I creatori di Alan Wake tornano a parlare di Survival Horror
Ricorderete una news di qualche giorno fa, nella quale Mikko Rautalahti di Remedy entertainment diceva la sua sui Survival Horror, spiegando come per creare Alan Wake – nonostante il gioco non sia propriamente un survial horror – lui e gli altri sviluppatori si siano ispirati a glorie del passato come Silent Hill e Resident Evil. Oggi vi proponiamo un estratto di un’intervista di Rautalahti riportata sul sito Destructoid.com nella quale il portavoce di Remedy torna sull’argomento:
"Per noi Alan Wake è un thriller, non intendavamo spaventare il giocatore. La paura è un’emozione difficile da trasmettere in un videogioco, e leggendo le varie recensioni siamo stati sorpresi di quanta gente consideri Alan Wake un’esperienza spaventosa. Non ci eravamo resi conto della tensione che il gioco poteva infondere nella gente.
Sono certo che il genere continuerà ad evolversi, ma mi sorprenderei se non ci fosse più mercato per i tradizionali Survival Horror come Silent Hill o il calssico Resident Evil. Ci deve essere un’evoluzione, certo, ma non serve ripensare il genere da zero. C’è spazio per fare di più, anche se sarà una battaglia dura: se vuoi fare qualcosa di nuovo, prima devi convincere un sacco di gente che la tua idea avrà successo. Le sperimentazioni costano comunque milioni, ed è normale che i produttori siano apprensivi.
Mi piacerebbe molto che i costruttori di console prendessero in mano la situazione: grazie alla Digital Delivery si può sperimentare in maniera relativamente economica, e provare l’effetto sul pubblico di nuove idee per giochi spaventosi e sinistri. Sarebbe grandioso sperimentare cose nuove senza l’aspettativa di profitto come primo pensiero, per vedere cosa ne viene fuori."
Dichiarazioni certamente interessanti, che in parte chiariscono il breve pensiero riportato nella nostra precedente news (che potete leggere qui). Degna di nota soprattutto l’ultima affermazione, per la quale restiamo in attesa dei vostri commenti.