Final Fantasy XI: Nuovi screenshot del remake mobile
La serie di screenshot permette di farsi un'idea più dettagliata sul titolo.
Il remake mobile di Final Fantasy XI, inizialmente destinato ad un rilascio nel corso del 2016, dopo l’annuncio riguardante la sua esistenza ha fatto perdere le proprie tracce, evitando di svelare ulteriori dettagli o informazioni.
A riportare il titolo firmato dal team di sviluppatori Nexon al centro dell’attenzione è stata una serie di screenshot e concept art che, recentemente comparsi sul web, avrebbero permesso agli amanti della saga di dare finalmente un’occhiata al tanto attesa remake.
Le immagini, provenienti da un sito direttamente connesso ad un portfolio, non hanno però dato questa soddisfazione ai giocatori. Il link è infatti stato immediatamente reso inattivo, facendo pensare ad una svista da parte del team di sviluppo o di Square Enix.
Fino ad ora, purtroppo, i dettagli a disposizione sul remake mobile di Final Fantasy XI risultano essere davvero pochi. A parte per qualche screenshot, reso pubblico proprio da Nexon circa due anni fa in unione con l’annuncio della ricerca di un modellatore di personaggi da unire al team, il gioco si è assentato da ogni schermo.
Dettagli più recenti risalgono al 2017 anno durante il quale, all’interno di un’intervista, la squadra di sviluppatori aveva confermato di essere ancora al lavoro sul remake e, in particolar modo, sul sistema di combattimento. Nel corso del 2019, infine, Nexon aveva menzionato il titolo tra quelli ancora in sviluppo e, all’interno di una lettera agli azionisti, aveva affermato come la partnership con Square Enix fosse stata difficile, ma fruttuosa.
Quest’ultima occasione sembrava anche confermare come il titolo del gioco fosse destinato ad essere Final Fantasy XI R, ma non è stata seguita da ulteriori conferme.
Unica caratteristica certa del gioco sembra essere la natura del titolo, che affonderà le proprie radici in un approccio da MMORPG. In attesa di nuove conferme è ancora possibile giocare alla versione PC del titolo omonimo risalente al 2002.