L’Antitrust multa Gamestop
Decisamente è un pessimo periodo per la famosa catena Gamestop. Dopo la condanna a Frank Christopher Olivera, il vicepresidente degli affari pubblici e delle comunicazioni di Gamestop, colpevole dell’appropriazione indebita di quasi 2 milioni di dollari, un’ulteriore mazzata è arrivata dall’Antitrust.
L’autorità garante della concorrenza e del mercato, infatti, ha condannato il colosso videoludico a una multa di 168.000 euro per truffe, pubblicità ingannevole, e pratiche commerciali disoneste nei confronti dei consumatori. Molti utenti, tra i quali si riconosceranno diversi nostri lettori, hanno segnalato fin dal 2009 numerosi abusi e mancanze di trasparenza da parte di Gamestop, legate a pubblicità di console e prodotti videoludici spacciate a prezzi molto bassi sui cartelloni, per poi subire modifiche forzate e improvvise al momento di pagare il conto, modifiche forzatamente giustificate con delle mai specificate “variazioni e restrizioni nelle permute e nel ritiro dell’usato”. Oltre a speculazioni eccessive applicate nei titoli usati. Quanti di noi si sono visti valutare per 5 euro un prodotto videoludico acquistato solo una settimana prima a 69 euro, magari proprio nello stesso punto vendita?
Quanti di noi hanno poi ritrovato quello stesso titolo sugli scaffali dell’usato di Gamestop a prezzi altissimi, spesso di poco inferiori al prodotto nuovo? Molte le offerte poco chiare attribuite alla catena di negozi: possibilità di ottenere titoli recenti a soli 20 euro, portandone due usati, che però dovevano essere ancora più recenti, e comunque venivano rivenduti a prezzi di poco inferiori al nuovo. Console nuove vendute, almeno sui cartelloni pubblicitari, a 99 euro, previa permuta di 4 giochi PS3-WII-Xbox360 o di una PS2+memory card+5 titoli PS2, salvo poi scoprire che le forzate restrizioni applicate impedivano di usufruire in ogni caso dell’offerta piena, a meno che il cliente non metteva di tasca sua una differenza di prezzo. In un mercato, quello italiano, in cui ai prodotti videoludici vengono applicati prezzi molto, troppo superiori alla media, le manovre poco chiare di Gamestop hanno sempre fatto affidamento su un determinato tipo di clientela.
La maggior parte dei punti vendita, infatti, è situata in centri commerciali la cui tipologia di clientela è costituita da famiglie che passano la domenica a fare shopping, famiglie che ben difficilmente sono informate sui prezzi e sul videoludo in genere, quanto invece potrebbe esserlo un hard-core gamer. Speriamo che la multa dell’Antitrust convinca la nota catena, le cui argomentazioni di difesa sono state respinte dal Garante, ad adottare manovre commerciali più oneste e chiare.