo del team era quello di restituire Spyro nell’integrità che i fan ricordavano. Il gioco è stato ricostruito da zero utilizzando un nuovo motore grafico (l’Unreal Engine 4) ed è stato localizzato in lingue mai fatte prima dallo studio. Non c’è una norma per i sottotitoli nell’industria del videogioco. Allo studio di sviluppo e ad Activision importa dell’esperienza dei fan, specialmente a garantire una miglior accessibilità alle persone disabili e penseremo a questo riguardo.
Nel comunicato Activision lascia trapelare la possibilità che i sottotitoli verranno aggiunti in futuro ma ammette anche che non c’è uno standard nell’industria, un obbligo, insomma di mettere sottotitoli nei videogiochi. La realtà è che sempre più case di sviluppo si attivano per mettere nei propri videogiochi sottotitoli per garantire una migliore accessibilità alla parte più in ombra della community dei videogiocatori.
È già attiva una petizione che chiede ad Activision di fare questa importante e sentita aggiunta. Qualcuno un po’ più provocatorio come Brad Galloway (GameCritics) su Twitter scrive che Activision e Toys for Bob “stanno praticamente dicendo, abbiamo considerato se valesse la pena (e il costo) di aggiungere sottotitoli per la minoranza sordomuta e abbiamo deciso di no.”, mentre l’attivista Ian Galloway scrive: “Non deve esserci un regolamento, siamo nel 2018 e l’intera industria aggiunge volontariamente i sottotitoli: ciò la rende la norma”. I sottotitoli non erano presenti negli originali, ma è anche vero che si trattava di un periodo storico molto diverso.
Regarding the glaring lack of subtitles in the Spyro collection – huge publisher @Activision and @ToysForBob (of Skylanders fame) are basically saying "we evaluated whether it was worth the cost and effort to keep Deaf and HH players happy, and we decided that it wasn't" pic.twitter.com/7JgSWh45hh
— Brad Gallaway (@bradgallaway) November 18, 2018
It absolutely is an industry standard, Activision's statement is simply incorrect. It doesn't have to be a legal or cert requirement for it to be standard. We're in 2018 not 1998, the entire industry voluntarily including subtitles means including them is an industry standard.
— Ian Hamilton (@ianhamilton_) November 19, 2018
La community sordomuta si è espressa a riguardo dicendosi delusa e insultata, invitando Activision a riconsiderare la sua decisione. Non sono soli in questa richiesta: distrazione, stanchezza, giocare nel cuore della notte o semplice e umana solidarietà, ci sono molte ragioni per la quale a tutti i videogiocatori dovrebbero essere garantiti i sottotitoli, non ultimo il fatto che, essendo il titolo rivolto anche verso un target più giovane, l’attenzione debba essere doppia in questi casi.
Non è la prima volta che Activision prende questa decisione: anche in Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy c’era chi notava ai tempi l’assenza dei sottotitoli, nè sono arrivati nonostante Activision aveva preso in carico la richiesta. Speriamo che questa volta sia diverso e che ascoltino le legittime richieste di chi ha udito (e non).