Sony: Jim Ryan vuole fermare Microsoft
Secondo il CCO di Activision Blizzard, Lulu Cheng, Jim Ryan non sarebbe interessato a un accordo su Call of Duty.
L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft è argomento topico da mesi e mesi ma nonostante quest’ultima stia facendo qualsiasi cosa per chiudere nella maniera più soffice possibile l’accordo, la vicenda sembra essere ancora lontana da un epilogo definitivo.
Uno dei temi più caldi dell’accordo è la presenza all’interno del portfolio IP di Activision Blizzard del franchise di Call of Duty, uno dei titoli più famosi e remunerativi che siano mai apparsi sul mercato, fattore così di rielievo all’interno dell’acquisizione da aver portato Microsoft a utilizzare attivamente la saga come strumento di convincimento, proponendo accordi per garantirne la presenza su altre piattaforme anche una volta conclusa la fusione con Activision Blizzard. Tra le compagnie a cui Microsoft ha proposto accordi di sfruttamento della IP di Call of Duty figura ovviamente anche Sony, che però non ha ancora accettato alcuna proposta e continua a combattere per evitare che le due società si uniscano.
Emerge ora però un dettaglio ulteriore dalle parole di Lulu Cheng, CCO di Activision Blizzard, che si è espressa in merito alla faccenda:
Microsoft ha offerto a Sony un accordo di sfruttamento del franchise della durata di 10 anni, un accordo di gran lunga migliore di quanto avremmo mai offerto noi direttamente. Sony ha continuamente rifiutato. Perché? Jim Ryan ha risposto alla domanda direttamente a Bruxelles usando queste parole: non voglio un accordo per Call of Duty, voglio solamente fermare la vostra fusione.
Parole che non lasciano spazio a fraintendimenti e che dimostrano quanto Sony continui a lottare per mantenere solido il proprio stato sul mercato, che ricordiamo essere dominato da Sony stessa da oltre 10 anni.
Risulta inoltre di fondamentale importanza chiarire che nonostante si parli quasi esclusivamente di Call of Duty, Activision Blizzard detiene il controllo anche di molte altre IP di successo, pensiamo a Warcraft, Diablo, Overwatch, Starcraft, non è difficile comprendere quindi come mai in molti stiano evitando di analizzare con leggerezza le mosse commerciali di Microsoft.