Blizzard dice no ai retroserver di World of Warcraft
Il celebre MMORPG di casa Blizzard, World of Warcraft, vanta tantissimi server ufficiali aggiornati all’ultima versione del gioco e che offrono un servizio eccellente, ma il titolo gode di altrettanti server non ufficiali che consentono ai giocatori di giocare senza pagare il costo mensile. Questi così detti “retroserver” possono essere di vario genere e sopratutto aggiornati a una qualsiasi versione, da vanilla fino a Warlords of Draenor. Ovviamente l’esistenza di questi reami alternativi è del tutto illecita, ma Blizzard nel corso degli anni raramente è intervenuta per fermare questo fenomeno. A quanto pare però i tempi sono cambiati.
Complice forse la collaborazione con Activision o il calo dell’utenza nei server principali, la casa sviluppatrice statunitense ha deciso in questi giorni di forzare la chiusura di uno dei retroserver più famosi, che ospitava alcuni reami della prima e della seconda versione di World of Warcraft.
Sinceramente parlando non ci capacitiamo del perchè Blizzard abbia preso questa decisione, del tutto legittima, in quanto Nostalrius (il server in questione) non rappresentava una vera e propria concorrenza diretta al titolo principale, visto che offriva un servizio ormai non più offerto sui reami ufficiali.
Chi ha avuto esperienze in ambito MMORPG sa bene quantopossa essere duro abbandonare forzatamente un’esperienza simile e i proprietari di Nostalrius sembrano averlo capito bene. Accedendo ora al loro sito è infatti possibile trovare una lettera quasi commovente diretta a tutti gli utenti. Ovviamente molti giocatori hanno già lanciato una petizione per chiedere il ritorno del server.