Resident Evil 7: pesanti censure in Giappone
Il recente Resident Evil 7 ha rinnovato le meccaniche e le atmosfere della famosa saga di Capcom, riportandola sui binari da survival horror delle sue origini. Ispirato in parte a pellicole cinematografiche come “Le colline hanno gli occhi” e il sempreverde “Non aprite quella porta”, l’ultimo titolo dell’azienda giapponese si distingue anche per alcune situazioni splatter decisamente inedite per la saga, tanto da attirarsi la reazione della vigile censura nipponica, non nuova a questo genere di iniziative.
Tra teste mozzate trasformate in innocue fotografie e amputazioni varie eliminate, vi lasciamo al video che mostra i tagli più evidenti (rischio spoiler).
Tanto per rimanere in tema, ricordiamo le censure nel primo Resident Evil/Bio Hazard del 1996, anche se quella volta fu il contrario: il survival horror di Capcom, infatti, giunse in occidente privato di molti elementi splatter o solo potenzialmente diseducativi (Chris Redfield che si accendeva una sigaretta nel filmato di presentazione del cast) che caratterizzavano invece la più permissiva versione nipponica.