GTA V, Gamestop, metanfetamina e minorenni
Un mix più esplosivo dei cari vecchi coca cola e mentos!
Gta 5, Gamestop, Metanfetamina e minorenni, quello che potrebbe sembrare un titolo click-bait è in realtà l’incarnazione massima di una serie di sfortunate coincidenze accadute in America, Florida.
Era un soleggiato e sonnecchioso pomeriggio domenicale, quando Kayla McAllister decise di portare l’amato figlioletto all’interno delle colorate mura di un Gamestop, con l’intento di ravvivare la collezione videoludica del pargolo.
Tra i ridenti Super Mario, Pokemon e Yokai, l’attenzione del fanciullo venne però attirata dalla sobria copertina di un Gta 5. Posta la preferenza al severo genitore, venne vagliato ed approvato l’acquisto.
Il responsabile negoziante incartò il prodotto usato e l’idilliaca famiglia fece ritorno nella sicura dimora.
Ci potremmo fermare qui, nel mezzo di un’ordinaria storia di scelleratezza casalinga e speculazione sull’infanzia, eppure, questa novella è ben lungi dal concludersi.
La brava Kayla, appagata dalla generosità dimostrata nei confronti della cara progenie, consegnò l’infante e la sorellina di tre anni alle cure del televisore, lasciando i giovani a gustarsi l’intrattenimento videoludico e recandosi ad espletare faccende ben più mature ed urgenti.
Come spesso accade, tuttavia, l’impazienza del giocare è frenata da una lunga installazione su console dei contenuti.
Dovendo attendere per poter vivere le spassose vicende di Trevor e compagnia bella, l’undicenne decise di dare una letta al libretto d’istruzioni, perché non si sa mai, è meglio partire ben informati. E… sorpresa! Un colorato pacchetto attende i fratellini all’interno della scatola.
Caremelle, che delizia!
Wow, le caramelle! Mamma mamma, guarda cosa abbiamo trovato! La mamma sviene, sipario, applausi. Quella che avrebbe potuto diventare una tragedia, (immaginate cosa sarebbe potuto accadere se i bambini, ghiotti di caramelle, non avessero consultato la mamma) ha avuto un lieto fine.
Kayla McAllister ha tempestivamente chiamato le forze dell’ordine e sottoposto la bustina ad un esame clinico. Ecco i risultati dell’esame, grazie a Kotaku (principale fonte dell’articolo).
Ben 6 grammi di metanfetamina. Lasciatevelo dire, se avete comprato un videogioco non idoneo all’età di vostro figlio, siete dei pessimi genitori. Nessuna scusa, la scritta PEGI indica l’età idonea molto chiaramente.
D’altro canto, se state vendendo ad un adulto un videogioco per maggiorenni, quando è chiaro che l’utente sarà il figlio, siete dei mostri, seppur state agendo nella legalità. Per quanto riguarda la sfiorata tragedia della metanfemina, se vi drogate, smettete subito. Se proprio non riuscite, fate attenzione a dove finisce la vostra roba.