Improbabile l’inserimento degli eSports alle Olimpiadi
Sarebbero incompatibili con i valori dei Giochi Olimpici
Nonostante alcune piccole recenti aperture, sembra diventare improbabile l’inserimento degli eSports all’interno dei Giochi Olimpici. I commenti del Presidente della Commissione per le Olimpiadi Thomas Bach riguardo la natura violenta di molti titoli eSports lasciano pochi dubbi al riguardo.
Parlando al South China Morning Post, Bach mette bene in chiaro la sua opinione: i valori e i messaggi trasmessi dai giochi più popolari del mercato semplicemente non combaciano con quelli portati avanti dalle Olimpiadi.
<< Vogliamo promuovere la non discriminazione, la non violenza e la pace fra i popoli. Tutto ciò non coincide con i videogiochi, che mostrano violenza, esplosioni e uccisioni. Il nostro compito è porre una linea di demarcazione chiara >>
Niente Olimpiadi quindi per giochi come Dota 2, Overwatch, CS: GO, Call of Duty e Street Fighter.
Tuttavia i titoli di simulazione sportiva potrebbero essere presi in considerazione:
<<Se qualcuno sta disputando una partita di calcio o simulando qualsiasi altro sport virtualmente, questo è sicuramente molto interessante. Possiamo pensare, infatti, che questi giocatori stiano davvero offrendo delle prestazioni sportive. Se i fan fossero addirittura disposti a praticare questi sport nel mondo reale, noi saremmo ancora più contenti >>
Come forse ricorderete, la scommessa di Parigi per le Olimpiadi del 2014 era quella di introdurre proprio gli eSports all’interno delle competizioni, ipotesi che vista l’attuale Commissione sembra ormai naufragare. Su questo specifico punto Bach dice:
<<Queste discussioni andranno avanti per un po’. Servirà del tempo perchè l’industria si sta ancora formando. E’ un mercato di successo, ma manca una base organizzativa>>
Bach cita altri punti a sfavore per gli eSports, dalla mancanza nell’industria di regole chiare riguardo a prestazioni sotto effetto di sostanze illecite al fatto che, in fondo, i giochi di questa categoria sono dei meri prodotti commerciali che da un giorno all’altro potrebbero sparire se le varie compagnie decidessero che non sono più remunerativi da supportare.
Che ne pensate di queste dichiarazioni? Vi sembra una posizione sensata o una decisione presa, ancora una volta, in base a dei meri pregiudizi nei confronti dell’ambiente videoludico?