La storia di Commodore raccontata al Vigamus

Un computer per le masse, non per le classi”, amava ripetere Jack Tramiel, il visionario e tenace imprenditore-informatico che seppe prevedere, con almeno venti anni di anticipo, il successo degli home computer.

Fondatore di Commodore International, azienda che dal PET al VIC-20 fino al potente Amiga 500, passando per l’ormai storico C=64, creò quelli che ancora oggi sono considerati i computer domestici più famosi e venduti della storia, Tramiel si circondò sin da subito di figure professionali altrettanto abili e geniali come Chuck Peddle e Michael Tomczyk.

Una storia, questa della tenacia di Tramiel e dell’abilità di Tomczyk, che è stata raccontata ieri al Vigamus di Roma nel corso di un pomeriggio dedicato alla presentazione del libro “Ready: Il mondo del Commodore 64”.

Opera di Roberto Dillon, poliedrica figura di docente, Game designer e scrittore, il testo ripercorre la storia del computer a 8-bit più famoso di sempre ed è arricchito da una prefazione firmata da Michael Tomczyk.

Responsabile all’epoca anche dello sviluppo e del lancio del Commodore VIC-20, primo computer a superare il milione di pezzi venduti, lo stesso Tomczyk è intervenuto in video conferenza nel corso dell’evento, raccontando in prima persona la storia di Commodore e numerosi aneddoti.

A chiudere la giornata, con ulteriori retroscena collegati alla celebre azienda, sono intervenuti l’autore Roberto Dillon e Carlo Pastore, esperto di Commodore e di sistemi informatici degli anni ’70/’80.

Vigamus

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