Rape Day: Steam rimuove il gioco che permetteva lo stupro
Il giorno non verrà mai per il gioco di Desk Plant.
L’ultima controversia in casa Steam la dice lunga sui controlli dello store digitale e come giochi sempre più opinabili rischino di finire alla portata di tutti. “Un gioco non per tutti”, avverte lo sviluppatore, Rape Day, gioco in cui si sarebbe potuto uccidere e violentare a volontà durante un’apocalisse zombie, era in attesa dell’approvazione finale da parte di Steam.
Approvazione che quest’ultimo non ha concesso e che ha mandato in fumo i due anni di lavoro da parte di Desk Plant su Rape Day, che si è vista rimuovere il gioco dalla piattaforma.
Eppure le carte in tavola per un gioco destinato a tracciare un solco nella storia del videogioco c’era tutto, come scrive il developer nella sezione FAQ del sito del gioco: “In futuro gli storici del videogioco vedranno (avrebbero visto, n.d.r.) Rape Day come Grand Theft Auto ai tempi o quando per la prima volta la nudità arrivò in televisione”.
Ironia a parte, attraverso un post abbastanza vago, Steam ha avvertito che Rape Day non vedrà mai la luce.
Dopo averne discusso, siamo arrivati alla conclusione di considerare Rape Day come un gioco che ha presenta diversi rischi e per questo non arriverà su Steam. Rispettiamo la volontà degli sviluppatori di esprimersi, e lo scopo di Steam è quello di aiutare gli sviluppatori a trovare un pubblico, ma questo sviluppatore ha reso la cosa molto difficile attraverso il contenuto del gioco e il modo di rappresentarlo.
La politica di Steam, sebbene sia un sito ormai rodato, è molto fumosa. Steam aveva dichiarato che avrebbe accettato di tutto, tranne giochi illegali o palesemente troll. Giusto o sbagliato che sia questa posizione molto libertina del colosso digitale, questa volta ha tracciato una netta linea di divisione tra Rape Day e il proprio negozio.
Un gioco che incoraggia o dà la possibilità di stuprare un’altra persona è troppo anche per il cosiddetto anything goes, tutto vale, di Steam.