Secondo Obsidian alternare lo sviluppo di giochi grandi e piccoli fa bene agli studios
Secondo Josh Sawyer, Design Director di Obsidian, è importante che agli studios venga concessa la possibilità di lavorare anche a titoli di minor entità.
Replicando a un post di Jeryce Dianingana di Cliffhanger Games, Josh Sawyer, Design Director di Obsidian Entertainment, ha affermato che dare la possibilità agli sviluppatori di alternare la lavorazione di titoli grandi e piccoli è un elemento fondamentale per mantenere elevata la qualità dei progetti e far respirare la mente degli artisti stimolandone la creatività.
Secondo Sawyer, questo permetterebbe inoltre di ridurre l’affaticamento degli sviluppatori, spesso impegnati eccessivamente a lungo su grandi progetti, e di evitare importanti licenziamenti o cambiamenti all’interno dei team; avvenimenti altamente stressogeni che si verificano frequentemente nel periodo di limbo che intercorre tra i lavori su un titolo AAA e il successivo.
Lo scambio, leggibile interamente su X, vede Dianingana e Sawyer essere raggiunti da Mitch Dyers di WB Games Montreal per concordare su questa necessità e sul fatto che molto spesso gli executives delle società tendono a non ascoltare i consigli di chi ha la reale percezione della situazione, perdendo la possibilità di lanciare titoli più variegati e creativamente soddisfacenti, sia per gli sviluppatori che per i giocatori.
Obsidian è riuscita a mettere in cantiere Avowed e The Outer Worlds 2 grazie a Pentiment e Grounded
Sempre secondo Josh Sawyer di Obsidian, la prova di questo ragionamento sarebbe la messa in cantiere di titoli quali Avowed e The Outer Worlds 2, possibilità concessa dal successo di piccole perle quali Pentiment e Grounded; titoli che hanno alimentato la creatività degli sviluppatori aprendo le porte a nuove occasioni per lo studio, sia su un piano artistico che commerciale.
Scambi di opinioni a cui non è semplice assistere e che danno modo di dare uno sguardo all’interno di un mondo caratterizzato da molteplici sfumature di complessità che spesso, e di questo nessuno dovrebbe meravigliarsi, sono tenute in considerazione unicamente da chi ha un contatto diretto con esse sul campo e che vede frequentemente le proprie ali essere tarpate da scelte provenienti dai piani superiori.