GTA 6 dovrebbe costare 100$ per aiutare l’industria secondo un’analista
A detta di un'analista di Epyllion, qualora GTA 6 costasse 100$ potrebbe aiutare il resto dell'industria a superare una "barriera mentale" ed alzare i prezzi dei videogiochi.
Secondo l’analista di Epyllion, Matthew Ball, qualora Rockstar Games decidesse di vendere l’attesissimo GTA 6 a 100$, potrebbe convincere l’intera industria a sorpassare un blocco mentale ed aumentare considerevolmente i prezzi. Ciò permetterebbe di lenire, in parte, gli annosi problemi di sostenibilità dei titoli tripla A.
Non è, d’altronde, la prima volta che i prezzi vengono aumentati, con la presente generazione che ha visto le uscite maggiori raggiungere gli 80€ in Italia (70$ negli Usa), tuttavia, a detta di alcuni esperti in materia ciò potrebbe ancora essere del tutto insufficiente. In poche parole le compagnie aspettano solo che qualcuno faccia il primo passo per mettersi al seguito.
Nel tentativo di non sorpassare la barriera mentale delle tre cifre, rischiando violente reazioni dalla parte del pubblico, i publisher si sono ingegnati ad aumentare le vendite delle edizioni speciali, generalmente sovra prezzate. Proprio in questa tendenza si innesta la pratica di vendere a cifre elevate gli accessi anticipati dei titoli più attesi in uscita.
Quanto dovrebbe costare GTA 6
GTA 6 è senza dubbio il videogioco più atteso della storia, capace di capitalizzare l’attenzione di buona parte dei giocatori e divenire un vero e proprio fenomeno di costume. La sua uscita nel 2025, tuttavia, potrebbe essere incerta (qui per altri dettagli) e se si presta fede alle speranze degli analisti potrebbero esservi brutte notizie anche sul prezzo.
Nel clima di intensa crisi che l’industria tripla A sta attraversando, questi credono che Rockstar Games, sorpassando i 100$ per il suo nuovo open world, possa spingere gli altri a seguire, realizzando quello che è un sogno, peraltro malcelato, di una buona fetta dei grandi publisher e risanando una situazione piuttosto compromessa.
In controtendenza arrivano le parole di Tom Henderson di Insider Gaming, che in maniera piuttosto caustica si chiede quanto effettivamente conoscano dell’industria tali analisti e quanto realmente possa giovare un’ascesa verticale dei costi. La parole di Ball, dunque, potrebbero essere totalmente prive di fondamento ma esprimono in ogni caso il malessere di un mercato in crisi.
Vendere i videogiochi a 100$, tuttavia, può fare ben poco per colmare il divario tra budget e ricavi e ritenere che ciò che è permesso a GTA 6, uno dei prodotti di intrattenimento più celebri di sempre, possa essere esteso al resto delle pubblicazioni dimostra limitata comprensione della materia trattata.
Anche se il nuovo capitolo della saga di Grand Theft Auto (qui per altre informazioni) arrivasse sugli scaffali a 100$, nessun altro publisher potrebbe pensare di utilizzare lo stesso sistema ed ottenere i medesimi risultati, in quanto nessun altro titolo è capace di muovere così tanto pubblico e destare lo stesso quantitativo di interesse.
Che qualcosa debba essere cambiato è lapalissiano tanto quanto è palese che l’industria si stia avvitando su sé stessa. Credere che il consumatore possa sopperire agli errori del management è una visione miope che porterebbe alla proliferazione di un numero di giochi minuscolo e alla scomparsa di tutti gli altri, senza evitare alcuna crisi.