Pokémon GO: causa legale minaccia di limitare pokéstop e palestre
Misure anti pokéfanatici che sconfinano nelle proprietà altrui.
Che ci giochiate o meno, Pokémon GO è ancora un gioco molto supportato da Niantic. La fiamma si è sicuramente assopita, ma non si è spenta del tutto. Adesso, però, un brutto colpo mette a dura prova i contenuti dell’app Android e iOS dove è possibile incontrare Pokémon semplicemente camminando per strada.
Risale al 2016 – durante il picco di popolarità del gioco – una causa tra Niantic e diversi proprietari di casa che hanno denunciato lo studio per la violazione di proprietà privata da parte dei giocatori, “zombie” (secondo le dichiarazioni) pur di catturare Pokémon o attivare un Pokéstop.
Un accordo tra le parti che chiuderebbe la vicenda burocratica nello stato della California prevederebbe diverse restrizioni al popolare gioco per cellulare, tra cui:
- Possibile rimozione di diversi Pokéstop o Palestre in seguito a lamentele;
- Le villette familiari guadagnerebbero il diritto di richiedere la rimozione entro 40 metri dalla proprietà;
- Niantic creerebbe un database di lamentele per evitare il posizionamento sbagliato dei Pokémon;
- Quando il sistema di Pokémon GO rileverebbe più di 10 giocatori nella stessa area, apparirebbe un avviso sugli schermi ricordando loro di essere cortesi e rispettosi dei dintorni;
- Niantic sarebbe anche al lavoro con Google Maps e altri sistemi simili per limitare i problemi di posizioni dubbie;
- Infine, la compagnia fonderebbe a proprie spese una società indipendente con il compito di osservanza di proteste e casi simili.
Se il giudice approverà l’accordo, a ogni proprietario di casa spetteranno inoltre 1.000 dollari di risarcimento. Niantic si vuole lasciare questa storia alle spalle, sperando che non arrivino altre famiglie che vedono superare la staccionata della propria abitazione da un pokéfanatico. Magari in un altro paese.