Mass Effect: verso dove può proseguire la serie?
Storia... di due galassie.
È stato durante i recenti Video Game Awards 2020 che abbiamo potuto abbandonare logica e redini emotive ai pochi frame del teaser del prossimo capitolo di Mass Effect, ancora senza nome.
Il trailer dice molto sulla direzione che BioWare può prendere con la serie di Mass Effect, ma contemporaneamente dice pochissimo e noi siamo qui per analizzare tutto l’analizzabile con voi.
Partiamo dall’inizio
Nei primi frame del trailer si possono vedere le due galassie che hanno dominato il franchise di Mass Effect, ossia la Via Lattea frontale e, sulla distanza, Andromed. Sì, siamo coscienti di tutto il bagaglio che Mass Effect: Andromeda ha comportato, però uno dei suoi aspetti più interessante era un silente ma letale parallelismo con il primo capitolo della trilogia originale: come i Geth non erano i veri cattivi di Mass Effect 1, così i Kett non lo erano per il sequel/reboot Andromeda. Poi chiaramente è successo il pandemonio, soprattutto intorno alla cancellazione dei DLC e la speranza sembrava dover morire… fino all’arrivo di questo trailer.
I parallelismi che i primi frame sembrano tracciare tra i due Mass Effect potrebbero volerci condurre ad un crossover letteralmente epico.
Androme… what?
Il trailer continua poi spingendosi verso il centro della Via Lattea, in un percorso attraverso lo spazio ed il tempo, per arrivare ad una sorta di struttura cilindrica che per alcuni è la base dei Collettori vista e fatta esplodere in Mass Effect 2, per altri un rimasuglio della battaglia dei Quarian sulla strada per Andromeda.
Molti accaniti fan hanno scartato la prima ipotesi proprio per la sequenza in corso: si possono infatti ascoltare le parole
Arcturus Station, nave sconosciuta in avvicinamento, abbiamo bisogno dei protocolli per il primo contatto
La stazione Arcturus, per chi non lo sapesse, è la sede dell’Alleanza dei Sistemi, una struttura militare e politica fondata nel 2156 e dalla pesante impronta durante gli eventi della trilogia.
Durante lo svilupparsi della trama dell’ultimo capitolo della saga molti fan sono rimasti scioccati dalla presenza di tutte quelle razze effettivamente rilocate dalla Via Lattea, ma molto più insospettiti dall’assenza di alcuni volti noti, come gli Hanar, gli Elcor, i Drell e, dulcis in fundo, i Quarian, ma è il finale di Mass Effect: Andromeda a rivelare il loro triste fato: il viaggio è fallito e l’unica cosa che rimane è una chiamata di soccorso rimasta in sospeso…
The sound of death
Nella sequenza successiva si può invece sentire l’inquietante suono di un Razziatore, ottima cornice ad un panorama di distruzione e morte, unico e ineluttabile risultato della lotta contro il male inarrestabile dei Razziatori, esecutori di un reset universale che mai ha esitato, ancora e ancora, ad obliterare intere razze.
Subito dopo si sente questa frase:
Qualcuno riceve? Abbiamo perso il contatto.
Non c’è ragione di pensare che non possa essere una comunicazione avvenuta durante gli avvenimenti del finale di Mass Effect 3, però non possiamo nemmeno escludere l’ipotesi che questo sia invece un messaggio che trova nel post-finale il suo contesto temporale, in quell’ending che, con tutti i Relay distrutti, vede l’umanità retrocessa in un istante alla sorta di Anni Bui tecnologici dai quali è così faticamente uscita.
Poi, di nuovo, una voce, anzi una serie di voci che insieme sussurrano:
Tutto ciò che ci rimane è l’umanità.
Le voci parlano sopra le immagini di una nave, quella che avevamo visto durante lo scorso N7, che si appoggia sulla superficie di un pianeta ghiacciato, con due lune (almeno). Subito dopo la scena si sposta su qualcuno che sta scalando una sorta di montagna, poi rivelatasi essere il corpo di un Razziatore schiantatosi sul pianeta, si china e raccoglie un pezzo di elmetto, molto probabilmente quello di Shepard.
Nuovi protagonisti
La figura poco dopo si volta e possiamo riconoscerla: è Liara, fatto confermato anche da ben due sviluppatori interni a Bioware; il trailer continua con Liara che fissa l’orizzonte, lo sguardo puntato verso quella nave che abbiamo visto atterrare poco prima. L’inquadratura sembra voler mettere a fuoco due figure: se su quella centrale i dubbi sono molti (umano o Drell?), quelle ai lati sono piuttosto inequivocabilmente un Krogan e un Salarian.
Il trailer non ha molto altro da dirci, ma a noi rimane solo una teoria da condividere: il prossimo Mass Effect sarà ambientato nella galassia di Andromeda, 600 anni nel futuro rispetto al finale di Mass Effect 3, e non avrà Shepard come protagonista. Le ragioni sono veloci da spiegare: 600 anni è il lasso di tempo che serve per viaggiare dalla Via Lattea ad Andromeda, Liara è ancora viva perchè nel primo capitolo aveva circa 100 anni e qui sarebbe ampliamente ancora nel mezzo del proprio naturale ciclo vitale (di 1000 anni circa), e il finale “Destroy” è stato più e più volte suggerito come il finale canonico, un epilogo nel quale Shepard è il necessario martire per la distruzione dell’armata di Razziatori.
Il tempo potrà smentirci o darci ragione, voi non avete che da attendere… magari in nostra compagnia.